3 maggio 2007 - J.G.Allard www.granma.cu

"TOÑÍN" LLAMA LO CONFERMA
 

Gli attentati all’Avana vennero
 

orditi a Miami

 


Jose Antonio "Toñin" Llama, il dirigente della FNCA il cui nome è comparso mesi fa nei titoli dei giornali quando ha rivelato come è stato truffato nell’investimento di milioni in una cospirazione terroristica contro Cuba, ha appena confermato al Miami Herald di aver partecipato a riunioni del gruppo di Miami dove vennero pianificati gli attentati dinamitardi avvenuti all’Avana nel 1997.

 


Il 10 ottobre 2003 nel Rose Garden della Casa Bianca, il presidente Bush ha abbracciato davanti alle telecamere Luis Zúñiga Rey, davanti agli occhi meravigliati di Ninoska Lucrecia Pérez-Castellón, moglie di Roberto Martín Pérez. Zuñiga-Rey e Martin Pérez erano membri del comitato paramilitare della FNCA quando Llama venne a conoscenza della cospirazione tesa a compiere attentati all’Avana.

L’uomo d’affari, che è stato membro del comitato direttivo della Fondazione Nazionale Cubano Americana (FNCA), racconta come questa organizzazione mafiosa, creata dalla CIA, creò in quell’epoca, un "gruppo bellico" che si dedicava a pianificare atti terroristici.

 

Llama spiega che negli anni ’90 partecipò a riunioni "dove si discusse su un attentato esplosivo contro un albergo all’Avana". Attribuisce la paternità dell’idea al deceduto uomo d’affari del New Jersey Arnaldo Monzón Plasencia, un dirigente della sezione nord della FNCA con sede nella detta città.

 

"Egli aveva un piano, le bombe in un albergo di Cuba", ha affermato Llama al quotidiano di Miami.

 

Contattata, la FNCA ha risposto con un comunicato che nega l’accusa, sostenendo di aver "sempre propugnato una transizione pacifica a Cuba", affermazione smentita da una lunga successione di fatti.

 

Llama ha pubblicamente dichiarato nell’agosto scorso che la FNCA acquistò un elicottero da carico, 10 aerei ultraleggeri comandati a distanza, sette imbarcazioni e abbondante materiale esplosivo, con l’obiettivo esplicito di compiere azioni terroristiche contro Cuba.

 

Non fu possibile sviluppare quei piani perchè la Guardia costiera statunitense sequestrò improvvisamente nel 1997 lo yacht La Esperanza. Lo stesso Llama venne accusato per questo fatto e poi scagionato grazie al FBI di Hector Pesquera, lo stesso ufficiale il cui figlio ha distrutto (agosto 2003) il dossier di Luis Posada Carriles.

 

Llama assicura di aver contribuito con 1.471.840,35 dollari dei suoi fondi personali "al finanziamento del progetto" terroristico, che venne ordito durante il congresso annuale della FNCA svoltosi a Naples, in Florida, nel giugno del 1992. Ritiene che l’enorme quantità di denaro gli sia stata truffata da vari dirigenti di questa fondazione.

 

Il 12 aprile 1997 scoppiava la prima bomba della campagna di terrore che Luis Posada Carriles scatenò all’Avana dall’America Centrale. Dieci anni dopo questa serie di crimini continua a rimanere impunita e il suo autore è a Miami, sottoposta a procedimenti che puntano ad evitargli un’imputazione per terrorismo.

 

Stando al Miami Herald, un Gran Giurì del New Jersey ha studiato in particolare la partecipazione di vari personaggi della fauna terroristica cubano-americana alla cospirazione che provocò all’Avana una serie di attentati realizzati con esplosivi C-4.

 

Il giovane italiano Fabio di Celmo rimase vittima di uno di questi ordigni, che causarono il ferimento di diverse persone, nonché ingenti danni materiali.

 

Nel New Jersey due ex direttori locali della FNCA, Abel Hernández, residente a Cliffside Park, e Oscar Rojas, che per 20 anni ha fatto il contabile di Monzón Plasencia, sono stati interrogati dal Gran Giurì nonché altri due complici di Posada sempre legati alla FNCA: Angel Alfonso Alemán, già impiegato di Monzón, coinvolto nel 1997 nel tentativo di assassinio del presidente Fidel Castro, abortito per l’improvvisa cattura dello yacht La Esperanza e José Alemán, suo figlio.

 

Angel Alfonso Alemán è un noto collaboratore del congressista cubano-americano Albio Sires, ex sindaco mafioso di West New York.

 

Stando agli esperti sul tema, tra i membri di questo gruppo ideato per organizzare azioni terroristiche figuravano – oltre al deceduto chairman Jorge Mas Canosa – vari personaggi ben noti, tutti quanti complici dei crimini di Posada e quasi tutti residenti a pochi km dagli uffici del FBI di Miami.

 

Si tratta tra gli altri di Luis Zuñiga Rey, oggi dirigente del Cuban Liberty Council (e che continua ad essere membro del comitato direttivo di Radio e TV Martí, secondo il Chicago Tribune); Roberto Martín Pérez, coordinatore del gruppo, sbirro e figlio di sbirro batistiano, terrorista schedato, marito dell’annunciatrice Ninoska Pérez Castellón; lo stesso José Antonio Llama; Juan Bautista Márquez, ex capitano di nave della CIA, oggi incarcerato per traffico di droga; Gaspar "Gasparito" Jiménez, Pedro Remón e Guillermo Novo Sampoll, liberi a Miami dopo la loro vergognosa liberazione dalle carceri panamensi; Félix Ismael "El Gato" Rodríguez Mendigutía, l’assassino del Che su incarico della CIA; il medico Alberto Hernández e José Francisco ‘Pepe’ Hernández; Feliciano Foyo, oggi capo del CLC, il suo socio Horacio García… e tanti altri.

 

Questa nuova confessione e la stessa indagine del Gran Giurì confermano che la fatidica cospirazione che costò la vita a Fabio di Celmo non venne ordita in un luogo remoto dell’America Centrale bensì negli Stati Uniti, fatto che mette ancora di più Posada Carriles alla portata della giustizia statunitense.

 

L’Amministrazione Bush continua a rifiutarsi di accusare di terrorismo Posada Carriles, già tornato nella sua casa di Miami, dove si riunisce con i suoi complici, mentre cinque cubani che erano riusciti a infiltrarsi nella sua rete terroristica rimangono chiusi in prigione.