30 gennaio '08 - G.C.Prieto* www.granma.cu

 

 

José Martí: un uomo

 

di tutti i tempi

 

 

Nella modesta casa della calle Paula si avverte una grande agitazione. La signora Leonor Perez sta partorendo. Nella sala, suo marito, Mariano Martí, cammina inquieto da un lato ad un altro. All'improvviso si apre una porta e con lei la gradita notizia: è appena nato il primo figlio, si chiamerà José Julian. Era il 28 gennaio 1853, ora 155 anni fa. Il bambino crebbe circondato dell'affetto della sua famiglia, particolarmente di sua madre e delle sorelle minori, che continuamente lo invitavano ai loro giochi infantili. Tanto affetto nell’ambiente ha svegliato nel piccolo una gran sensibilità e dolcezza che l'accompagnerebbero durante tutta la sua vita.  

Si vestiva modestamente, ma eccessivamente pulito, molto intelligente per la sua maturità e con l’affanno per superarsi sempre, chiamò l'attenzione di uno dei suoi maestri, Rafael Maria de Mendive, che non solo assumerà la sua istruzione, ma anche gli inculcherà importanti valori etici e morali.  

Martí mostrò da molto giovane una fine percezione della realtà cubana e la sua condizione coloniale, fatto che rimane rispecchiato nei suoi primi lavori letterari come il poema Abdala, nel quale il giovane protagonista allude all'amore per la patria.  

Questa vocazione e compromesso politico lo portarono a scontare la prigione e l’esilio, trasformandolo in una vittima della dominazione spagnola sull'Isola.  

Non fu unicamente Cuba e la sua lotta per l'indipendenza la testimone della sua ampia capacità creativa. Vari paesi del continente americano furono beneficiari della sua feconda opera nel campo letterario e giornalistico, e perfino nell'ambito diplomatico, nominandolo come il loro rappresentante consolare.  

La sua prolifera attività letteraria si traduce in decine di articoli, nei quali c’è spazio per grandi e piccoli, per eminenti e martiri. Perfino gli uomini più umili trovano posto nei suoi scritti.  

Al suo piccolo figlio dedicò delle belle parole di affetto, espressione della sua nostalgia davanti alla necessità di condividere con lui le sue pene ed allegrie ed averlo tanto lontano.  

Il compromesso politico martiano trascese le frontiere dell'Isola, permettendo di mettere in allerta i paesi dell'America dai pericoli che rappresentava il nascente imperialismo nordamericano e la sua continua intenzione di ottenere l'unità latinoamericana come unica via per combatterlo ed affrontare tanto poderoso nemico.  

Come espressione più immediata della sua preoccupazione per l'unità, lavorò in maniera attiva nella creazione di un organo che riunisse tutti i cubani decisi nel   

raggiungere la libertà, fatto che concretò nel 1892 con la nascita del Partito Rivoluzionario, nel quale non solo si esprimeva la sua preoccupazione per l'indipendenza nazionale, ma anche per la portoricana.  

La sua Nazione era motivo permanente nei suoi scritti. Nei giorni previ a compiere i 42 anni, dopo il disastro del fallimento del Piano di Fernandina, avrebbe definito quello che questo rappresentava per lui, in un articolo pubblicato con il titolo di “In casa”, nel periodico Patria del 26 gennaio 1895: Patria è umanità, è quella porzione dell'umanità che vediamo più da vicino e nella quale ci toccò nascere.  

Patria è comunità di interessi, unità di tradizioni, unità di fini, fusione dolce e consolatrice di amori e sforzi (...)   

Martí non si accontentò solo di contribuire all'organizzazione della nuova guerra da fuori, la nuova contesa doveva dare ai cubani la definitiva indipendenza, la quale  poteva essere solo conquistata con lo sforzo e l'unità di tutti gli uomini di buona volontà.  

Per ciò venne a Cuba, a lottare come uno in più, a trovare l'indipendenza o la redenzione nella sua amata terra; e volle il destino che la stessa terra che un giorno lo vide nascere l’abbia visto cadere raggiunto da una pallottola nemica, il 19 maggio 1895.  

La previsione dell'Apostolo davanti ai pericoli rappresentati dal vicino settentrionale, le sue aspirazioni unitarie, la preoccupazione per il destino dell'America, la fedeltà ai   principi che diressero la sua breve, ma fruttifera vita, contribuirono all'universalità del suo pensiero e che a 155 anni dalla sua nascita, per i cubani continui ad essere la guida e l’esempio, o semplicemente, come alcuni preferiscono chiamarlo, il Maestro.   


