Sono giunti, sono sbarcati

ed hanno trionfato…

2 dicembre del 1956

 

2 dicembre '08 - Frammento da Héctor Arturo Roberto / Pérez Betancourt www.granma.cu

 

 

Fidel  non ha  mai mentito,  perchè sa  che assieme  alla verità  di sono la

La CTC ha fatto i suoi auguri alle Forze Armate Rivoluzionarie

AIN -  La “Central de Trabajadores de Cuba” (CTC), l’Organizzazione  Sindacale, ha  inviato i suoi auguri alle Forze Armate Rivoluzionarie (FAR) per il 2 dicembre, 52º Anniversario dello Sbarco del Granma e della creazione di questo corpo armato.

Nel messaggio si sottolinea l’abnegazione dei combattenti delle FAR per mantenere alta la difesa della Patria Socialista e preservare le conquiste del popolo lavoratore ottenute dal trionfo della Rivoluzione.

Salvador Valdés Mesa, Segretario generale della CTC,  ha fatto riferimento ai compiti delle FAR, prioritarie nel paese, come la produzione di alimenti,  nei centri assistenziali della salute e in altri luoghi importanti per l’economia.

Il dirigente ha risaltato il notevole appoggio delle FAR alla salvezza dell’essere umano durante il passaggio degli uragani e nei lavori di riparazione, assieme alla popolazione.

Valdés Mesa ha ratificato la posizione del movimento sindacale e dei lavoratori d’elevare la disposizione combattiva delle FAR e compiere, con l’apporto del Giorno della Patria, per ripagare parte delle spese delle Milizie delle Truppe Territoriali. 

Gli auguri della CTC si sono estesi agli affiliati del sindacato nazionale civile della difesa, che lavorano nelle entità delle Forze Armate Rivoluzionarie e soprattutto alle avanguardie, ai segnalati e ai migliori lavoratori nell’ emulazione socialista.

giustizia, la libertà e la vittoria.

 

Poco prima di salpare a bordo dello yacht Granma, con il suo equipaggio di titani, disse una frase che divenne un grande giuramento:

 

“Se partiamo giungiamo, se giungiamo sbarchiamo e se sbarchiamo trionfiamo”.

 

Fidel ci disse anche: “Se ieri eravamo un pugno di uomini, oggi siamo un intero popolo che sta conquistando il suo futuro”.

 

 

PRINCIPIO E RINNOVO

 

 

Ogni anniversario dello sbarco del Granma e degli 82 partecipanti alla spedizione, segna il ricordo della guerra di guerriglia in Cuba contro una sanguinosa tirannia pro imperialista e marca il rinnovo dello spirito ribelle che ispirò quelle gesta.

 

Quest’anno il popolo cubano ha commemorato il 52º Anniversario di quella traversata tra il porto messicano di Tuxpan sino a  Las Coloradas, nel litorale sud orientale dell’Isola, dove si materializzò l’azione di  Fidel Castro e dei suoi compagni del Movimento 26 de Luglio, di rompere gli schemi e di fare una rivoluzione popolare armata.

 

Fu la scintilla imprescindibile che accese la fiamma dell’insurrezione nelle montagne dell’oriente, iniziatrice di un’esperienza inedita dalla quale gli stessi partecipanti alla spedizione e i loro seguaci impararono, sino a formare un poderoso esercito popolare rivoluzionario che sconfisse la tirannia di Fulgencio Batista, il primo gennaio del 1959.

 

Combattenti clandestini del Movimento 26 di Luglio, al comando di Frank País, avevano organizzato a Santiago di Cuba un sollevamento d’appoggio allo sbarco, ma non coincidendo l’azione, la mobilitazione fallì.

 

I granmisti si dispersero dopo una sconfitta ad Alegría de Pío, ma Fidel, con un piccolo gruppo riuscì a raggiungere luoghi sicuri nella Sierra Maestra.

 

Quello fu il nucleo iniziale dell’Esercito Ribelle che un mese dopo avrebbe fatto tremare la tirannia con la conquista della piccola caserma a La Plata,  smentendo le menzogne propagate sulla morte del leader della Rivoluzione e di tutti i suoi compagni e si ravvivò così la fiamma della speranza posta attorno a quella lotta armata.

 

Dopo 50 anni di potere rivoluzionario, affrontando i falliti disegni dell’impero d’impadronirsi di Cuba, senza mai allontanarsi dai propri principi, il popolo cubano sviluppa un’ispirazione rinnovatrice delle sue speranze ad ogni anniversario dello sbarco dello yacht Granma, un sogno fatto realtà, che ha aperto nuove dimensioni ad una lotta che non è ancora terminata.