17 settembre '08 - www.granma.cu

 

Con Cuba oggi 

Appello agli intellettuali

e agli artisti del mondo

 

 

Sempre più forte la condanna al blocco

24.9 - A pochi giorni dalla sua diffusione, l’appello “Con Cuba oggi”, iniziativa di un gruppo di scrittori e d’artisti dell’Isola, conta con il sostegno internazionale di più di 4.000 adesioni provenienti da 71 paesi, sinora.

I firmatari esigono l’eliminazione del blocco criminale degli Stati uniti contro Cuba e si pronunciano per attivare azioni solidali che contribuiscano a risarcire i danni causati dagli uragani Gustav ed Ike.

Dall’Europa giunge l’adesione contro le ostilità dei gringos da figure notevoli come i francesi  Manu Chao, uno dei cantanti di musica popolare più famoso e il grande Jean Marie Binoche, rappresentante emblematico del teatro.

Tra le voci che si sono alzate ci sono la guatemalteca Rigoberta Menchú, Premio Nobel della Pace, l’argentino Juan Gelman, Premio Cervantes nel 2007.

Un gruppo d’intellettuali peruviano, con i poeti Hildebrando Pérez, Arturo Corchera e Winston Orrillo, che hanno anche consegnato, nell’ambasciata cubana di Lima, un contributo di solidarietà.

 

Ignacio Ramonet denuncia la politica ostile e genocida contro Cuba

 

23.9 - Il noto intellettuale franco-spagnolo Ignacio Ramonet, direttore de Le Monde Diplomatique, ha denunciato la politica ostile e genocidi del governo degli Stati Uniti contro Cuba.

Ramonet, uno dei promotori del Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre, ha sottoscritto l’appello degli intellettuali cubani, pubblicato dal sito www.concubahoy.cul.cu, nel quale si chiede la fine definiva del blocco economico, commerciale e finanziario del governo nordamericano contro Cuba.

Ha aderito, insieme ad oltre 5mila intellettuali ed artisti del mondo intero, anche il registra brasiliano Walter Moreira Salles, uno dei più emblematici realizzatori dei questo paese.

La lettera evidenzia la devastazione subita da Cuba con il passaggio dei due potenti uragani e la richiesta di permetterle, almeno, di comprare negli Stati Uniti i materiali per la riparazione delle case e delle linee elettriche, autorizzando le imprese nordamericane ad ammettere crediti commerciali per l’acquisto di alimenti.

In risposta, l’amministrazione del presidente George W. Bush ha offerto un ridicolo aiuto ed ha ribadito la politica di blocco economico, finanziario e commerciale contro Cuba, che in questa congiuntura risulta ancora più crudele ed inumano, riferisce il documento.

Il passaggio dei potenti uragani Gustav ed Ile, in appena otto giorni, ha colpito la produzione di alimenti e settori essenziali dell’economia in tutto il territorio nazionale.

Facciamo appello alla sensibilità degli intellettuali ed artisti di tutto il mondo, affinché chiedano la fine immediata del criminale blocco nordamericano e promuovano azioni di solidarietà e aiuto verso Cuba, conclude l’appello.

 

Perchè bloccare il diritto di vivere?

 

18.9 - Alicia Alonso, una delle più grandi ballerine classiche di tutti i tempi, ha fatto questa domanda al popolo nordamericano, riferendosi alla crudele continuità della politica ostile dei governi di questo paese contro Cuba, posta in forte evidenza dalle condizioni e le restrizioni per prestare aiuti all’Isola, dopo il passaggio devastante degli uragani Gustav, Hanna e Ike.

Alicia, che apprezza moltissimo gli statunitensi perchè sono sempre stati un pubblico tra i più fedeli e stimolanti nella sua fulgida carriera, è intervenuta nell’appello "Con Cuba hoy", con il quale la UNEAC - Unione degli Scrittori e degli Artisti di Cuba - ha invitato i colleghi del mondo intero a promuovere azioni di solidarietà di carattere umanitario, per contribuire a mitigare gli effetti dei cataclismi naturali ed per esigere l’eliminazione del criminale blocco dell’imperialismo yankee contro il popolo cubano.

Il nostro paese vive oggi una situazione drammatica.

 

Il passaggio dei poderosi uragani Gustav e Ike, in soli otto giorni,  ha

colpito la  produzione di alimenti ed i settori esenziali dell’economia in tutto il territorio nazionale. Le perdite di vite umane sono state minime, ma il saldo in case scuole e istituzioni distrutte è desolante. 

