11 febbraio '08 - Roberto Gonzalez Sehwerert*  www.prensa-latina.it

 

 

Il caso dei Cinque

Da dove viene, fino a dove va

 

 

 

 

Il modo migliore per capirlo sarebbe ordinare cronologicamente gli avvenimenti più importanti del processo di appello dal suo principio, con qualche commento addizionale a mo' di spiegazione. Quando cominciò il processo di appello?  

Il primo passo del processo di appello si è prodotto durante il mese di dicembre del 2001. I Cinque furono condannati dalla giudice federale Joan A. Lenard, che aveva celebrato il giudizio, nella Corte Federale del Distretto Meridionale della Florida, nella città di Miami.   

Le Regole dell’Appello stabiliscono che per dare inizio ad un processo di appello contro la sentenza dettata da un giudice federale di distretto si deve presentare, davanti alla stessa corte dove ebbe luogo il giudizio, una Notificazione di Appello. Il termine per presentare questa notificazione è di dieci giorni posteriori alla data in cui fu dettata la sentenza e non è necessaria un'argomentazione di ragioni, è sufficiente la chiara manifestazione di dissenso del condannato. 5 anni e 7 mesi fa cominciò il processo di appello contro le sentenze imposte ai Cinque.  

Che corte deve risolverlo?  
 

Secondo l'ordinamento dell'amministrazione di giustizia negli Stati Uniti corrisponde alle corti di circuito rivedere i processi celebrati nelle corti di distretto, di tale forma la corte di appello dell'Undicesimo Circuito di Atlanta, per la divisione geografica del sistema giudiziale, è l'addetta della revisione dei temi inoltrati nella corte federale del distretto meridionale della Florida avendo sotto la sua giurisdizione di appello i processi inoltrati nelle corti federali degli stati della Georgia, Alabama e Florida.   

Una volta ricevuta la documentazione nella corte di appello di Atlanta fu costituito il pannello di tre giudici integrato dal signore Stanley Francis Birch, Jr., designato giudice federale dal presidente George Busch nell'anno 1990, che esercita come giudice dell'Undicesimo Circuito, la giudice Phyllis A. Kravitch, istituita giudice federale nel 1979 dal presidente Carter ed anche giudice dell'Undicesimo Circuito. Completò il pannello il giudice James L. Oakes, invitato a questo caso benché eserciti come giudice nel Secondo Circuito di appello. È pratica frequente l'invito a giudici sperimentati di altri circuiti per integrare pannelli nell'undicesimo, questo è il caso del Sig. Oakes.  

Questi tre furono i giudici federali di appello designati per rivedere le allegate violazioni della legge nel processo eseguito nella corte di Miami nella sala della giudice federale del Distretto Meridionale della Florida Joan A. Lenard.  

Ragioni per appellare  

Una volta costituito, il pannello stabilì dei periodi di tempo affinché la difesa presentasse i suoi documenti di appello ed il governo potesse rispondere.   

In questo momento ebbe luogo una delle tante manovre del governo nordamericano per mettere degli ostacoli alla difesa dei Cinque. Senza nessuna giustificazione, col pretesto dell'illegale invasione in Iraq, gli accusati, che si trovavano in carceri diverse e lontane tra loro, sono stati portati in celle di confino solitarie allegando una volta in più la solita ragione della protezione della sicurezza nazionale, come se fosse possibile che dalle prigioni e dopo cinque anni di arresto gli accusati potessero cooperare con le forze della resistenza irachena. Sotto una disposizione speciale relazionata con la difesa furono portati a celle di punizione in confino solitario ognuno nella sua prigione annunciando loro che questa misura si stabiliva indefinitamente per il periodo di un anno, prorogabile in anni successivi. Era proibita loro la comunicazione coi loro avvocati, coi loro parenti e coi funzionari consolari di Cuba negli Stati Uniti. La misura fu presa nel preciso momento in cui gli avvocati stavano profilando i loro documenti e scambiando dei criteri con loro assistiti. L'immediata reazione della solidarietà dentro e fuori degli Stati Uniti ha ottenuto che questa situazione si estendesse solamente per il periodo di un mese.   

