La crescita record di Cuba

 

 

 

| Avana 2 gennaio 2007 | Fr. Pi. www.ilmanifesto.it |

 

 

 

Se ne parla poco, e in genere per parlarne male. Tutto normale, in fondo Cuba è l'ultimo «paese socialista» a cercare di tener fede ai suoi obiettivi sociali. E quindi sene parla per sottolinearne la «crisi» di modello, che dovrebbe fatalmente portarla a rientrare nelle sfere di influenza di questa o quella multinazionale (non importa di quale paese, ormai).
E invece, zitta zitta, complice il «disallineamento» rispetto agli Usa degli altri paesi dell'America Latina, nonché il protagonismo commerciale cinese nell'area, l'economia cubana ha messo a segno una crescita da record: più 12,5% per il prodotto interno lordo (Pil). Vero è che si partiva da una situazione particolarmente depressa da decenni di blocco economico voluto e diretto dagli Stati uniti. Ma si tratta comunque del secondo anno consecutivo di crescita record.
Stavolta ha fatto anche meglio di tutto il subcontinente: il Veneziuela di Chavez, che ha potuto beneficiare delle quotazioni altissime del petrolio, ha messo a segno un +10%, mentre l'Argentina «de-dolarrizzata» di Kirchner e ancora infestata dalle azioni dei nostalgici militari, ha registrato comunque un significativo +8.
I dati provengono dalla Commissione economica per l'america Latina e il Caribe (Cepal), riunita a Santiago del Cile, non da un organismo governativo cubano. Hanno quindi tutti i crismi della rilevazione statistica scientifica, senza rigonfiamenti» propagandistici.
La ripresa delle esportazioni - della possibilità stessa di esportare - ha guidato ovviamente questa crescita, che ha portato con sé anche una maggiore disponibilità di valuta pregiata. Venezuela e Cina figurano al primo posto negli scambi commerciali (finalmente la bilancia dei pagamenti risulta addirittura in positivo), ma il settore che ha tirato di più non è quello tradizionale (lo zucchero da canna), ma da un considerevole aumento dei servizi professionali, a partire dalla sanità (la più avanzata di tutto il terzo mondo»). Altrettanto hanno pesato la vendita di medicinali fabbricati nell'isola e il settore del turismo, anche se quest'ultimo è cresciuto a un ritmo decisamente minore.
Un segnale particolarmente chiaro di ripresa viene poi dal considerevole aumento del settore delle costruzioni, bloccato ai livelli di pura sopravvivenza da anni. Ne deriva infine una bilancia dei pagamenti in attivo e un incremento delle riserve in valuta estera. A dimostrazione del fatto che solo il «blocco» Usa ha impedito a Cuba di migliorare il livello di vita della propria popolazione.