Stimolata dalla Legge di Accomodamento
 

La mafia dell'emigrazione illegale

 

ruba le sue lance a Miami

 

5 dicembre 2007 - J.G.Allard www.granma.cubaweb.cu



Questo sì che è un buon affare!  I narcotrafficanti che controllano a Cancún il ricco affare dell’emigrazione illegale prodotta dalla Legge de Ajuste Cubano,  rubano a Miami e in altre città della Florida i motoscafi e gli yacht di lusso che usano per questa attività criminale.

 

Gli immigranti non giungono più sulle spiagge degli Stati Uniti con le zattere, ma vengono portati da una rete di trafficanti che hanno scatenato un’ondata di furti delle imbarcazioni, afferma l’agenzia francese AFP in una nota da Miami.

 

Quest’anno 300 imbarcazioni sono state rubate solamente nella Contea di Miami-Dade, dice la Commissione di Pesca e Vita silvestre della Florida, FWC.

 

La maggior parte del imbarcazioni è destinata al traffico di persone, hanno detto varie fonti di agenzie di governo.

 

I trafficanti portano la gente sulle imbarcazioni rubate e in molti casi in motoscafi, ha dichiarato Luis Díaz, portavoce della Guardia Costiera a Miami.

 

Le imbarcazioni più ricercate dai ladri sono gli yacht medi o piccoli, non più di 12 metri di lunghezza, che sono più facili da manovrare e sopratutto i motoscafi, è stato segnalato.

 

La legislazione degli USA destinata a provocare l’emigrazione illegale di cubani e concede ai senza documenti che provengono dall’Isola privilegi negati a tutti gli altri emigrati quando arrivano alle frontiere del Messico con gli Stati Uniti.

 

Questo redditizio traffico umano ha provocato negli ultimi mesi una sanguinosa guerra tra clan di delinquenti vincolati con la mafia cubano-americana.

 

Il procuratore generale di Giustizia di Quintana Roo, Bello Melchor Rodríguez e Carrillo, ha rivelato  alcuni giorni fa che la città di Merida, in Yucatán, è il centro delle operazioni finanziarie della mafia cubana.

 

I cubano-americani assassinati nelle ultime settimane sono Manuel “El Mani” Duarte Díaz, Luis Lázaro Lara Morejón, la sua amica María Elena Carrillo Sáenz, Jesús Aguilar Aguilar, Edwin Park Gómez e Maximiliano Rey Mota.

 

Lara Morejón era incaricata di ricevere i fondi dagli USA per trafficare con l’intermediario di Duarte Díaz, assassinato nella capitale dello Yucatán,  vicino agli uffici dell’istituto Nazionale di Migrazione. Inoltre  assicurava il pagamento dei "polleros" che si incaricano del passaggio delle persone da Cuba alle coste di Quintana Roo.

 

Secondo varie fonti una delle bande implicate ha pagato dei sicari di   "Los Zetas", il braccio armato del Cartello del Golfo, per ammazzare i rivali.

 

I corpi ammanettati e coperti di calce di Aguilar, Park e Carrillo Sáenz, sono stati incontrati in un pozzo vicino all’autostrada  Cancún-Mérida, noto come “il  cimitero dei Los Zetas”.