Il pannello ebbe allora conoscimento dei motivi legali dell'appello, basati sulle violazioni della legge commesse dal governo e dalla corte durante la celebrazione del giudizio a Miami. Ognuno degli argomenti meriterebbe un'estesa analisi, ma in onore dello spazio si riassumono nella seguente forma.  

1) errore della giudice celebrando il giudizio con una giuria selezionata nella comunità di Miami, in violazione del Sesto Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti. L'emendamento stabilisce che ogni accusato ha il diritto ad essere giudicato da una giuria imparziale. L'imparzialità si definisce come l'assenza di pregiudizi dei possibili membri della giuria verso l'accusato, con l'elemento addizionale, che non esista sulla giuria nessuna influenza esterna. Dall'inizio del processo gli avvocati sollecitarono di cambiare la sede del giudizio e selezionare una giuria in una città vicina però diversa da Miami, in quanto a delle forti opinioni avverse sui temi relazionati con Cuba, si univa una stampa eccessivamente violenta contro i Cinque, che poteva colpire l'imparzialità per la sua influenza sui membri della giuria. Nonostante l'evidenza presentata in appoggio a questo sollecito, la giudice respinse la petizione degli avvocati della difesa.  

2) condotta riprovevole dei rappresentanti del governo – leggesi pubblici ministeri - durante la presentazione del caso davanti alla giuria poiché hanno diretto fondamentalmente la loro attuazione per infiammare i sentimenti politici della giuria e ravvivare i pregiudizi della comunità contro gli accusati, facendo commenti indebiti e rappresentando scorrettamente ed in maniera intenzionale i fatti e le evidenze presentate nel processo, indicando ai membri della giuria che era il loro dovere patriottico condannare gli accusati indipendentemente da quello che dimostrava l'evidenza e delle condanne che si sarebbero dettate.  

3) insufficienza di evidenze per dichiarare colpevole del delitto di cospirazione per commettere assassinio in primo grado all'accusato Gerardo Hernandez Nordelo. Questa accusa si riferisce con la caduta di due aerei da turismo dell’organizzazione “Hermanos al Rescate” dopo ripetute violazioni dello spazio aereo di Cuba dal 1994 fino a febbraio del 1996, interferendo le comunicazioni delle torri di controllo aereo con l'aviazione commerciale che entrava ed usciva da Cuba nei momenti di atterraggio e decollo delle aeronavi. Inoltre, durante i loro voli ad una altezza molto bassa su luoghi del centro della capitale cubana lanciavano oggetti nell'aria in violazione delle norme di aviazione. Dopo avere annunciato, il capo dell'organizzazione, che avrebbe ripetuto la sua azione illegale il giorno 24 febbraio 1996, il governo cubano dichiarò pubblicamente la sua decisione di mettere fine a questi atti illegali nel suo spazio aereo. Il governo degli Stati Uniti ha ricevuto mediante una nota diplomatica la notificazione della decisione del governo di Cuba e non ostacolò, come era il suo dovere che dal suo territorio decollassero tre aeroplani con propositi illegali conosciuti. Il governo di Cuba ha esercitato la sua sovranità sul suo territorio abbattendo i due aeroplani che penetrarono nel suo territorio. Quello pilotato dal signor José Basulto non fu abbattuto perché si mantenne sul limite delle acque internazionali e quelle cubane prendendo immediatamente rotta nord dopo che furono abbattuti gli altri due aeroplani. Sebbene è certo che dentro i compiti di Gerardo Hernandez ci fosse quello di vigilare le azioni di questo gruppo terroristico, l'evidenza dimostrò chiaramente che non ha nessuna relazione con la decisione del governo di Cuba e molto meno cospirò con quest’ultimo per uccidere delle persone in acque internazionali, come richiede l’accusa. Gli stessi rappresentanti del governo riconobbero, in una mozione di emergenza diretta alla corte di Atlanta col proposito di modificare le istruzioni della giudice alla giuria sugli elementi del delitto, d’accordo alla legge ed ai precedenti giudiziali, esprimendo nel loro documento.. Che si imponeva un ostacolo insuperabile, che può portare nell'assoluzione dell'accusato alla luce dell'evidenza presentata.   

