Finlay, un cubano che merita onore
In riconoscimento di quest’illustre medico cubano il 3 dicembre

si svolge il Giorno della Medicina Americana

 

5 dicembre '08 - W.D.Correa  www.granma.cu

 

 

Il 3 dicembre si celebra il Giorno della Medicina Americana, in riconoscimento di Carlos J. Finlay, illustre medico cubano nato in questo giorno del 1833.

 

In quello stesso anno scoppiò un’epidemia di febbre gialla all’Avana, che si protrasse fino al 1836.

 

La febbre gialla, conosciuta anche come vomito negro, è una malattia che dalla sua comparsa in forma epidemica decimava le popolazioni dove si sviluppava, provocando la morte di centinaia di migliaia di esseri umani.

 

Solo all’Avana, il bilancio del lustro 1885-89 raggiunse circa 7000 morti, con una media di 70 per 10mila abitanti.

 

In diversi paesi la febbre gialla provocava migliaia di malati e morti, con un tasso medio di morte tra i malati pari al 10%. Per questi motivi gli scienziati di tutto il mondo realizzavano studi e proponevano teorie e diversi accorgimenti per combattere questa malattia.

 

Durante tutto il XIX secolo gli studiosi della materia concentrarono le loro ricerche e proiettarono le loro teorie e conclusioni sulle possibili cause della malattia, senza però approdare alla vera essenza del problema.

 

Negli Stati Uniti c’era molta confusione circa la febbre gialla.

 

Alcuni medici, considerando che la malattia era importata da altri territori, arrivavano all’irrazionalità e cercavano di contenerla in altri paesi.

 

Così, un tal dottor Super raccomandava alle autorità sanitarie degli Stati Uniti, come miglior mezzo per controllare l’entrata dell’epidemia, "d’impiccare il capitano che osasse arrivare alle acque del Mississippi proveniente da un porto infestato, aprendo una falla nella nave affinché affoghino tutti i germi e le persone provenienti dall’estero".

 

L’irrazionalità, la mancanza di un’impostazione etica e la cecità scientifica per affrontare una malattia arrivavano a tal punto, che come il colera, la malaria, la lebbra ed altre malattie trasmissibili, erano flagelli per l’umanità e ancora non si conoscevano i fattori eziologici e le misure essenziali per combatterle, trattarle e sradicarle.

 

E’ in questo contesto epidemiologico, sociale, scientifico e culturale che Carlos J. Finlay espone il suo geniale lavoro nella sessione ordinaria dell’Accademia delle Scienze Mediche dell’Avana, domenica 14 agosto 1881.

 

Il titolo era "La zanzara considerata ipoteticamente come agente di trasmissione della febbre gialla". Era stato preceduto da una relazione presentata il 18 febbraio 1881 alla Conferenza Sanitaria Internazionale di Washington.

 

In questo lavoro Finlay esponeva: "Tre condizione saranno necessarie affinché la febbre gialla si propaghi:

 

1 L’esistenza di un malato di febbre gialla, nei cui capillari la zanzara possa introdurre gli stiletti ed impregnarli di particelle virulente, nel periodo adeguato della malattia.

 

2 Prolungamento della vita della zanzara tra la puntura fatta al malato e quella che deve riprodurre la malattia.

 

3 Coincidenza di un soggetto atto a contrarre la malattia e che la stessa zanzara lo punga dopo".

 

Così come affermava Finlay continuando: "Questa è la mia teoria, signori, che si è rafforzata singolarmente con le numerose coincidenze storiche, geografiche, etnologiche, meteorologiche che si verificano tra i dati che si riferiscono alla zanzara e che abbiamo sulla febbre gialla, e anche con la circostanza che possiamo con il suo aiuto spiegare circostanze fino ad ora inspiegabili dalle teorie esistenti".

 

Nonostante il suo studio fondato e la brillante e dettagliata esposizione, la sua tesi impiegò molti anni per essere accettate, perché differiva essenzialmente dalle idee che, fino allora, circolavano sulla febbre gialla.

 

Ma la cosa più incredibile sulla scoperta del medico cubano è che, nonostante la sua costanza negli anni seguenti per incrementare le conoscenze sulla malattia, con la realizzazione di prove sperimentali, e la sua generosità nel condividerle con la comunità scientifica internazionale e specialmente con quella degli Stati Uniti, si è tentato di strappare la gloria a Carlos J.Finlay ed aggiudicarla illegalmente al medico nordamericano Walter Reed, che ricevette dal sapiente cubano tutti i risultati, scoperte e i fondamenti teorici e pratici.

 

Passarono gli anni e fu necessaria la lotta tenace delle istituzioni e degli scienziati di Cuba per rendere giustizia a Carlos J.Finlay e per far riconoscere alla storia la vera essenza della sua scoperta.

 

Uno, la teoria scientifica del contagio della malattia, e l’altro, l’identificazione della zanzara come agente di trasmissione o vettore della febbre gialla.

 

Grazie a questa scoperta fu possibile stabilire le misure sanitarie pratiche per il controllo della zanzara Aedes aegypti e le campagne contro la stessa e, di conseguenza, contro la febbre gialla.

 

Per questo onore e gloria a Carlos J.Finlay nel Giorno della Medicina Americana, stabilito il 3 dicembre 1933, in omaggio a chi era morto il 14 agosto 1915, molto prima che gli venisse riconosciuta la paternità della sua geniale e storica scoperta.

 

 

L’autore è Dottore in Scienze Mediche, Professore Emerito