12 giugno '08 -  www.prensa-latina.it

 

Cuba esige una deroga incondizionata

del blocco statunitense

 

 


 

Cuba ha reclamato agli Stati Uniti la derogazione incondizionata di tutte le disposizioni vigenti promulgate per stabilire, mantenere e rafforzare il blocco economico, commerciale e finanziario applicato all’Isola.

 

Durante il IX esame della politica di Washington nell’Organizzazione Mondiale del Commercio, OMC, il ministro consigliere di Cuba presso gli organismi internazionali in Ginevra, Jorge Ferrer, è intervenuto sul tema.

 

"La fine del blocco sarebbe la sola soluzione per abolire l’incompatibilità della legislazione statunitense con le norme della OMC e perchè si elimini la più lunga violazione di un integrante dei principi dal GATT e del sistema mulitilaterale del commercio", ha dichiarato.

 

Ferrer ha commentato che nella sua relazione si dice che gli USA sono sempre fortemente impegnati con la OMC come personificazione del sistema multilaterale del libero commercio, trasparente e basato nelle norme.

 

"La realtà politica commerciale del governo di Washington dista molto da queste dichiarazioni formali e somiglia alla politica del fai quel che dico ma non quel che faccio", ha sottolineato il diplomatico cubano.

 

Inoltre Ferrer ha ricordato che nel documento della General Accountability Office del 2007, si riconosce che il governo di questo paese applica sanzioni a 20 paesi e che il blocco contro Cuba costituisce un insieme di sanzioni economiche molto esteso.

 

"In virtù del blocco (...) Cuba non può esportare, non può importare nessun bene o servizio dagli Stati Uniti con eccezione dell’importazione di alimenti, soggetta a un rigoroso e complesso sistema di licenze del governo per ogni operazione", ha spiegato.

 

"Cuba non può usare il dollaro nelle sue transazioni commerciali, non ha accesso ai crediti, non può realizzare operazioni con istituzioni finanziarie multilaterali e regionali" ha aggiunto.

 

Ha indicato inoltre che la persecuzione feroce contro qualsiasi impresa o istituzione commerciale e bancaria straniera che pretende di stabilire relazioni commerciali, economiche o finanziarie con istituzioni cubane, dimostra l’estensione extraterritoriale del blocco.

 

In questo senso la proiezione extra territoriale del blocco proibisce alle sussidiarie degli USA di terzi paesi di mantenere qualsiasi genere di transazione con imprese cubane o con sede in Cuba.


Si stima che i danni del blocco al commercio estero cubano superarono i 1350,3 milioni di dollari tra il secondo trimestre del 2006 ed il primo del 2007 ed il danno economico diretto accumulato in quasi 50 anni supera i 90000 milioni di dollari.