5 febbraio '08 - www.granma.cu (PL)

 

Deputati messicani hanno definito

“disastrosi” gli effetti del TLCAN

 

 

 

La Commissione per l’Agricoltura e l’Allevamento della Camera dei Deputati messicana ha definito disastrosi per l’agricoltura nazionale gli effetti del Trattato di Libero Commercio dell’America del Nord (TLCAN).

 

Un’analisi sul tema realizzata da questo organo legislativo rivela che a partire dalla firma di quell’accordo le condizioni di miseria e di emarginazione si sono accentuate nelle campagne.

 

Il presidente della Commissione, Héctor Padilla, ha segnalato che solo coloro che chiudono gli occhi e le orecchie non si rendono conto della realtà.

 

Lo studio riferisce che dopo la firma del TLCAN, tra Messico, Stati Uniti e  Canada, il finanziamento dell’agricoltura è calato di più del 90% ed è scomparsa la produzione nazionale di semente migliorata,  rimasta alla mercé delle multinazionali.

 

È scomparsa l’industria dei fertilizzanti, proprietà della nazione e ora i produttori dipendono dalle  importazioni con prezzi sempre più alti.  

 

Sono anche stati cancellati i programmi d’assistenza tecnica e preparazione al lavoro indirizzati ai produttori rurali.

 

Sostenuti dagli enormi sussidi degli Stati Uniti, i prezzi delle granaglie sono diminuiti, ma quello delle tortillas di granturco, alimento fondamentale messicano, è aumentato. I costi dei macchinari e dei pesticidi si sono incrementati in maniera esorbitante.

 

I deputati hanno riferito che le campagne messicane sono entrata nella crisi più acuta della storia, crisi che spinge la popolazione nella povertà o l’emigrazione illegale  di massa verso gli Stati Uniti, dove negli ultimi anni sono emigrati più di 3 milioni di messicani.

 

La Commissione ha assicurato che non solo è in gioco l’interesse dei produttori rurali, ma anche la stabilità della nazione, per via dell’insicurezza dei rifornimenti degli alimenti fondamentali, che sta diventando una questione di sicurezza alimentare e nazionale.