29 marzo '08 -  www.granma.cu (PL)

 

L’antifascismo di Julio Antonio Mella

• La storia di Gastone Sozzi, ucciso a Perugia dai fascisti

nel documentario di Adys Cupull e Froilán González

 

 

Il documentario “Canzone a Gastone Sozzi” è stato presentato nell’Università d’Oriente, a Santiago di Cuba  dagli storiografi  Adys Cupull e Froilán González, che hanno svelato anche l’antifascismo del leader Julio Antonio Mella.

 

Durante il XXII Seminario di Studi Filosofici e di Educazione Comunista, realizzato nella casa di alti studi, Adys Cupull y Froilán González hanno spiegato che eseguendo tutte le loro indagini sulla lotta del leader rivoluzionario contro Mussolini, hanno incontrato le chiare tracce della sua solidarietà con quel giovane italiano riscattato nella memoria grazie a lavoro di questi due apprezzati studiosi cubani.

 

L’opera verrà proiettata anche in Italia nel maggio ormai prossimo, nel paese che, assieme al Messico, ha collaborato alla realizzazione del documentario grazie ai movimenti d’amicizia con l’Isola e alle testimonianze di persone vincolate a Sozzi e studiose di quelle pagine di storia.

 

In Messico, Julio Antonio Mella aveva organizzato manifestazioni a favore del giovane umbro, un combattente antifascista detenuto e torturato dagli agenti di Mussolini che, non riuscendo a vincere la sua resistenza e il suo silenzio, lo uccisero brutalmente.

 

Il 7 febbraio del 1928, a Perugia, Gastone Sozzi fu assassinato e divenne il simbolo dello scontro con il tenebroso regime che voleva aprirsi il passo in Europa e pretendeva di trasformare Cuba nella sua punta di lancia in America Latina.

 

Le testimonianze dell’architetto Sergio Sozzi, il figlio del martire, che un bambino piccolo quando uccisero suo padre e rimase orfano,  sono una commovente capitolo nel documentario che riporta il dovuto  ricordo a italiani, messicani e cubani di una storia comune che non va dimenticata.

 

 

26 marzo '08 - Y.H.Fusté  www.granma.cu

 

Celebrato il 105 º Anniversario della

nascita di Julio Antonio Mella

Durante la serata è stata presentata l'edizione speciale di Juventud Rebelde, dedicata al fondatore della Federazione Studentesca Universitaria

 

 

 

Il pensiero innovatore di Julio Antonio Mella, la sua lotta studentesca, così come le sfumature della sua personalità sono state ricordate nella manifestazione politica culturale per il 105 º Anniversario della sua nascita, celebrato ieri nel teatro che porta il suo nome nella capitale.

 

Durante la serata è stata presentata l'edizione speciale di Juventud Rebelde, dedicata al fondatore della Federazione Studentesca Universitaria (FEU per le sue sigle in spagnolo). La pubblicazione, di otto pagine, raccoglie i testi di importanti pensatori ed intellettuali cubani sulla figura di Mella, come Fidel Castro, Raúl Roa e Pablo de la Torriente Brau, e di giornalisti di JR e di studenti di giornalismo.

 

Jorge Luis Batista Meriño, membro del Segretariato Nazionale della FEU, ha letto la Dichiarazione Finale del Primo Forum Nazionale di Storia dell'organizzazione, dove si afferma che «la storia per i giovani cubani non è una lettera morta», perché costituisce lo scudo e la spada della nazione, e di lì l'imprescindibile eredità di Mella, Antonio Guiteras, José Antonio Echeverría e José Martí, e gli insegnamenti di Fidel.

 

Musica, poesie e danze hanno accompagnato la commemorazione, conclusasi con l’esibizione del gruppo Moncada. Hanno assistito alla manifestazione Mercedes López Acea, membro del Segretariato del Comitato Centrale del Partito, Julio Martínez Ramírez, primo segretario dell'UJC (Unione Giovani Comunisti), Juan Vela Valdés, ministro dell’Educazione Superiore, e Adalberto Hernández, presidente della FEU, oltre a studenti del capitale, studiosi della vita di Mella e persone legate alla storia della FEU.

 

10 gennaio '08 - R.D.Rojas  www.granma.cu (JR)

 

 

 

 

79 anni dell’assassinio del leader

 

rivoluzionario Julio Antonio Mella

 

 Quello che la memoria dell’Apostolo impone
 

 

 

 

Raccontano che quando il "generale di operetta" - uno dei soprannomi con i quali solitamente chiamava Machado - ha vietato l’equipaggio della nave sovietica Vatslav Vorovski di scendere a terra cubana, immediatamente si è disposto a visitarli nella loro nave e a invitarli a pranzo.

 

Durante il pranzo, concentrato nella conversazione, si è servito il dolce come se fosse la minestra e gli invitati sovietici l’hanno imitato rispettosi. Solo nel momento di servire il dessert, rendendosi conto del suo errore, ha lanciato una risata che ha contagiato tutti.

 

Questo era Julio Antonio Mella quando è morto perseguito dalla violenza del tiranno Gerardo Machado, un giorno che camminava per la capitale messicana del braccio della sua Tina a gennaio del 1929.

 

Del leader innato perdurano molte opere, tra le quali la Federazione degli Studenti Universitari, organizzazione che ha rivoluzionato la vita politica del paese e che dai suoi inizi ha dato agli studenti dell’insegnamento superiore un ruolo di protagonista nell’effervescenza di quegli anni in cui è nata e di questi in cui perdura.

 

Persone come lui diventano indispensabili nella quotidianità dei nostri giorni per non smarrirci in un cammino difficile, come tutti quelli che portano a obiettivi legittimi e sinceri e per uomini consapevoli della propria realtà sono ineludibili.

 

Tra le sue impronte figura essere stato leader del movimento riformista all’Università dell’Avana; il 1° Congresso Nazionale degli Studenti; la fondazione, insieme a Carlos Baliño, del Partito Comunista di Cuba; il sostegno dato al Movimento de Veterani e Patrioti e la direzione e collaborazione con la rivista Alma Mater.

Non ha mai preteso di essere un uomo incontestabile ma conseguente alle sue opinioni e ha agito stando alle necessità del momento che ha vissuto.

 

Mella si mantiene tra di noi lottando, come avrebbe detto lui stesso, per "fare quello che la memoria dell’Apostolo e la realtà impongono".