24 gennaio 2007 -  www.italia-cuba.it

 

 La storia dell'agente

 

Octavio

 

 

A dicembre, in occasione della presentazione del documentario e dell'edizione italiana del libro sulla vita di Nestor Baguer, lo storico cubano Froilán González ha visitato diverse città italiane. Abbiamo colto l'occasione per rivolgergli alcune domande.

 

Chi era Néstor Baguer, e perché l'interesse alla sua vicenda?
Néstor Bag
l'agente Octaviouer è stato un importante giornalista e scrittore cubano di origine basca, un difensore della lingua spagnola, molto attivo alla radio e nei principali giornali di Cuba. Era rispettato e temuto per le sue critiche a chi si esprimeva scorrettamente in spagnolo. Fu membro dell'Accademia della Lingua Spagnola a Cuba e corrispondente della Reale Accademia della Lingua a Madrid. Apparteneva a una delle famiglie più danarose di Cuba, padrona di fattorie e terreni a Pinar del Río e Matanzas e di quasi 100 edifici a La Habana. Si era laureato negli Stati uniti.
Nel 1959 aderì al processo rivoluzionario, e presto fu reclutato dalla CIA all'interno della quale lavorò per oltre 40 anni, senza che mai lo sospettassero come agente Octavio.
Fu anche reclutato da Robert Ménard, segretario generale di Giornalisti senza frontiere (Rsf), struttura associata alla CIA e con sede a Parigi, dalla quale ha ricevuto enormi fondi per operare contro la Rivoluzione cubana nelle campagne di disinformazione. Baguer era una sorta di coordinatore dei "giornalisti indipendenti", al servizio degli Stati uniti, con grande notorietà all'estero, in particolare in Spagna, Francia e Italia. Era uno dei più famosi "dissidenti", con perfino un documento per entrare giorno e notte nell'Ufficio di Interesse degli Stati uniti (Sina) a La Habana. La scoperta della sua reale identità provocò terremoto, specialmente negli Usa e in Spagna, poiché Baguer fungeva da traduttore per gli emissari CIA a Cuba in incontri con mercenari e annessionisti.
Il libro nacque perchè un amico spagnolo voleva far conoscere persone di origine basca che avevano contribuito alla realtà dell'America Latina e si trovava ad uno stadio iniziale quando Néstor Baguer, malato e in ospedale, morì a 83 anni. Una delle sue figlie ne trovò le memorie e ce ne consegnò una copia, permettendo così la pubblicazione di "Secretos desde el Malecón Habanero, (in italiano "Nestor Baguer: un giornalista scomodo all'Avana", ed Achab), da cui è nato un documentario, selezionato fra i 56 al Festival Internacional del Nuevo Cine Latinoamericano de La Habana e al Festival di Chiavari (GE): una coproduzione italo-cubana-spagnola, al cui finanziamento hanno contribuito i Defensores del idioma español di Madrid e il Circolo Granma della Liguria.

 

Perché è stata rivelata l'identità dell'agente "Octavio"?
In un determinato momento le attività della Sina sono state più aggressive e provocatorie, con un'intensa campagna di stampa, particolarmente in Francia, Spagna ed Italia, volta a creare il massimo distacco fra questi tre paesi e Cuba. La propaganda calunniosa montata dalla CIA parlava di una forte repressione contro i cosiddetti "dissidenti". Fu allora che il governo cubano decise di rivelare la vera identità di molti di loro, in realtà agenti dell'Intelligence cubana. Fra quei 12 o 13 c'era anche Néstor Baguer.
Non so fino a che punto gli europei si rendono conto di essere stati vittima di una manovra degli USA intesa a dividere il più possibile l'Europa da Cuba, per tenersi il massimo campo libero se "cade" la Rivoluzione. È un peccato che alcuni governi europei siano piombati in questa trappola, danneggiando gravemente le proprie relazioni con Cuba. Il libro e il documentario fanno vedere che tipo di gente è al servizio del governo statunitense. Alcuni di loro, nel momento dell'invasione in Iraq, hanno lanciato lo slogan "Oggi a Bagdad, domani a La Habana".

 

Cosa collega l'attività di Baguer a quella dei cinque cubani incarcerati negli Stati uniti?
Sono situazioni diverse. Baguer era infiltrato nella CIA, in RSF, fra i mercenari e i cosiddetti "dissidenti", che sono la stessa cosa, per scoprire i piani aggressivi e provocatori contro Cuba, soprattutto quelli del Sina e dei suoi complici europei.
I
cinque Eroi cubani erano a Miami, per scoprire le azioni pianificate e intraprese dai gruppi terroristi a partire da quella città, così da evitare crimini orrendi come quelli contro un aereo della Cubana de Aviación, caduto con tutti i passeggeri, o la bomba fatta esplodere nell'Hotel dove ha perso la vita l'italiano Fabio Di Celmo.

 

Perché Cuba ha dovuto intraprendere questa attività?
Da oltre 45 anni subisce un Blocco da parte del governo Usa; c'è stata l'invasione di Playa Girón (1961), il rischio atomico, noto come Crisi di ottobre (1962), numerosi attentati terroristici, e c'è una minaccia continua, cui si aggiunge un'opera di diffamazione.
Per difendere il proprio popolo Cuba non può affrontare militarmente gli Stati uniti, non solo per la loro potenza, ma perché hanno una base militare illegale nel nostro territorio, a Guantánamo, che è un campo di concentramento dove sono violati i più elementari diritti umani.
In questa lotta il popolo cubano utilizza forme diverse, come resistere e svilupparsi, prepararsi militarmente per impedire aggressioni o invasioni mediante la guerra di tutto il popolo, e utilizzare l'intelligence per proteggersi e scoprire i piani Usa contro la Rivoluzione.

 

Vuole aggiungere qualcosa per i lettori del Moncada?
Voglio ringraziare tutti gli amici del popolo cubano. Questa amicizia ci incoraggia a continuare a difendere la nostra indipendenza, libertà e sovranità. Penso che il nostro popolo debba molto alla solidarietà che riceve da ogni parte, e colgo l'occasione per felicitarmi con gli amici italiani e in special modo coi lettori e i redattori del Moncada.
Il vostro giornale è uno strumento importante per far conoscere la verità e far sì che nessuno possa dividere i popoli di Cuba e dell'Italia, cosa che sarebbe davvero grave per la cultura cubana e per la cultura italiana; per questo è tanto importante la vostra amicizia, e il Moncada contribuisce in maniera speciale a tale opera.