30 maggio 2007 -  M.M.Quintero www.granma.cu

La stampa di Miami riporta Documenti

declassificati su Posada e Bosch

The Miami Herald commenta documenti del FBI e della CIA, che segnalano la partecipazione di Posada Carriles alla pianificazione ed esecuzione del crimine delle Barbados

 

 

È incoraggiante il fatto che un quotidiano come il Miami Herald abbia commentato, nell’edizione di domenica scorsa, alcuni documenti dell' FBI e della CIA che segnalano la partecipazione di Luis Posada Carriles alla pianificazione ed esecuzione del crimine delle Barbados.

 

Anche se la pubblicazione stima nel titolo che si tratta solo di «nuovi intrighi», il suo servizio rappresenta un buon avvertimento per una cittadinanza sottomessa all’imperante silenzio con il quale la grande stampa di quel paese permette a Posada di godersi in pace, in una casa della periferia di Miami, l’impunità con la quale le autorità di Washington stanno comprando il suo silenzio.

 

La nota è apparsa dopo gli editoriali di alcuni quotidiani influenti come Los Angeles Times e The New York Times, preoccupati per un momento dal fatto che Posada venisse processato soltanto con l’accusa di essere un bugiardo immigrante illegale, perchè ciò metteva in dubbio la crociata mondiale di Bush "contro il terrorismo". Ma una volta che la giudice Khatleen Cardone ha scartato le accuse, sembra che la tempesta sia passata.

 

Adesso, facendo riferimento ai messaggi e ai rapporti declassificati – alcuni tra i molti che ha reso pubblici l’Archivio di Sicurezza Nazionale dell’Università George Washington – il Miami Herald ammette che, a coloro che pensano che Posada Carriles fosse la testa pensante dell’attentato contro l’aereo della Cubana a Barbados, i documenti forniscono quelle che considera "solide evidenze".

 

Si tratta di testi con accuse molto serie, già brandite dal popolo cubano e che provano, tra gli altri fatti, che il FBI era a conoscenza della riunione convocata per creare l’organizzazione anticubana CORU nella Repubblica Dominicana, l’11 giugno 1976, e della descrizione delle organizzazioni che ne facevano parte. Rispetto al Movimento Nazionalista Cubano, l'FBI riconosceva già a quel tempo la realizzazione di atti di violenza da parte del detto gruppo negli USA e in Canada. Altrettanto orripilante è la caratterizzazione che faceva del Fronte di Liberazione Cubano: "un’organizzazione terroristica di esiliati cubani" che si attribuisce – si legge sul testo – "circa 25 atti di terrorismo".

 

Il fatto più noto è che i documenti menzionati dal Miami Herald non danno conto solo della conoscenza che aveva Washington sui misfatti di Posada, il tema al centro dell’attenzione oggi. Si parla anche di un altro terrorista d’origine cubana che da molto tempo gode di un’umiliante libertà: Orlando Bosch, della cui protezione offerta dal governo venezuelano di Carlos Andrés Pérez si parla in altri rapporti, così come del suo già allora lungo curriculum terroristico.

 

Luis Posada Carriles lo riconosce come testa pensante del criminale attentato all’aereo cubano: "Adesso che è ben riuscito quello di Letelier tenteremo di fare un’altra cosa", disse Bosch durante una cena per riscuotere fondi contro Cuba. Alcuni giorni dopo, Posada disse: "Colpiremo un aereo cubano" e attribuì a Bosch la parte che gli corrispondeva nella paternità del piano segnalando: "Orlando conosce i dettagli".

 

Tutti e due, Posada e Bosch, sono liberi a Miami. Chissà se gli statunitensi se ne renderanno maggiormente conto adesso: stanno convivendo con dei terroristi!