8 gennaio 2007 -  U.Canales www.granma.cu

 

La politica di Bush fa vergognare

gli statunitensi


● Afferma la pacifista Cindy Sheehan. Le denunce dei pacifisti nordamericani che si trovano a Cuba

 

 

 

Le pretese egemoniche e il bellicismo del governo degli Stati Uniti formano parte di una politica istituzionale che coinvolge ugualmente repubblicani e democratici, hanno denunciato i pacifisti nordamericani in visita a Cuba nel secondo giorno di soggiorno  nell’Isola.

 

La politica di Bush fa vergogna agli statunitensi. Foto: Emilio HerreraQuesti attivisti umanitari sono difensori dei diritti civili, contro la guerra, ed hanno denunciato che nei circoli di potere degli USA si ottengono milioni di dollari grazie ai conflitti armati.

 

Medea Benjamín, una delle fondatrici del gruppo femminile antimilitarista “Codice Rosa: donne per la pace”, ha affermato che in materia di militarismo e di armamenti “si tratta di una politica di stato, che va a di là di qualsiasi identificazione politica.

 

C’è tutto un sistema che guadagna con la guerra”, ha dichiarato a PL la Benjamín, direttrice dell’Organizzazione Non Governativa  Global Exchange (che promuove alternative di commercio equo contro la globalizzazione corporativa).

 

L’attivista è giunta a Cuba con pacifisti come  Cindy Sheehan, detta " La Mamma della Pace" dopo la sua campagna per esigere la fine della guerra in Iraq dove il suo unico figlio, il soldato nordamericano Casey Sheehan è morto.

 

Medea Benjamín, ha detto che i repubblicani possono avere relazioni più strette con compagnie come la Lockheed Martin (armi e informatica), o la  Halliburton, che hanno speculato moltissimo con le guerre, ma che anche i democratici hanno i loro vincoli e anche le imprese come la Brown Root, sussidiaria della Halliburton e quelle  petrolifere Chevron, Exxon Mobil e Texaco.

 

“Vogliamo che il nostro governo stabilisca una data precisa per il ritiro delle truppe dall’Iraq, mentre ora, con il nuovo congresso stanno chiedendo 100 milioni di dollari in più per la guerra di cui non vediamo la fine”, ha sottolineato ancora.

 

La militante ha stimato curioso che i democratici, il cui partito afferma di volere il termine della guerra in Iraq, dicano che approveranno l’erogazione della somma. “Questo significa che aiuteranno il presidente a continuare la guerra. Noi diciamo ai congressisti che se vogliono davvero terminare questa guerra e salvare le vite dei soldati nordamericani, devono negare i fondi”.

 

La decina di pacifisti degli USA martedì andrà a Guantánamo, nell’oriente dell’Isola, per realizzare una manifestazione nelle vicinanze della base navale che gli USA mantengono nella zona, contro la volontà della popolazione cubana.

 

In questa installazione di circa 117 Km. quadrati sono detenute dal gennaio del 2002 circa 40 persone che, si dice, sono membri della rete di Al Qaeda, che non sono mai state accusate o processate.

 

“Il nostro viaggio coincide con il V anniversario dell’apertura della prigione e noi siamo qui per protestare per il trattamento disumano inflitto a questi uomini prigionieri e privata anche di un processo equo”, ha detto la  Sheehan, tenendo che molti statunitensi provano vergogna per il governo attuale e per le atrocità che si commettono a Guantánamo, dove si utilizza anche la tortura. 

 

Durante la permanenza a Guantánamo, un avvocato che fa parte del gruppo ed è esperto in questioni legali sui detenuti, impartirà una conferenza sulle condizioni di questo carcere, già denunciate alla Corte Suprema degli Stati Uniti.