22 febbraio '08 - A.Gomez www.prensa-latina.cu

 

 

 

Fidel Castro sarà sempre il massimo

 

ispiratore del socialismo

 

 

A dispetto della decisione di non aspirare né accettare la sua rielezione, il prossimo 24 febbraio, Fidel Castro continuerà essendo il Comandante in Capo di tutti i rivoluzionari, affermarono oggi vari cubani. In un percorso per le principali strade di questa capitale, Prensa Latina constatò la totale tranquillità, e contemporaneamente la commozione che si è impadronita dei cubani, per il messaggio di Fidel Castro divulgato martedì.  

Gli intervistati sono stati d'accordo nell’esaltare l'opera e la totale dedicazione del leader della Rivoluzione cubana nel suo impegno per costruire una società giusta, indipendente e sovrana.  

Il lavoratore della salute Antonio Gonzalez ha osservato che Fidel Castro continuerà ad essere “il nostro massimo leader ed il nostro massimo ispiratore nella difesa del socialismo e della sovranità”.  

“Io penso che, come sempre, Fidel mostra una gran prodezza politica e la fiducia che ha nel suo popolo e nell'uomo nuovo creato in questi 50 anni di Rivoluzione”, ha sostenuto ed aggregò che con le sue riflessioni continuerà ad essere utile al processo iniziato da lui stesso.  

Gonzalez affermò che lo stesso Comandante in Capo preparò il popolo cubano per questo momento e sia i dirigenti che l'hanno accompagnato sia quelli nuovi sono pronti per assumere le responsabilità derivate dalla sua decisione.  

Da parte sua, l'impiegato Eduardo Carvellí segnalò che “benché Fidel Castro non sia ufficialmente a carico del governo e dello Stato, continuerà ad essere l'anima e la guida della Rivoluzione cubana ed il nostro Comandante in Capo per l'eternità”.  

La lavoratrice del commercio Olga Samé assicurò che la decisione del presidente cubano l'ingrandisce ancora di più e l'immortala, inoltre è conseguente con il pensiero dell'Eroe Nazionale José Martí che “tutta la gloria del mondo entra in un grano di mais”.  

Lo studente della facoltà di giornalismo Sergio Alejandro Gomez considerò che “la decisione di Fidel non significa per niente che ci sia una frattura nella continuità della Rivoluzione, che proseguirà con noi, con le nuove generazioni di rivoluzionari cubani”.  

Inoltre, indicò, con le sue riflessioni il Comandante in Capo ha molto da apportarci nella difesa della nostra indipendenza e nella sua lotta di petto contro l'imperialismo.  

Precisamente, sottolineò la parte del messaggio di Fidel Castro in cui si riferisce agli Stati Uniti e dove sottolinea che l'avversario da sconfiggere è sommamente forte, ma l'abbiamo mantenuto sotto controllo durante mezzo secolo.  

 

* L’autore è il responsabile della redazione nazionale di Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi