11 giugno '08 -   www.granma.cu (PL)

 

Il Che e la sua visione

della biotecnología

 

 

 


Gli sforzi realizzati dalla Rivoluzione cubana dal 1959 per sviluppare le scienze fanno parte di una strategia tracciata dai suoi principali leader, per raggiungere il progresso nazionale in tutti i settori.

 

Nel 1964, in una riunione sulle linee di lavoro dell’Istituto Cubano di Ricerca dei Derivati della Canna da Zucchero, il Comandante Ernesto Che Guevara espresse chiaramente il concetto di quella che oggi è la biotecnologia.

 

Da quando assunse l’incarico di ministro dell’Industria, nel 1961, il Che accarezzò l’idea di creare diversi centri di ricerca e, specialmente, quello che si sarebbe dedicato allo sviluppo dei derivati della canna da zucchero, rivela un recente studio dell’ICIDCA.

 

Lo studio è stato diffuso il 23 maggio scorso, in occasione dell’45° anniversario della fondazione del centro da parte del Che.

 

Il grande rivoluzione profuse fermezza nelle linee prospettive del nascente centro e mostrò una percezione chiara dell’importanza di quelle che oggi chiamiamo biotecnologie di seconda generazione.

 

Il futuro dell’ICIDCA – disse – è nell’enfasi ogni volta maggiore dei processi di formazione che possono permettere all’Istituto il possesso di una tecnologia avanzata in questo aspetto.

 

Oggi, i risultati di questa e di altre istituzioni legate a queste tecniche costituiscono una materializzazione di quella notevole idea segnalata dal Che.

 

"Dobbiamo prepararci - suggerì allora - per sviluppare tecnologie che nascano dalle condizioni del nostro suolo, dalla nostra materia prima, dal nostro ambiente culturale e dal nostro sviluppo attuale, per dare al mercato cubano e mondiale i prodotti del nostro suolo fino al massimo consentito dalla tecnologia".

 

Che Guevara non solo anticipò alcuni aspetti attuali della Biotecnologia, ma intravide anche l’importanza che avrebbero avuto i derivati della canna, dicendo che con il passare del tempo sarebbero stati tanto importanti come lo zucchero.

 

Conoscendo le caratteristiche e le potenzialità di questa graminacea, il grande rivoluzionario percepì che si potevano sviluppare, a partire da questa, un numero importante di prodotti di grande valore, che avrebbero permesso di non dipende esclusivamente dallo zucchero.

 

In questi decenni – sottolinea lo studio – l’ICIDCA ha vissuto diversi momenti nella sua missione di contribuire allo sviluppo della diversificazione dell’agroindustria.

 

Ha apportato risultati scientifici innovativi, ha effettuato il trasferimento di nozioni alla produzione, ha condotto investimenti produttivi, ha disegnato strategie di sviluppo, modelli di informatici, tutto mediante la consacrazione dei suoi lavoratori.

 

La canna è un alimento energetico per eccellenza, come lo zucchero nel consumo diretto dell'umano, o negli animali attraverso sottoprodotti che possono trasformarsi in alimenti energetici e proteici.

 

Mediante la biotecnologia ed a partire dai sottoprodotti si ottiene un numero importante di nutrienti o integratori per l'alimentazione animale, che completano le esigenze dei sistemi alimentari più utilizzati.

La maggioranza di questi alimenti ed integratori contano su tecnologie sviluppate dall'ICIDCA e sono disponibili per la loro produzione.

 

Altri risultati del centro, legati agli alimenti, sono prodotti per l'agricoltura come stimolanti, integratori e bioprodotti che favoriscono le coltivazioni.