22 maggio2007 -  J.G.Allard www.granma.cubaweb.cu

Miami: il complotto

continua

 

 

Mentre in Newark, New Jersey, gli avvocati di Posada manovrano  per

In El Paso, la farsa non é finita


Frattanto, in El Paso, la farsa continua. Il giudice federale David Briones ha appena determinato che i processi per offesa di cinque complici di Posada sono posposti al 20 agosto.
La decisione è stata presa su richiesta dell'accusato e patentato terrorista Ernesto Abreu di prorogare il processo fino al 20 agosto alle 9 a.m.. Inizialmente il processo giudiziario contro di lui era fissato per il 29 maggio.
Abreu, sarà processato con due altri stretti collaboratori di Posada, Santiago Álvarez Fernández-Magriñá ed Osvaldo Mitat, che scontano rispettivamente quattro e tre anni di prigione per possesso illegale di armamenti.
Motivo della petizione ammessa da Briones: la difesa e la procura stanno "negoziando una soluzione" al tema.
In un altro episodio di questa scandalosa farsa giuridica, la giudice Kathleen Cardone che liberò, giorni addietro, Posada , sentenziò a favore di prorogare il processo di José Hilario Pujol e Rubén López Castro fino al 22 agosto.
Per lo stesso motivo!
"Negoziati" col pubblico ministero hanno permesso ad Álvarez e Mitat di migliorare le loro prospettive di liberazione, riducendo la loro condanna per la consegna "extra" di armi.

evitare all'assassino l'accusa di terrorismo che provocherebbe la sua detenzione, l'ex presidente salvadoregno Francisco Flores, che a suo tempo lo favorì, si riuniva a Miami coi capoccia della FNCA, quella stessa "fondazione" che diresse gli attentati di L'Avana.

In un articolo che riferisce di un'intervista concessa dall'avvocato mafioso Arturo Hernández, in presenza del terrorista, il passato 14 maggio, il quotidiano di Miami El Nuevo Herald, confidente della fauna mafiosa, registra che l'investigazione del Gran Giurì, riunita in Newark, si trova nella sua tappa finale.

Precisa che, "secondo fonti legate al caso" Posada potrebbe essere accusato di reati per finanziamento di azioni che trasgrediscono la legge di neutralità statunitense.

L'omissione del giornale mafioso è più che significativa. Non allude alla possibilità reale di un'accusa per terrorismo contro il delinquente internazionale. A Posada ed ai suoi avvocati, converrebbe tale conclusione di questa lunghissima investigazione dedicata agli attentati a L'Avana che lui organizzò, per conto della Fondazione Nazionale Cubano Americana (FNCA), dall'America Centrale.



MAS SANTOS A WASHINGTON



Giovedì 24 agosto 1998, i due principali leader della Fondazione Nazionale Cubano Americana visitarono il Dipartimento di Stato al fine di negoziare, con alti funzionari, l'imminente
messa in stato d’accusa di due dei loro dirigenti in relazione al complotto terroristico de La Esperanza.

Jorge Mas Santos
, figlio del fondatore della FNCA, ed il presidente della giunta direttiva di questa organizzazione, Alberto Hernández, si riunirono con l'allora sottosegretario di Stato, Stuart Eizenstat, per evitare che Francisco "Pepe" Hernández e José Antonio Llama, due dirigenti dell'organizzazione, comparissero tra gli accusati.

Nonostante il fatto che gli stessi archivi dell'Ufficio Federale di Investigazioni (FBI) indicavano dove e come aveva comprato la potente arma, nel 1994, "Pepe" Hernández non fu mai incolpato.

Tutto indica che l'accordo,
con coloro che decidono davvero, fu tirare fuori Pepe, per salvare l'immagine della Fondazione, e lasciare Antonio Llama, eterna vittima dei cospiratori, "imbarcato" nel processo, per rendere credibile la posizione del governo.