Relazionato con questa accusa, si sta ricorrendo anche alla mancanza di giurisdizione della corte per giudicare questo fatto alla luce della Legge di Immunità di Sovranità Straniera, che non permette di giudicare in questo paese l'azione del governo di un stato sovrano, come è il caso dell’abbattimento degli aerei da turismo da parte della forza aerea cubana, in esercizio di un atto di sovranità in difesa del suo spazio aereo, come dimostra l'evidenza.  

4) insufficienza di evidenza per sanzionare gli accusati Gerardo Hernandez, Ramon Labañino ed Antonio Guerrero come autori del delitto di cospirare per trasmettere a Cuba informazione relazionata con la difesa nazionale degli Stati Uniti. Le dichiarazioni dei testimoni presentate nel giudizio dalla procura e dalla difesa, coincidono sul fatto che non esiste da parte di Cuba nessun sollecito di ricerca di informazioni sulla difesa nazionale, non c'è nessuna azione di qualcuno degli accusati che li porti ad una posizione dove possano ottenerla e non hanno ottenuto nessuna informazione che fosse classificata. Secondo le attestazioni di specialisti in intelligenza tutta le informazioni ottenute e sollecitate sono di carattere pubblico e per questo non rappresentano un delitto di cospirazione per commettere spionaggio.  

Le istruzioni impartite dalla giudice Lenard alla giuria espongono che per commettere questo delitto devono esserci i seguenti elementi:  

a. L'informazione in questione deve essere relazionata con la difesa nazionale.  

b. L’informazione di difesa nazionale è quella su cui il governo fa degli sforzi speciali per proteggerla dalla scoperta pubblica.     

c. Che l'accusato agì con l'intenzione o con ragione per credere che l'informazione potrebbe danneggiare gli Stati Uniti o dare vantaggio ad un'altra nazione sugli Stati Uniti.  

d. Il governo deve provare che aveva protetto in modo speciale l'informazione di cui si tratta.  

e. Se l'informazione è stata resa pubblica e si trova in fonti legalmente disponibili al pubblico in generale non può essere relazionata con la difesa nazionale.  

f. Quando le fonti di informazione sono legalmente disponibili al pubblico e gli Stati Uniti non hanno fatto degli sforzi per proteggere l'informazione in questione, certamente non ci stiamo riferendo alla difesa nazionale.  

Nonostante tutto ciò, la giuria li dichiarò colpevoli ignorando il peso dell'evidenza e le disposizioni della legge.  

5) applicazione illegale al caso di una legislazione speciale per processi che contengano informazione di sicurezza nazionale. A sollecito del governo fu approvata per la corte dal principio del processo. Si riferisce alla Legge di Procedimento di Informazione Classificata conosciuta come CIPA per le sue sigle in inglese, (Classified Information Procedures Act). Mise nel potere del governo tutta l'evidenza limitando l'accesso degli avvocati alla stessa durante la fase di preparazione del giudizio. Proibì agli avvocati, mediante un ordine protettivo della corte, di scambiare dei criteri sulle evidenze, dal momento che ogni avvocato ne aveva accesso solo se autorizzato dal governo. Gli avvocati per partecipare al giudizio necessitavano questo visto positivo del governo. Ramon Labañino rimase senza avvocato per 8 mesi;  Eric Cohen che era stato designato dalla corte dal settembre del 1998 per la sua difesa, nel maggio del 1999 non aveva ancora ricevuto l’autorizzazione dal governo per accedere alle prove, cosa che provocò il suo sollecito di rinuncia al caso mediante una lettera datata il 20 di questo stesso mese. La sua rinuncia fu accettata dalla corte ed uscì dal caso senza vedere una sola prova del processo. Mesi più tardi, in novembre, il governo riconobbe che in tutta la documentazione del caso non esisteva una sola evidenza sequestrata agli accusati che fosse relazionata con la sicurezza nazionale. L'applicazione di questo procedimento fu una manovra del governo per influire, sulla corte in primo luogo e davanti alla giuria dopo, nel senso che si stava trattando un caso relazionato con attività di spionaggio.   

