29 luglio '08 - www.granma.cu (RHC)
 

Sono già 15000 i deportati guatemaltechi

dagli USA nel 2008


 

La Chiesa cattolica del Guatemala ha definito "denigrante" il trattamento riservato ai clandestini negli Stati Uniti, da dove, solo quest’anno, sono stati espulsi circa 15.000 guatemaltechi.

 

L'arcivescovo Rodolfo Quezada Toruño ha condannato la pratica di applicare agli emigranti dei microchip, per poterli tenere sotto controllo, come si fa con i carcerati in libertà condizionale.

 

"Applicare un microchip alle persone per localizzarle è denigratorio. È un segno di schiavitù", ha dichiarato il Cardinale in un'omelia nella Cattedrale metropolitana.

 

Il prelato ha chiesto al governo guatemalteco d’incrementare le possibilità degli abitanti, per far diminuire l’emigrazione e dare maggiori opportunità di lavoro, perché la gente non abbia la necessità d’andarsene dal paese.

 

Mauro Verzeletti, della Pastorale della Mobilità Umana della Chiesa Cattolica, ha condannato la xenofobia e le retate di massa, come quella avvenuta recentemente in una fabbrica di Postville, nello Iowa, quando sono stati fermati quasi 300 guatemaltechi.

 

Tra gennaio e luglio le autorità statunitensi hanno rimpatriato 14.994 guatemaltechi, tra i quali 13.049 uomini, 1.493 donne e 452 bambini.

 

In questa settimana sono programmati altri cinque voli con centinaia di clandestini, dice un bollettino della Direzione Generale d’Emigrazione.

 

Se si mantiene questa tendenza, le autorità stimano che quest’anno il totale dei deportati oscillerà tra 25.000 e 30.000.

 

 

26 giugno '08 - www.granma.cu (PL)

 

 

Madri guatemalteche protestano

davanti all’ambasciata degli USA

 

 

 

Un gruppo di madri guatemalteche ha realizzato un picchetto di fronte all’ambasciata degli Stati Uniti, nella capitale del paese, per esigere la devoluzione delle loro figlie date in adozione in maniera illegale a famiglie degli USA.

 

Heydi Batz, Escarleth López e Angielyn Hernández sono state rubata alle loro madri, Raquel Par, Olga López e Loida Rodríguez, rispettivamente, che le hanno identificate dopo la consegna alle coppie statunitensi.

 

Norma Cruz, della Fondazione dei Sopravvissuti, ha detto a PL che già si conosce il luogo esatto dove si trovano Heydi e Escarleth, e le persone che le hanno ricevute.

 

Adesso sono le autorità nordamericane che devono eseguire le prove del DNA per verificare la parentela con le madri naturali e, se saranno positive, rimandare le bambine nel loro paese.

 

Norma  Cruz, ha detto che il procedimento è stato ritardato  molto e che per questo è stata presa la decisione di realizzare una protesta pubblica per tutto il tempo necessario, sino a quando giungerà una risposta della missione diplomatica accreditata a Città del Guatemala.

 

Gli Stati Uniti sono il primo paese importatore di neonati da tutto il mondo e speriamo che le sue autorità smettano d’essere solo spettatori e assumano le loro responsabilità per le irregolarità commesse, ha segnalato attivista.

 

In aprile il gruppo aveva realizzato uno sciopero della fame di fronte al Palazzo di Governo, per esigere l’investigazione di circa diecimila casi. in molti dei quali sono stati falsificati i dati e l’identità dei bambini per offrirli in adozione. Ogni anno si riportano come scomparsi, in Guatemala, almeno 50 bambini e la maggior parte di loro passa a ingrossare la cifra di quei 5–6000 che escono dal territorio nazionale per questa via. 

 

Il Congresso della Repubblica ha approvato nel dicembre scorso una legge per porre fine a questa situazione ed ha creato il Consiglio Nazionale delle Adozioni, unico ente con il mandato per autorizzare la consegna di un minorenne a una coppia straniera.