11 maggio  2007 - R.T.Herrero http://www.granma.cubaweb.cu

 

 

 

 

 

Le chiamate fatali

 

 

 

"... Paco ed ora due esplosioni in più, una la mettemmo nell' Hotel Sol Palmares di Varadero, uno di questi nuovi degli spagnoli e l'altra in una discoteca in piena Habana..."

"... queste azioni hanno a che vedere con me ed ora ti assicuro che sono appoggiato da molto soldi..."

"... Guarda, Nelly, voglio che parli al telefono affinché conosca un gran amico, un fratello di lotta, Arnaldo Monzón, il nostro angelo della zona nord..."

Queste frasi sono tratte dalla trascrizione delle registrazioni delle 14 chiamate telefoniche realizzate da e a Luis Posada Carriles nel periodo compreso dal 21 febbraio al 9 settembre 1997.

Dopo varie questioni e tentativi abbiamo ottenuto un riassunto di esse. La maggioranza furono realizzate tra El Salvador e Venezuela ma prima ricordiamo cosa stava succedendo in questo periodo.

Nel 1997, si organizza la struttura terroristica creata in America Centrale dalla cupola della Fondazione Nazionale Cubano Americana (FNCA), con l'obiettivo di eseguire azioni violente contro il nostro paese, reclutando mercenari della regione. Questa non è una nostra rivelazione, Posada lo pubblicamente riconosciuto in un'intervista a metà del 1998.

Come risultato della creazione di questo gruppo, tra il 1997 e 1998 si svilupparono attacchi con bombe a centri turistici, in Cuba, utilizzando mercenari reclutati direttamente da Posada e pagati con denaro inviato dalla FNCA e dal suo Gruppo Paramilitare, parte importante di esso fu inviato direttamente dall'ufficio del dottore Alberto Hernández, allora alto dirigente della FNCA, dove inoltre "casualmente" lavorava, o per meglio dire aveva un posto, il terrorista Gaspar Eugenio Jiménez Escobedo, che posteriormente fu detenuto e condannato, con Posada, a Panama nel 2000.

In totale prepararono 14 artefatti esplosivi, dei quali 8 esplosero, 4 furono disattivati e 2 furono sequestrati al momento di introdurli nell'aeroporto. Queste bombe causarono un morto, vari feriti ed abbondanti danni materiali. Inoltre furono attaccate, con esplosivi, gli uffici di Havanatur alle Bahamas e Cubanacán in Messico.

Nel 1997 Posada fu anche coinvolto, con l'allora dirigente della FNCA, Arnaldo Monzón Plasencia (deceduto), nei preparativi di un piano di attentato contro Fidel durante la VII Conferenza Iberoamericana che si celebrò nell'Isola Margarita. Quel tentativo culminò nello scandaloso sequestro dello yacht La Speranza, la confessione di uno dei suoi marinai (vari di essi vigilati per narcotraffico) che con quei fucili calibro 50 Barrett "non avevano problemi, perché erano per ammazzare Castro", confessione fatta a modo di giustificazione nel momento in cui furono arrestati nella stessa imbarcazione. Per certo, uno dei fucili risultò essere proprietà di José Francisco "Pepe" Hernández che era presidente della FNCA ed uno dei capi del suo Gruppo Paramilitare, come confessò, con una lettera pubblica, l'ex organizzatore generale di questo segreto Gruppo, José Antonio "Toñin" Llama.

Ed ora entriamo in pieno nel tema delle chiamate. Ovviamente in questo lavoro non è possibile pubblicare, data la loro estensione, la trascrizione completa delle stesse, bensì alcuni frammenti selezionati per la loro importanza,

Vediamo questi frammenti in ordine cronologico per la loro migliore comprensione.
 


1. Chiamata effettuata da Posada Carrilles dall'America Centrale al Venezuela il 21 febbraio 1997.



Luis Posada Carriles chiamò e parlò con "Nelly" e "Pedro" (Nelly Rojas e suo marito Pedro Morales), in Venezuela dicendogli che:

"...Nelly io devo partire e riunirmi con voi attorno al 10 marzo per trattare una cosa seria che occuperà alcuni mesi prepararla... che può cambiare il destino del nostro paese".

A che cosa si riferiva Posada?

Solo dopo alcuni minuti nella stessa conversazione e per ciò che oggi si conosce tutto rimane chiarito.

"... Guarda, Nelly, voglio che parli al telefono affinché conosca un gran amico, un fratello di lotta, Arnaldo Monzón, il nostro angelo della zona nord..."

Alcuni istanti dopo la presentazione, Posada domanda al suo complice Pedro Morales, il marito di Nelly Rossi:

"... Senti Pedro mi interessa molto sapere se tu continui a viaggiare a Margarita e Cumarán..." (Zona sud occidentale dell'isola di Margarita).

