Mi scuso per eventuali involontari errori nella traduzione che

sono da attribuirsi esclusivamente alla mia inesperienza

 

17 novembre 2007 - J.G.Allard  www.granma.cubaweb.cu 

 

 

Udienza nel Congresso USA

 

Posada Carriles: terrorista confesso

 

e complicità del governo

 



Da settembre 2005, il Dipartimento di Sicurezza della Patria (DHS, in inglese) degli Stati Uniti ha deliberatamente scartato di utilizzare la registrazione di una confessione di Luis Posada Carriles, ottenuta a Caracas nel 1977 dal giornalista nordamericano Blake Fleetwood, in presenza di Orlando Bosch.

Tale è la rivelazione fatta a Washington, davanti al Sottocomitato degli Organismi Internazionali, Diritti Umani e Supervisione del Congresso nordamericano, in un'udienza convocata dal congressista
William Delahunt riguardante il terrorista internazionale ed agente della CIA.

Fleetwood che conserva da quell'epoca una copia registrata della testimonianza, pubblicata nella rivista New Times, aveva già accettato di testimoniare come glielo aveva richiesto l'avvocata Jo Ellen Ardinger, addetta del caso in quel periodo.


"Nel 1977 ho intervistato due dei terroristi più pericolosi del secolo XX", incominciò Fleetwood, che raccontò come ebbe accesso, registratore alla mano, a Posada e Bosch, nella prigione venezuelana dove erano detenuti per l'attentato all'aeroplano di Cubana, avvenuto l'anno anteriore.

I due terroristi, sorpresi per la sua repentina apparizione e demoralizzati per la loro situazione,
si vantarono apertamente  dei loro crimini.
 


"IO ERO CONTRATTATO DALLA CIA"


 

Secondo Fleetwood, Posada gli raccontò testualmente: "Io ero contrattato dalla CIA a 300 dollari settimanali più le spese. La CIA mi aiutò ad aprire la mia agenzia di detective dove pianificavamo le azioni".

Racconta il giornalista che i due carcerati "parlarono riguardo l'assassinio di
due diplomatici cubani in Argentina, dell'attentato contro l'ambasciata del Messico a Buenos Aires, dell'attentato contro gli uffici di Air Panamá a Bogotà, degli uffici della Cubana a Panama e, finalmente, dell'attentato all'aeroplano della Cubana che causò la morte di 73 civili".

Posada e Bosch confermarono anche come "tutto" fosse stato pianificato nella riunione di Bonao, Repubblica Dominicana, dove si creò il
CORU che successivamente andrà a realizzare attentati in tutto il continente.

Fleetwood spiegò che, ritornando al suo hotel, l'Anauco Hilton, ebbe immediatamente un colloquio col pubblico ministero aggiunto Eugene Propper, colui che allora investigava l'assassinio di
Orlando Letelier a Washington.

Propper lo chiamò di nuovo dopo alcuni minuti: "La CIA ha informato la polizia segreta. Ti stanno dando la caccia. Sei in gran pericolo". Il reporter seppe più tardi che il presidente venezuelano Carlos Andrés Pérez aveva personalmente dato l'ordine alla DISIP della sua cattura.

"Nel settembre 2005, offrii l'informazione, le mie note e i nastri registrati, al DHS. Io fui contattato da Jo Ellen Ardinger, un pubblico ministero del Dipartimento di Sicurezza della Patria. Sembrava eccitata dalla mia informazione e comunicò con me per telefono e per posta elettronica" ricordò Fleetwood.

Ardinger gli disse che questa informazione era "esattamente" quella che necessitava per impedire che Posada rimanesse in territorio nordamericano, poiché dimostrava chiaramente che fosse un terrorista.

"Mi domandò se io volessi testimoniare. Gli dissi di sì".

Mesi più tardi, venni a sapere del giudizio migratorio di
El Paso davanti alla giudice Kathleen Cardone. "Sperai che il DHS mi interpellasse per le mie note e nastri... non lo fece mai".
 


"IL CAPO DISSE: SENTI, UN MINUTO"


 

Da parte sua, il noto giornalista Ann Louise Bardach, autrice dell'intervista realizzata al terrorista dal The New York Times, nel 1998, rivelò come agenti dell' FBI che investigarono, in Guatemala, sugli attentati di L'Avana, le affermarono confidenzialmente che il loro lavoro fu bruscamente interrotto dopo che intervistarono Antonio Álvarez, un commerciante cubano americano di Greenville, Carolina del Sud, padrone di WRB Enterprises, una ditta di Tampa con filiali in America Centrale.

Álvarez aveva osservato due dei suoi collaboratori, soci di Luis Posada, mentre manipolavano esplosivi ed aveva avvertito le autorità.

"Lo trovammo assolutamente credibile" disse un agente dell' FBI citato da Bardach. "Pensavamo che fosse una cosa facile: andavamo ad accusare ed arrestare Posada. Ma
un giorno avemmo una riunione  ed il capo disse: Senti, un minuto, c'è qui gente che dice che è un combattente della libertà. Noi ci siamo andati sbattere contro. Chiusero completamente l'investigazione su Posada. Quando abbiamo chiesto il permesso di realizzare intercettazioni telefoniche di Orlando Bosch, ce le negarono".