 


*l’autore è un ricercatore cubano dell’Istituto di Storia di Cuba, speciale per AIN

tradotto da Ida Garberi

 

28 gennaio '08 - www.campiflegreitaliacuba.splinder.com 

 

 

 

28 gennaio 1853 nasce Josè Martì

Cultivo la rosa blanca
En junio como en enero
Para el amigo sincero
Que me da su mano franca...

 

 

 

 

José Martì è nato all'Avana nel 1853 da umili genitori spagnoli trasferitisi a Cuba.


All'età di  17 anni fu esiliato in Spagna per la sua opposizione al regime coloniale. Qui pubblicò un opuscolo che esponeva gli orrori della repressione politica a Cuba che egli stesso aveva sperimentato. Dopo aver conseguito la  laurea alla Università di Saragozza si stabilì a Città del Messico dove iniziò la sua carriera letteraria. Le sue critiche contro  al  regime inseritosi dopo un golpe lo costrette a partire per il Guatemala, ma gli abusi del governo locale lo portarono ad abbandonare pure quel paese.

 

Nel 1878 rientrò in Cuba grazie ad un'amnistia generale ma avendo cospirato contro le autorità spagnole fu di nuovo esiliato. Rientrato in Spagna si spostò verso gli Stati Uniti. Dopo un anno a New York andò in Venezuela con la idea di restare, ma un altra dittatura in quel paese  lo decise a ripartire. Martì ritornò a New York dove visse dal 1881 al 1895. Nel 1985 lasciò gli Stati Uniti per unirsi alla guerra cubana d'indipendenza partecipando alla sua organizzazione in modo scrupoloso. Morì purtroppo in una delle prime battaglie.

 

José Martì è considerato come uno dei più grandi scrittori del mondo ispanico. La sua importanza, tuttavia, deriva dall'universalità  del suo pensiero senza tempo. Martì dedicò la sua vita a porre fine al regime coloniale in Cuba e a prevenire l'isola di cadere sotto il controllo di qualsiasi paese le cui ideologie politiche fossero contrarie ai principi da lui sostenuti. Con quegli obiettivi e con la convinzione che la libertà dei Caraibi era cruciale per la sicurezza dell'America Latina e al bilanciamento di forze nel mondo, Martì dedicò il suo talento a forgiare il destino di Cuba. Quindi, lo scopo del suo lavoro: Martì fu un rivoluzionario, una guida e un mentore. La sua vasta esperienza ed educazione gli permessi di muoversi confortevolmente nei campi più svariati cosa che rende i suoi insegnamenti così ricchi ai suoi discepoli.

 

Martì credeva che la libertà e la giustizia dovrebbero essere le pietre angolari di tutti i governi, la lettura del suo lavoro dimostra il suo impegno e la sua libera scelta. Martì mai accettò la riduzione della naturale espansività dello spirito umano avendo creduto davvero che la redenzione dell'uomo venisse attraverso l'amore e la libera ragione. Di conseguenza, le sue dottrine furono e dovettero essere in disaccordo con il dogma totalitario che esisteva in Cuba fino la sua sfortunata morte.

 

Tutti gli insegnamenti di Martì contraddicono ogni sistema politico che non riesce ad occultare la sua intolleranza verso le libertà individuali e il suo amore per il suo proprio materiale potenziamento. Le suo opere condannano tutti i regimi dispotici e la privazione dei diritti umani. Inoltre, denuncia la mancanza di spiritualità e tipo di arroganza che troviamo nei regimi dittatoriali. Per questo motivo, la pubblicazione dei pensieri di Marti, in tutta la sua forza, è oggi di grande importanza.

 

José Martí si colloca nel momento di transizione tra il romanticismo e il modernismo. Il valore reale di questo  talento si trova sia nei grandi ideali che lo condussero al sacrificio sia nella sua opera letteraria. José Martí è l'eroe nazionale di Cuba. Poeta di grande qualità e semplicità fu un autore rivoluzionario che ruppe con le limitazioni della tradizione. Martí fece uso di tutta la ricchezza di pensiero e linguaggio per offrirla in beneficio alla patria. La sua oratoria rifulgente a favore dell'indipendenza spinse la moltitudine a perseverare nel cammino alla lotta per la emancipazione di Cuba.

 

 

 

Josè Martì. Il maestro delle due Americhe.

Autore Carlo Batà. Edizioni Achab - Verona

 

Questo Apostolo fu una fiamma che si consumava nel suo proprio fervore e che non poteva avere un altro fine che di morire lottando. La sua opera letteraria sbalordisce per la lunghezza tenendo conto la breve vita del poeta.

Le Opere Complete comprendono più di una settantina di volumi fra prosa e versi (Ismaelillo, Versi liberi, Versi semplici), critica, discorsi, teatro (Abdala, Amore con amore si paga, Adultera), articoli giornalistici, epistolario (Lettere a mia madre), romanzi (Amicizia funesta), racconti infantili.