In quei giorni, stavano all'apogeo della preparazione del piano di attentato contro l'aero (che pianificavano spararlo dallo yacht La Speranza col calibro 50 Barrett che trapassa i motori di un aereo), sul quale Fidel doveva viaggiare al Vertice dell'isola Margarita. L'operazione sembrava assicurata, c'era il denaro del gruppo paramilitare della FNCA, lo yacht a nome di Toñin Llama, i fucili di Pepe Hernández ed il piano di attentato del gruppo di Posada in America Centrale.

Quasi salutandola Posada indica a Nelly Rojas:

"...stai attenta avvisa di tutto ciò Paco..."

Chi è questo Paco?

Nella sua autobiografia "Le strade del guerriero" Posada lo qualifica come: "Mio fratello ed amico Paco Pimentel".

Ed in un lavoro edito il 28 luglio 2005 nel sito digitale AOPORREA del Venezuela, l'investigatore Jean Cleau Duvergel lo descrive così:

"Francisco Pimentel, un commerciante di nazionalità venezuelana, di origine cubana, con forti vincoli con la DISIP, negli anni in cui Posada Carriles lavorava per questa istituzione, oggi si muove liberamente tra Caracas, Miami ed altri destinazioni, si riunisce con Luis Posada ed i suoi sgherri in Florida e serve a Caracas da finanziatore di Joaquín Chaffardett, avvocato e portavoce autorizzato da Posada per rappresentarlo in Venezuela.

"Il gruppo di ‘appoggio legale', creato in Venezuela, se avvenisse l'estradizione di Posada Carriles è direttamente monitorato da un ufficio che si trova situato nel Centro Commerciale Tamanaco, piano 5, appartenente all'avvocato golpista-fascista Ricardo Koeslig. Lì si riuniscono i militari golpisti, politici, Salvatore Romaní (figlio), ed altri membri del chiamato ‘Blocco Democratico ' che sarebbero coloro che darebbero appoggio politico alla difesa di Posada se fosse sottoposto alla giustizia venezuelana".



2. Chiamata effettuata il 31 marzo 1997 da Posada Carriles a "Paco" (Francisco Pimentel) da El Salvador al Venezuela.



Posada dopo avergli fatto un riassunto della sua conversazione anteriore con Nelly Rojas e Pedro Morales, dice a Paco:

"... Guarda ci vediamo per i dettagli all'Isola, io starò lì più o meno in un mese, inoltre viaggio con un tipo che tu conosci che ha molti buoni contatti lí ..."
 


3. chiamata effettuata il 21 aprile 1997 da Posada Carriles a Francisco "Paco" Pimentel da El Salvador verso il Venezuela.
 


Passò al telefono "Zaida" e dopo aver già parlato a Paco, Posada incominciò, come sempre, con il denaro e gli affari, spiegò a suo "fratello Paco":

"... ti racconto, affinché veda come stanno le cose che ho un affare di 29 milioni di dollari di alcuni gruppi di una compagnia belga attraverso la Spagna, questi contatti li ottenni io e per questo motivo ho la mia buona commissione, che cosa pensi Paco... dopo passo per Spagna, Belgio e Germania accompagnando il presidente dell'impresa salvadoregna per la quale faccio il lavoro..."

Di sicuro questi fatti relazionati con la mafia terroristica di Miami in Spagna succedettero durante l'epoca di Aznar. Niente, tutte sono coincidenze... casualità.

L'attentato terroristico di Isola Margarita continuava ad essere la priorità, al riguardo Paco tirò fuori il tema e l'informò:

"Guarda Luis io ricevetti un messaggio che ti invia Tony Esquivel, egli dice che esiste un bilancio per la questione in Margarita, io gli dissi che io non sapevo niente che parlasse con te".

Posada: "No, no, Paco, ascoltami bene, questo tipo non è fidato, sono convinto che da un lato cerca denaro e dall'altra informa l'FBI ed allora vengono casini e non si può disturbare gli amici tutti i giorni, tu mi capisci tu, cosicché eliminalo, fallo tornare, e digli che io non so niente di questo... quello che stiamo facendo è unico e ti ripeto con molti soldi, veramente buono,
prima non si era mai ottenuto una cosa così, é già esplosa la prima nell'Hotel Meliá Cohíba e non osano dirlo, stiamo vincendo, cosicché non lasciare che si incominci a  far entrare gente come questa per far casino o per attaccarsi al cavallo vincitore, eliminalo ma in modo elegante, d'accordo?".

Paco: "Va bene, non ci sono problemi per questo, guarda a partire da ora chiamami al 762 7529 che è un negozio che sta di fronte al mio affinché possiamo parlare più liberamente e per qualunque cosa mi chiami anche al cellulare di Cristina che è il 22 4141..."