6) indebito rifiuto da parte della corte, davanti al sollecito della difesa di istruire la giuria sulla dottrina legale di giustificazione e necessità. Questo si riferisce al fatto che gli avvocati difensori nel loro momento pretesero di dimostrare davanti alla giuria che i Cinque erano negli Stati Uniti come conseguenza delle azioni terroristiche commesse contro Cuba e le morti, le lesioni ed i danni materiali che questi hanno causato, insieme alla mancanza di azione delle autorità degli Stati Uniti per mettere fine a questi atteggiamenti criminali, sotto i Verbali di Neutralità, disposizione legale di questo paese che proibisce e sanziona quelli che pianifichino, organizzino o eseguano dal territorio nordamericano certe azioni contro un altro paese che non è stato dichiarato ufficialmente in stato di guerra. Questa dottrina implica che l'accusato può presentare alla giuria le prove a suo carico che le dimostrino l’allegata giustificazione o necessità del suo agire. La giudice negò dal principio del processo la possibilità alla difesa per presentare le prove ed alla fine non istruì la giuria affinché valutasse il caso alla luce di questa dottrina di diritto.  

7) errore nell'applicazione delle guide della sentenza. La giudice, nel momento di dettare la sentenza, ignorò i modelli federali per l'imposizione di sentenza, imponendo le condanne più alte senza essere legalmente autorizzata a ciò. Come esempio, nella condanna per il delitto di cospirazione per commettere spionaggio condannò a catena perpetua, che è la pena che corrisponde a chi ottiene l'informazione relativa alla difesa nazionale, la trasmette al governo straniero e causa un serio danno agli Stati Uniti. Impose queste condanne sproporzionate malgrado l'evidenza accettata dalla corte e le dichiarazioni degli specialisti espongano che non c'è, inclusa nel caso, nessuna informazione di difesa nazionale.   

8) ottenimento da parte del governo di evidenze prima dell'arresto, violando le disposizioni della legge mediante perquisizioni illegali non autorizzate nei domicili degli accusati. La giudice rifiutò le mozioni presentate dalla difesa per sopprimere questa evidenza.  

9) durante la selezione della giuria il governo utilizzò un modello razziale per eliminare possibili membri della stessa per la sola condizione di essere negri. La giudice rifiutò le mozioni della difesa per ostacolare che il governo continuasse questa pratica illegale conosciuta come Violazione Batson, in riferimento ad un precedente giudiziale stabilito in un processo anteriore.  

Decisione del pannello  


Dopo avere celebrato un’udienza di argomentazione orale il giorno 10 marzo dell'anno 2004, dove le parti risposero alle domande dei giudici sui temi principali dell'appello e questi, hanno controllato l'evidenza e la documentazione del caso, il pannello dettò sentenza che fu pubblicata il giorno 9 agosto 2005. In questa decisione risposero solamente al primo degli elementi presentati dalla difesa, quello relazionato con la sede o luogo dove si celebrò il processo.  

La sentenza esprime:  

Che i forti pregiudizi della comunità di Miami contro Fidel Castro, il governo di Cuba ed i suoi agenti, la pubblicità attorno al giudizio ed altri eventi della comunità (il caso di Elian Gonzalez) si unirono in maniera tale che crearono una situazione dove è impossibile per gli accusati ricevere un giudizio giusto ed imparziale. Per tale motivo revocano le condanne ed inviano il caso ad nuovo giudizio.  

Secondo l'opinione dei giudici, il processo si celebrò sotto quello che loro chiamarono, “un temporale perfetto”, conformato dai pregiudizi della comunità contro gli accusati, la forte pubblicità prima e durante il giudizio e le manipolazioni del governo ed alcuno dei suoi testimoni, con espressioni indebite davanti alla giuria, col chiaro obiettivo di rianimare questi pregiudizi. Riconoscono inoltre che gli avvocati presentarono sufficienti evidenze nei loro solleciti, affinché il giudizio fosse spostato di sede per cui avrebbe dovuto concedersi da parte della giudice il loro sollecito di trasferimento ad un’altra sede.    