Tuttavia, rimaneva un altro problema, identico a quello che si osserva ora a Newark. Gli avvocati dei processati speravano che le accuse presentate contro i loro clienti fossero aver violato la Legge di neutralità degli Stati Uniti. Le condanne per tale delitto si negoziano sempre con meno di cinque anni di prigione.

Il pubblico ministero, rappresentato da un magistrato conosciuto come incorruttibile, Miguel Pereira, mantenne una posizione ferma ed accusò i cospiratori del tentativo di assassinio di un capo di Stato e di cospirazione in assassinio: questa accusa implica una sentenza, massima, all' ergastolo. Come un'accusa di terrorismo.

Per certo, il tribunale, manipolato da quella stessa rete mafiosa che coprì sempre Posada — implicato nel complotto ma mai denunciato davanti alla giustizia — liberò tutti gli accusati sotto cauzione, e finalmente, li esonerò.

Uno degli accusati di La Esperanza, Angelo Alfonso Aleman, è oggigiorno consulente del congressista Albio Sires che fu, per anni, sindaco della città di West New York, conosciuta per essere, nella regione, il santuario del malavita cubano americana.



CHE COSA ACCADRA' ALLORA IN NEWARK?



È ben risaputo che l'FBI possiede molte prove che dimostrano che Luis Posada Carriles ed i suoi complici realizzarono atti di terrorismo che provocarono la morte di un giovane turista, Fabio di Celmo, numerosi feriti ed ingenti danni materiali.

Apparirà un'accusa di terrorismo o di cospirazione per aver commesso atti di terrorismo o ... la Procura, diretta dal Dipartimento di Giustizia di Alberto Gonzales, si limiterà ad un'accusa di violazione della Legge di neutralità?

Tutto indica che la gestione delle influenze politiche e mafiose nel dossier sono già state intraprese dalla mafia anticubana e dal lui personalmente.

Come in El Paso — dove all'inizio, si ricorderà, l'avvocato Eduardo Soto neppure si presentava col pretesto di stare in attesa di risposte da Washington alle sue offerte — in Newark, gli stratagemmi si sviluppano tanto attorno al Gran Giurì e alla Procura del New Jersey come nella capitale federale.

Se nel New Jersey, lo "staff" giuridico della mafia non riuscirà  a "negoziare" con lo stesso successo come in El Paso,
il clan Bush dovrà ricorrere gli abituali procedimenti dilatori per portare il tema fin dopo le elezioni del 2008, col segreto desiderio che, frattanto, il terrorista esca dal paese o che la natura archivi definitivamente il caso.
 


FLORES COI SUOI COMPLICI



Casualità, senza dubbio, la FNCA che organizzò, diresse e finanziò gli attentati di L'Avana, riceveva questo sabato a Miami, nel suo banchetto annuale del 20 maggio, l'ex presidente di El Salvador, Francisco Flores, che, per anni, diede copertura alle attività terroristiche promosse contro Cuba.

Perché questo "ex" é venuto in Florida?

El Salvador, dove Posada cospirò durante più di una decade, beneficiando di protezione ed impunità, rimane come alternativa per un'uscita intempestiva — legale o illegale — dell'agente della CIA, ex assessore della sicurezza del presidente Napoleón Duarte.

Flores sarà sempre ricordato per essere stato il primo presidente ad avallare il governo golpista di Pedro Carmona, in Venezuela. Lo fece con lo stesso servilismo che l'aveva portato a presentare, su richiesta di José María Aznar, un'equivoca condanna del terrorismo basco nella Conferenza Ibero-americana del 2000 a Panama, mentre si arrestava Posada.

Questo fine settimana, Flores ha ricevuto una rumorosa accoglienza da parte della cupola della FNCA ed abbracciò con effusione Jorge Mas Santos, il presidente della sua giunta direttiva e suo alter ego... José "Pepe" Hernández.

Questo è lo stesso Pepe che si salvò, opportunamente, nel 1997, dalla saga assassina de La Esperanza, e che offrì a Percy Alvarado, l'agente Frayle del controspionaggio cubano, 10000 dollari per far "esplodere" il cabaret Tropicana.