Posada: "E tu, guarda Paco copia lì, qualunque articolo o qualcosa che devi mandarmi me l'invii al 221 9849 codice 503 questo è il mio fax..."
 


4. Chiamata effettuata il 12 maggio 1997 dal Venezuela a El Salvador.
 


Paco spiega a Posada
perché lo chiamò :

"... mi contattò di nuovo l'amico Esquivel quello di cui già ti ho parlato e mi disse che in questi piani ci sono Eduardo Pérez e Luis Orlando Rodríguez..."

"Guarda Paco questo si continua a complicare, sembra che come sempre sia filtrato a Miami che c'è tanto denaro e là subito si agitano, questo Luis Orlando fu Colonnello dell'esercito americano, cosicché ricorda bene quello che ti dissi, non ti invischiare con nessuno di loro, non dir loro niente fino a che io non ti dica il contrario, bisogna stare molto, molto attenti con questa gente è chiaro?... ma lasciami parlarti di cose più gradevoli, il giorno 13 di questo mese vado in Europa per un mese, prima vado ad Amsterdam in Olanda dopo vado a Madrid e di lì vado via in un altro paese per fare una vacanza, al ritorno starò due o tre giorni in Aruba, che cosa ti sembra?".
 


5. Chiamata effettuata il 9 giugno 1997 da Francisco "Paco" Pimentel a Posada Carrilles dal Venezuela a El Salvador.
 


"Aló, per favore per parlare col signore Ramón Medina..."

No, nessuno si è sbagliato, Ramón Medina Rivas era lo pseudonimo che usò Posada in El Salvador come "Direttore delle Operazioni" del suo lavoro nella segreta Base aerea di Ilopango durante lo scandalo Irán Contras, base dalla quale uscirono alcune tonnellate di cocaina, che si vendettero a Los Angeles, per comprare armi destinate alla Contras.

La conversazione continuò con Posada che racconta al suo socio il viaggio in Europa ma all'improvviso si ascolta qualcosa di realmente incredibile:

"... senti fratello mio, questa storia è da film, dopo il viaggio in Europa, dovetti andare in Africa e stetti in Freetown in Sierra Leona, lì mi sorprese uno dei tanti colpi di stato che si danno in quei paesi e ci fu una battaglia campale nella città, l'unica possibilità che ebbi di scappare fu rifugiarmi nell'ambasciata americana e di lì uscire dal paese protetto da loro..."

Ed ora chi e come si può spiegare che un uomo che è latitante dalla giustizia venezuelana per il delitto di aver sabotato, in pieno volo, un aeroplano civile, con 73 passeggeri morti come risultato, dopo aver lavorato nell'Irán Contras, la più segreta operazione dell'anteriore governo USA, entra tranquillamente in un'ambasciata USA in Africa e lì gli danno cura, protezione e lo tirano fuori da un paese che era avvolto in una guerra civile.

L'ambasciatore nordamericano chiamò Washington per consultarsi su questo uomo che aveva chiesto protezione all'ambasciata?

Che risposta ed istruzioni ricevette dalla capitale dell'impero?

Sarebbe molto interessante che un giorno, qualcuno risponda a questo e che lo paragoni con quello che dice la Dottrina Bush sul terrorismo in relazione a chi da rifugio ai terroristi.
 


6. Chiamata effettuata il 30 giugno 1997 da Francisco "Paco" Pimentel dal Venezuela a Posada Carriles in El Salvador.
 


"Aló vorrei parlare col signore Ramón Medina per favore..."

Posada: "... sto lavorando molto a questo Paco, non hai idea, tutto va meglio di quello che si possa pensare, ma fu molto complicato e ben difficile organizzare quello degli uffici di Cubanacan nel DF e Cancún..." (Le fonti che ci forniscono queste registrazioni ci spiegarono che la bomba di Cancun non esplose perché conoscevano i piani).

"... e quello degli hotel in l'Avana è solo l'inizio ..."

"... in tutti i modi penso far un salto a Santo Domingo alla fine di luglio e magari vado anche ad Aruba, perché non partecipi e ci vediamo a Santo Domingo".

Paco gli risponde ed aggiunge una domanda abbastanza interessante:

"Ok, mi sembra buono non ho problemi per quella data lì ci vedremo, senti io volevo domandarti, come stanno le tue relazioni con Gasparito ed il Dottore?"

"Con Gaspar (Gaspar Eugenio Jiménez Escobedo) mantengo buone relazioni, anche col dottore (Orlando Bosch Ávila) ma tu sai che io non chiamo molto a Miami, lì si parla più dei conti..."
 