In aggiunta allegano che prendendo in considerazione che revocano le condanne e dispongono un nuovo giudizio, non risolveranno le altre questioni esposte nell'appello.   

In sintesi, di tutte le questioni esposte per la difesa dei Cinque, il pannello di tre giudici decise solamente su quella relazionata con la sede del giudizio, che era il principale sollecito, trattandosi di una violazione costituzionale.  

Un appello eccezionale  

D’accordo alle Regole Federali del Procedimento Criminale negli Stati Uniti, la revisione della decisione del pannello di appello non è favorita ed in conseguenza questo avrebbe dovuto essere accolto dalle parti, inviando nuovamente l'espediente alla corte di Miami per celebrare un nuovo giudizio in una sede dove non esistessero le condizioni di ostilità contro gli accusati che sono presenti in questa città. Avrebbero dovuto rispettare l’ordine dei giudici.  

Nonostante il fatto precedente, l'ufficio del Pubblico Ministero Generale degli Stati Uniti ha diretto un sollecito di una nuova udienza eccezionale al plenum dei giudici della corte di appello di Atlanta affinché fosse analizzata la decisione del pannello. Il plenum è integrato da un totale di dodici giudici.  

Compiendosi un anno esatto da essersi revocate le condanne, il 9 agosto 2006, il plenum dei giudici della corte di appello di Atlanta, per decisione maggioritaria di 10 contro 2, lasciò senza effetto la disposizione dei tre giudici federali designati per giudicare l'appello e dispose che le decisioni ritornassero a questi, affinché decidessero sulle questioni che non erano state risolte il 9 agosto 2005.   

Nonostante il dissenso degli accusati con questa decisione non è possibile discuterla in questi momenti davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti perché le regole processuali stabiliscono che finché rimangono questioni pendenti nella corte di appello di circuito non si può portare il tema davanti alla Corte Suprema.  

Conclusione: Tutta la documentazione ritornò nelle mani di Birch, Kravitch ed Oakes affinché dirimano le questioni pendenti nell'appello che sono in definitiva, tutte quelle esposte nei documenti originali meno quella relazionata col cambiamento di sede.   

Conseguenza: Nuovi documenti della difesa e dei rappresentanti del governo diretti al pannello, difendendo ognuno le sue posizioni e la segnalazione di una nuova udienza di argomentazione orale per il passato 20 agosto 2007.  

D'altra parte, il trascorrere del tempo determinò che andasse in pensione il giudice Oakes ed al suo posto fu designato il giudice William H. Priore Jr., giudice attivo del circuito di appello di Atlanta, che completa il pannello.  

Che cosa è successo il giorno 20?  

Una vista di argomentazione orale, è più a beneficio dei giudici che dei contendenti nel processo. Benché i rappresentanti legali degli accusati e del governo pretendessero di esporre i loro punti di vista fondamentali, i giudici decisero che gli aspetti di ogni tema desideravano trattarlo con l'obiettivo di chiarire i loro dubbi e prendere posizioni come giudici dopo avere letto e studiato le ragioni esposte dagli avvocati nei loro rispettivi documenti.  

In questo senso, i giudici risolsero che gli elementi da discutere davanti a loro quel giorno fossero, in primo luogo, quelli relazionati con la cattiva condotta del governo durante il giudizio e posteriormente quelli relazionati con la mancanza di evidenze per le condanne nelle accuse di cospirazione per commettere assassinio e per commettere spionaggio. Allo stesso modo ordinarono al governo di presentare alla corte in un termine di 15 giorni i documenti classificati nelle disposizioni di CIPA ai quali la difesa non ebbe accesso dal principio del processo.  

Ogni parte aveva 30 minuti per presentare la sua situazione.  

