22 aprile '08 -  www.prensa-latina.it

 

Più di 200 intellettuali denunciano la

cospirazione per dividere la Bolivia

 

     

 

Famosi intellettuali dell'America Latina, Europa e degli Stati Uniti hanno espresso il loro appoggio al governo del presidente boliviano Evo Morales ed hanno denunciato la scalata cospirativa contro la sua politica intrapresa dai gruppi oligarchici che rispondono a “poderosi interessi stranieri.” 

 

Firmato da più di 200 prestigiose personalità per iniziativa della Rete delle Reti in Difesa dell’Umanità, il documento ha cominciato a circolare durante la conferenza stampa offerta dal presidente Evo Morales, dopo l’inaugurazione della 7ª Sessione del Foro Permanente degli Affari Indigeni, nella ONU. I firmatari si sono pronunciati “contro il denominato Statuto autonomo di Santa Cruz per il suo carattere incostituzionale e per attentare all'unità di una nazione della nostra America.”  


Sotto il titolo “Denunciamo la cospirazione per dividere la Bolivia”, il documento sollecita tutte le persone di buona volontà a denunciare “in tutti i modi possibili questa manovra divisionista e destabilizzante”.  


La storia mostra con troppa eloquenza - precisa - le terribili conseguenze che hanno avuto per l’umanità i processi di questa natura, indotti ed appoggiati da interessi stranieri.  


Personalità come il leader indigeno Rigoberta Menchú e l'intellettuale argentino Adolfo Perez Esquivel, entrambi meritevoli del Premio Nobel della Pace, il brasiliano Oscar Niemeyer, i nordamericani Noam Chomsky e Howard Zinn, la giornalista e romanziera messicana Elena Poniatowska ed il sociologo belga Armand Mattelart sono presenti tra i firmatari.  


Inoltre, ci sono anche il direttore di teatro spagnolo Alfonso Sastre, l'ex cancelliere nicaraguense Miguel D'Escoto, il saggista canadese Keith Ellis, il cineasta messicano Paul Leduc ed il poeta e saggista cubano Roberto Fernandez Retamar, in una lista che somma 204 adesioni.  

 

Ci sono, tra i firmatari, anche i musicisti Manu Chao con il cubano Silvio Rodríguez, il portoricano  Danny Rivera, il dominicano Víctor Víctor, l’argentino Víctor Heredia, la venezuelana Cecilia Todd e il cileno Pancho Villa. Figure di rilievo come Danielle Miterrand, presidente dell'organizzazione France Libertes; il pensatore egiziano Samir Amin ed il suo collega pachistano Tariq. Tra le altre firme ci sono quello dello scrittore e combattente sandinista Omar Cabezas, il sociologo messicano Pablo González Casanova, l'attivista paraguaiano per i diritti umani Almada e lo scrittore argentino Miguel Bonasso.

 

Vari intellettuali cubani, tra i quali vari scrittori Premi Nazionali di Letteratura e di Scienze Sociali, hanno firmato il documento che avverte: “Le azioni sovversive e anticostituzionali con le quali i gruppi oligarchici pretendono di frantumare la nazione boliviana, riflettono la mentalità razzista e d’elite di questi settori e costituiscono un precedente molto pericoloso, non solo per l’integrità di questo paese, ma per tutti i paesi della nostra regione”.


Il testo sottolinea come l’ascesa al potere di un presidente indigeno -con un appoggio senza precedenti nel suo paese - ed i suoi programmi di beneficio popolare e recupero delle risorse naturali hanno affrontato fin dall'inizio cospirazioni oligarchiche ed ingerenza imperiale.  


La scalata cospirativa ha raggiunto, nei giorni più recenti, le sue quote massime, segnala l'Appello, dopo aggiungere che le azioni sovversive ed anticostituzionali dei gruppi oligarchici riflettono la mentalità razzista ed elitaria di questi settori.  


Costituiscono inoltre  - sottolinea - un pericoloso precedente, “non solo per l'integrità di questo paese, ma anche per gli altri della nostra nazione”.  

Ig/ag