7. Chiamata effettuata il 30 luglio 1997 da Posada Carriles in Venezuela dove parla con qualcuno non identificato.
 


"... guarda questa detenzione mi colpisce perché egli è della mia gente ed inoltre é vincolato ad un sequestro e questo non è per niente buon... io sto cercando qualcuno che lo rappresenti legalmente... da' i miei saluti ad Arpad (Arpad Bango ex secondo capo della DISIP) e digli che presto andrò a visitarlo..."

Poi dicono che è un "lottatore", "dissidente" etc. ma che casualità che appaia sempre vincolato al terrorismo, sequestro, narcotraffico, attività tipiche della mafia.
 


8. Chiamata effettuata l'11 agosto 1997 da Francisco "Paco" Pimentel a Posada Carriles dal Venezuela a El Salvador.
 


"... io credo Luis che oltre agli hotel e cose del turismo sarebbe molto conveniente fare qualcosa agli interessi degli impresari vincolati alla costruzione di negozi e centri commerciali a Cuba, per esempio al frocetto quello di Oscar della Renta... guarda il Commissario Maldonado (personaggio che fu subordinato diretto dell'ex segretario generale della DISIP José "Pepe" Vázquez Blanco) è l'incaricato della protezione..."

Cosicché la stessa vecchia storia del CORU "dalle strade del mondo"
(hanno esperienza ndt), chiunque collabori o riconosca Cuba è soggetto a soffrire attentati, bombe o essere assassinato e di sicuro, che tipo di protezione è quella che dava il Commissario Maldonado? Sarebbe, per esempio, la collocazione di una bomba in un negozio di Oscar de Renta a Caracas?

Una "curiosità storica" lo stesso giorno in cui si produsse questa ultima chiamata, a Miami la FNCA faceva conoscere il suo famoso comunicato dove affermavano che queste azioni terroristiche erano opera di militari scontenti delle istituzioni militari cubane e che "... appoggiamo incondizionatamente queste azioni... non consideriamo queste azioni terroristiche... qualunque azione contro la dittatura è legittima... ".
 


9. Chiamata effettuata il 25 agosto 1997 da Posada Carriles da El Salvador a Francisco "Paco" Pimentel.
 


"... Paco ed ora due in più una la mettemmo nell'hotel Sol Palmeras di Varadero, uno dei nuovi quelli degli spagnoli, e l'altra in una discoteca in piena Habana ..."

"... sì, ma non ti dimenticare quello che ti dissi l'altro giorno, dobbiamo coordinare qualche azione contro il centro commerciale relazionato ai panamensi a Cuba ..."

Paco: "... certo Luis, il dottore a Miami, sa della connessione?"

Posada: "Guarda Paco, questo Dottore non ha niente a che vedere con questo, ma te lo chiarisco perché c'è un altro dottore, il capo di Gasparito che sì è in pieno ed è stato uomo chiave in questo... queste azioni hanno a che vedere con me ed ora ti assicuro che sono appoggiato da molti soldi..."

In questa data erano già esplose bombe ed artefatti negli hotel Meliá Cohíba, Capri, Nazionale di L'Avana e Sol Palmares di Varadero.

Posteriormente, il 4 settembre 1997, esplosero bombe negli hotel Triton, Chateau Miramar e Copacabana. Di sicuro nell' Hotel Triton rischiarono di morire un gruppo di bambini spagnoli che stavano aspettando l'uscita per un'escursione e, come si sa, nel Copacabana morì il giovane italiano Fabio di Celmo.
 


10. Chiamata effettuata il 5 settembre 1997 da Posada Carriles dall'America Centrale a Francisco "Paco" Pimentel in Venezuela.
 


"... Paco, sai già tutto?... non hai idea, tre di seguito in tre hotel in Miramar tutto ben sincronizzato e senza possibilità che scoprano l'inviato, e questo é l'inizio, ti assicuro che sono già per strada a Cuba vari altri inviati per eseguire nuove azioni..." .

Paco: "... senti, Luis, di sicuro Hernán mi disse che vuole informazione di tutto questo... a che numero di fax posso inviarti quello che mi chiedesti?"

Posada: "Ja, quello mi vuole vedere perché la cosa sta forte... guarda, inviami le cose al numero 221 9849".

Dopo aver letto queste trascrizioni, solo rimarrebbe da fare le seguenti domande ai Dipartimenti di Giustizia e di Stato USA, e perché no, anche alla Casa Bianca.

Chi organizzò e diresse gli attentati terroristici a Cuba nel 1997?

Chi li finanziò?

Chi li conosceva e contribuì?

Queste persone s'incastrano o no dentro la definizione di terroristi stabilita dalla Dottrina Bush?

Ah, mancherebbe dire un'altra sola cosa: il contenuto di tutte queste conversazioni lo conosce, dal giugno 1998, l'Ufficio Federale di Investigazioni (FBI) degli Stati Uniti.

Ora solo chiedo, come sempre, che voi traiate le vostre conclusioni.