E’ stato un compito difficile per gli oratori. Di fronte a loro, un orologio indicava il passare implacabile del tempo e cambiava colore. Verde al principio, giallo vicino alla fine e rosso una volta terminato il tempo. I giudici interrompevano gli avvocati in qualunque momento facendo qualunque domanda su qualsiasi degli aspetti legali dell'appello o le evidenze del caso e la loro interpretazione. In qualche occasione, facevano domande come se fossero dei professori universitari con gli alunni, progressivamente usarono l'ironia in qualche commento riflessivo come lanciato nell'aria ed anche, assumendo il ruolo dell’avvocato del diavolo, sono stati incisivi con tutte e due le parti senza che niente di questo significhi qualcosa di indicativo sulla decisione che avrebbero preso dopo.  

Un dettaglio significativo ed importante segnò questa vista di argomentazione orale. Più di settanta osservatori internazionali e degli stessi Stati Uniti, convocati dalla campagna di solidarietà coi Cinque, hanno assistito all'udienza per ascoltare di prima mano gli argomenti di entrambe le parti. Rappresentanti di organizzazioni internazionali di avvocati, deputati latini, esperti europei e di altre latitudini e dirigenti di organizzazioni di solidarietà con gli accusati sono stati testimoni della mancanza di risposte del pubblico ministero presente degli Stati Uniti, Sig.ra. Caroline Heck Miller davanti alle domande dei giudici riferite con la mancanza di evidenza nelle accuse principali che furono imputate ai Cinque. Rimase chiaramente evidenziato per tutti che non esistono evidenze che giustifichino un'accusa di cospirazione per assassinare e che in tutta la documentazione del processo non esiste nessuna azione che indichi l'intenzione di ottenere un'informazione relazionata con la difesa nazionale degli Stati Uniti durante la permanenza degli accusati in quel paese.  

Una volta finito l'esercizio intellettuale non hanno prodotto decisioni. È questione di aspettare e la legge federale non stabilisce termini affinché i giudici emettano la loro sentenza. Chiunque ha diritto di credere che sono già troppi gli anni di degradante reclusione per fare giustizia. D'altra parte, due membri di questo pannello (Birch e Kravitch) ci dimostrarono nella loro anteriore sentenza che sono compromessi col Diritto, quando revocarono le condanne notando la violazione costituzionale commessa contro i Cinque celebrando il giudizio a Miami e posteriormente si opposero vigorosamente, nonostante fossero in minoranza, all'ingiusta decisione maggioritaria del plenum.  

Ci dibattiamo tra due idee, una di resistenza e l’altra di speranza espresse da due dei nostri fratelli nei loro allegati di difesa durante le udienze, dove le furono imposte le crudeli condanne che stiamo appellando.  

Una, di Renè,… “E mentre questi sordidi anni si stanno facendo già parte della storia e dietro una montagna di argomenti, mozioni e tecnicismi, si va seppellendo una storia di ricatti, abusi di potere ed il più assoluto disprezzo a tanto ponderato sistema di giustizia, per pulirla e dargli una lucentezza che non ebbe mai, noi continueremo a seguire questi valori di Washington, Jefferson e Lincoln ed alla vocazione per la verità del popolo nordamericano con tutta la pazienza, la fede ed il coraggio che può infonderci il crimine di essere degni”.  

L'altra, di Gerardo…. “Confido che se non sarà qui, in qualche altro livello del sistema, la ragione e la giustizia prevarranno al di sopra dei pregiudizi politici ed i desideri di vendetta e si capirà che non abbiamo fatto nessun male a questo paese che meriti una simile condanna. Ma se così non fosse, mi permetterei di ripetere le parole di uno dei più grandi patrioti di questa nazione, Nathan Hale, quando disse: “L’unica cosa che lamento è di non avere più che una vita da immolare per la mia patria.”  

Il giorno 20 agosto 2007, nuovamente e per la terza volta, gli argomenti contundenti della difesa si difesero davanti ai giudici della corte di appello dell'undicesimo circuito di Atlanta. Speriamo che si impongano i valori a cui fa riferimento Renè e questo pannello di giudici decida, una volta per tutte, di mettere fine al sacrificio di Cinque uomini utili e delle loro preziose vite.  
 


*l’autore è il fratello di uno degli accusati ed è uno degli avvocati difensori