 

Di fronte a questa circostanza tragica, negli Stati Uniti si è aperto un dibattito sulle restrizioni imposte ai cubani residenti in questo paese per visitare e inviare aiuti ai familiari che vivono nell’Isola.

 

Cuba ha richiesto che si permette perlomeno d’acquistare negli Stati Uniti i materiali per la riparazione delle case e delle linee elettriche, e che si autorizzino le imprese ad offrire crediti commerciali al nostro paese per comprare alimenti.

 

Come risposta, l’amministrazione Bush ha offerto un ridicolo aiuto ed ha ratificato la sua politica di blocco economico e finanziario, che in questa congiuntura appare ancora più crudele ed immorale.

 

Facciamo un appello alla sensibilità di intellettuali ed artisti di ogni parte del mondo, perchè reclamino l’immediata eliminazione del criminale blocco nordamericano e perchè promuovano azioni di solidarietà e d’aiuto per il nostro paese.

 

 

 

 

www.concubahoy.cult.cu

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

18 settembre '08 - www.granma.cu (PL)

 

Artisti ed intellettuali del mondo

contro il blocco imposto a Cuba

 

Artisti e intellettuali di 30 paesi del mondo  esigono dal  governo degli Stati Uniti l’immediata eliminazione del blocco nordamericano contro Cuba, devastata dal recente passaggio di tre poderosi uragani. 

 

Con un appello gli intellettuali e gli artisti del mondo fomentano la promozione di azioni di solidarietà e di aiuti per Cuba, la cui produzione di alimenti e in generale tutti i settori dell'economia hanno sofferto severe perdite in tutto il territorio nazionale.

 

Tra le prime firme quella del famoso intellettuale statunitense James Cockcroft, professore dell'Università Statale di New York e membro del Coordinamento Internazionale in Difesa dell'Umanità. Hanno firmato il documento anche l'avvocato José Pertierra, rappresentante legale del governo del Venezuela a Washington e il noto giornalista ecuadoriano Osvaldo Leon, tra i tanti. 

 

“Di fronte a questa circostanza tragica, negli Stati Uniti si è aperto un dibattito circa le restrizioni imposte ai cubani residenti nel paese per visitare ed inviare rimesse alle loro famiglie nell'Isola”, sottolinea il documento, pubblicato nel sito www.uneac.org.cu

 

L’appello ricorda che Cuba ha chiesto di poter comprare negli Stati Uniti i materiali per la riparazione delle case e delle linee elettriche e che si autorizzino i crediti commerciali alle imprese nordamericane esportatrici per comprare alimenti. 

 

Come risposta, l'amministrazione Bush ha offerto un ridicolo aiuto ed ha confermato la sua volontà di mantenere il blocco economico e finanziario che appare ancora più crudele ed immorale in questa congiuntura. 

 

Il passaggio dei poderosi uragani Gustav, Hanna ed Ike, in pochi giorni ha bloccato la produzione degli alimenti e dei settori essenziali dell'economia in tutto il territorio nazionale. 

 

“Ci rivolgiamo alla sensibilità di intellettuali ed artisti di tutti i paesi del mondo perché reclamino l'immediata eliminazione del criminale blocco nordamericano e promuovano azioni di solidarietà e di aiuti per Cuba”, conclude l'appello.

 

24 ORE DOPO

 

Da tutta l’America Latina, gli Stati Uniti, l’Europa e l’Africa, sono già più di mille gli intellettuali che hanno risposto in meno di 24 ore all’appello dei colleghi cubani che chiedono solidarietà, nel reclamo dell’eliminazione del blocco imposto a Cuba dagli USA da cinquant’anni.

 

L’appello del nutrito gruppo d’intellettuali e artisti di Cuba al mondo è in un sito web al quale s’accede con l’indirizzo elettronico www.concubahoy.cult.cu e a cui possono aderire gli interessati di tutto il mondo.

 

Artisti di Brasile, Argentina, Cile, Venezuela, Italia, Francia, Grecia, Australia, Regno Unito, Sudafrica e Venezuela tra le trenta nazioni  hanno aderito all’appello; tra loro filosofi, attori scrittori giornalisti avvocati...

 

La famosissima ballerina classica Alicia Alonso, direttrice del Balletto Nazionale di Cuba, ha detto che quel che sollecita l’Isola è un diritto umano e non un’elemosina.