POSADA NON EBBE MAI BISOGNO DI UN INTERPRETE



Più tardi, Bardach anche sorprese l'udienza rivelando come Posada Carriles non ebbe mai bisogno realmente di un interprete per comunicare in inglese, ricordando che il pretesto della cattiva interpretazione giustificò la sua liberazione.

Posada imparò l'inglese da giovane, sottolineò. "Lavorò come traduttore durante l'Iran-Contra per i militari statunitensi. Io l'intervistai principalmente in inglese come fece Blake Fleetwood per il New Times, nel 1976, e non manifestò mai difficoltà alcuna per capirci" disse Bardach.

"Di fatto, il suo avvocato, Matthew Archambleault, che si incaricò della sua causa, gli parlava in inglese".

Il reporter ricordò come l'FBI di Miami, nell'agosto 2003, mise fine ad ogni investigazione su Posada, mentre si trovava prigioniero, per terrorismo, a Panama.

"Dichiarò che la chiusura di questo caso permise la
distruzione dei fascicoli contro di lui, che agenti dell'FBI avevano riunito meticolosamente durante tanti anni; per dopo spiegare che Judy Orihuela, la portavoce dell'FBI di Miami, aveva affermato che l'operazione si realizzò come parte di una 'pulizia di routine' della sala dei fascicoli, chiamato The Bulky".

Orihuela confermò che un'operazione di questo tipo doveva essere firmata dall'agente speciale che agiva da capo dell'ufficio di Miami,
Héctor Pesquera che a sua volta necessitava la luce verde dell'ufficio del pubblico ministero federale Marcos Jiménez.

Fonti dell'FBI rivelarono dopo a Bardach che i documenti
distrutti riempivano "cinque casse".

La giornalista segnalò che quella situazione si produsse mentre i congressisti Ileana Ros Lehtinen e Lincoln Díaz-Balart, sollecitavano la liberazione del terrorista, dirigendo, per due volte, lettere alla presidentessa panamense
Mireya Moscoso.

Tra i testimoni che comparvero nell'udienza nel Capitolo si trovava l'accademico Peter Kornbluh, analista principale dell'Archivio di Sicurezza Nazionale dell'Universidad George Washington.

L'investigatore invitò il congressista Delahunt a consultare i più di 700 documenti segreti dell'FBI e della CIA che si presentarono alla giustizia nel caso migratorio di Orlando Bosch e che, se non sono stati distrutti da quel momento, documentano anche il carattere terroristico di Posada.

Con l'indulto di Bosch, il 17 luglio 1990, ordinato dal padre dell'attuale presidente nordamericano, e la situazione attuale di Posada, gli Stati Uniti "finiscono oggi in una posizione francamente inspiegabile avendo non uno ma due uomini che le nostre agenzie di intelligence identificano come responsabili della distruzione di un aeroplano civile, che vivono liberamente in Florida" commentò Kornbluh.

"Nel mezzo di una guerra contro il terrorismo, questo ha ripercussioni significative per gli Stati Uniti" ha affermato.

Roseanne Nenninger, sorella di un giovane guyanense che perì nel sabotaggio all'aeroplano della Cubana, nel 1976, rese un'emozionante testimonianza, interrotta dalle lacrime, sulla tragedia che soffrì la sua famiglia per colpa del terrorista ed agente della CIA.

Il rappresentante Delahunt, mettendo fine all'udienza, ha assicurato che considerava "una priorità" l'investigazione ed ha annunciato che chiederà di raccogliere le testimonianze di Freddy Lugo e Hernán Ricardo, i complici di Posada e Bosch nel crimine delle Barbados.

Il Governo del Venezuela richiede l'estradizione di Posada Carriles da più di due anni mentre la Casa Bianca moltiplica gli ostacoli per salvare il torturatore, assassino e terrorista legato, da decadi, alla mafia di Miami ed al clan Bush.

 

 

Washington, 15 novembre 2007 - www.granma.cubaweb.cu 

 

 

Udienza nel Congresso USA
 

 

Posta la questione al governo Bush

 

per lasciare in libertà Posada Carriles

 

 

 

 

Il rappresentante democratico Bill Delahunt ha posto la questione, nel Congresso, al governo degli Stati Uniti per lasciare in libertà a Miami, Florida, il terrorista Luis Posada Carriles  a dispetto dei suoi vincoli con atti violenti.

Ha indicato che l'atteggiamento,
su Posada Carriles, del presidente George W. Bush  contrasta con le sue dichiarazioni, dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, di considerare come terrorista paesi che albergano terroristi.

Delahunt ha formulato le sue dichiarazioni in un'udienza davanti al Sottocomitato sulle Organizzazioni Internazionali, Diritti umani e Supervisione della Camera dei Rappresentanti, che presiede.

Ha citato informazione dell'Agenzia Centrale di Intelligence (CIA), dell'Ufficio Federale di Investigazioni (FBI) e del Dipartimento di Giustizia che vincolano Posada Carriles con atti terroristici e lo considerano come una minaccia alla sicurezza nazionale.

Ha aggiunto che l'amministrazione Bush non ha risposto ad una richiesta di estradizione del Venezuela, nonostante abbia un trattato in materia con questo paese.

Ha manifestato che Posada Carriles é entrato illegalmente nel paese e ha chiesto asilo politico nonostante abbia una reputazione come terrorista perché è considerato il cervello e l'autore intellettuale dell'attentato contro un aeroplano cubano che é costato la vita alle 73 persone.