Mi scuso per eventuali involontari errori nella traduzione che

sono da attribuirsi esclusivamente alla mia inesperienza

 

La coesione sociale può essere solo il frutto

di un sistema di giustizia ed uguaglianza

 

Discorso del compagno Carlos Lage Dávila, Vicepresidente del Consiglio di

 

Stato della Repubblica, durante la sessione plenaria della XVII Conferenza

 

Ibero-americana dei Capi di Stato e di Governo - Santiago del Cile 9.11.2007  

 



Eccellenze:


La coesione sociale non si raggiungerà mai come conseguenza delle supposte bontà del mercato, né per effetto di un programma, un piano o una campagna di propaganda.

La coesione sociale può essere solo il frutto di un sistema di giustizia ed uguaglianza.

Se tutti gli esseri umani non hanno lo stesso diritto alle cure mediche, così per un'operazione al cuore o un trapianto di organo; se ci sono analfabeti, se i bambini ed i giovani non possono frequentare la scuola; se ci sono bambini che devono lavorare per vivere ed adulti che non hanno lavoro; se il denaro domina i processi elettorali, corrompe il sistema politico e perverte la legalità; se i mezzi stampa hanno padroni e rispondono a caste nazionali o mondiali e la libertà di stampa include la libertà di mentire; se la proprietà privata si impadronisce del patrimonio culturale e storico delle nazioni; se alcuni possiedono una ricchezza non necessaria ed assurda ed altri vivono senza un tetto, non si raggiungerà la coesione sociale.

Un ordine politico ed economico internazionale giusto e democratico risulta anche imprescindibile.

Se le nazioni che si sono sviluppate con le nostre risorse e col sudore ed il sangue dei nostri popoli si comportano con irresponsabile egoismo o tentano di sedurci con demagogici aiuti; se le Banche Centrali sono sotto gli ordini del Fondo Monetario Internazionale e di un discusso consenso raggiunto a Washington ed ignorano le necessità dei loro popoli; se il commercio di piccole e povere nazioni con grandi e poderose deve essere in condizioni di una reciprocità imposta ed inviolabile, se il commercio deve essere chiamato libero e non giusto; se i progressi della scienza e la conoscenza umana sono oggetti di proprietà e di commercio; se le nazioni più ricche alzano muri per gli immigranti poveri ed aprono porte e moltiplicano incentivi per professionisti e tecnici, umiliano alcuni e rubano ad altri, se ci illudiamo che senza unirci è possibile ottenere il nostro sviluppo, non si raggiungerà la coesione sociale.

E neppure si raggiungerà o non avrà senso la ricerca della coesione sociale se non riusciamo a salvare l'esistenza della nostra specie.

Gli elevati prezzi del petrolio e degli alimenti, la barcollante e vorace economia della nazione più potente, l'esaurimento già visibile dei combustibili fossili, l'irresponsabile condotta dei paesi più sviluppati davanti al deterioramento dell'ecosistema, le epidemie, le guerre imperiali, sono realtà davanti alle quali dobbiamo agire con determinazione. Chi potrebbe negare la primordiale responsabilità e nefasta influenza del governo degli Stati Uniti in queste circostanze?

Per raggiungere la coesione sociale bisogna essere disposti ad affrontare le egoiste e violente oligarchie nazionali e la politica criminale dell'attuale amministrazione degli Stati Uniti. Esse faranno di tutto per impedire che raggiungiamo la giustizia sociale o almeno un po' più di coesione sociale, perché ciò colpirebbe i loro storici privilegi. Niente ci sarà regalato.

In quanto a Cuba, solo dirò che a dispetto di invasioni, atti terroristici, guerra economica e miliardari sforzi per organizzare una controrivoluzione interna, la coesione sociale, frutto diretto dell'opera storica di Fidel, è orgoglio dei cubani ed una conquista irrinunciabile che ha solidi pilastri:

· Educazione gratuita, a tutti i livelli, perfino per gli studi universitari, ora estesi ai 169 municipi del paese, dove ora studiano in distinti tipi di corsi il 67% di tutti i giovani tra i 18 e 24 anni. Senza cultura non c'è libertà possibile.

· Attenzione medica per tutti allo stesso modo senza guadagnare un centesimo, che ci permette avere una speranza di vita di 77 anni ed una mortalità infantile di sole 5,3 deceduti per ogni mille nati vivi. Nessuno ha più diritto a vivere degli altri.

· Pieno impiego, facilitato dal concetto che lo studio può essere un'occupazione remunerata. A Cuba l'indice di disoccupazione è oggi dell'1,9%. In una società che si consideri giusta nessun essere umano deve essere in eccesso.

· Le prigioni stanno convertendosi in centri di lavoro e di studi, mentre la società si prepara per ricevere i reclusi ed offrir loro l'appoggio necessario e giusto che richiedono. Questo programma comprende già tutti i centri penitenziari del paese. Un giovane carcerato è anche responsabilità della società e questa deve sforzarsi di aiutarlo a rettificare il suo errore.

· Le persone meno favorite per ragioni sociali, congenite o accidentali, i bambini denutriti, gli handicappati, gli anziani che vivono soli, ricevono e riceveranno sempre più attenzione speciale e differenziata. 42000 giovani diplomati come lavoratori sociali oggi si aggiungono  a quelli che realizzano questo lavoro, affinché neppure un solo essere umano rimanga abbandonato al proprio destino. La solidarietà non deve essere un atto isolato di generosità, bensì un obbligo morale per tutti.

Nelle austere condizioni di vita del nostro popolo, in mezzo al più prolungato blocco della storia dell'uomo, lottiamo e difenderemo l'unità e la dignità dei cubani.


Molte grazie.