Raúl Castro ha annunciato la creazione

della Corte dei Conti della Repubblica

 

29 dicembre '08 - www.granma.cu

 

 

Il presidente cubano, Raúl Castro, ha annunciato la prossima creazione della Corte dei Conti della Repubblica, come parte delle misure per perfezionare le istituzioni del paese.

 

Nel discorso di chiusura del II Periodo Ordinario delle Sessioni della Settima Legislatura dell’Assemblea Nazionale del Poder Popular, Raúl Castro ha detto che la nuova istituzione sarà subordinata al Consiglio di Stato e assumerà, tra le altre, le funzioni dell’attuale Ministero della Revisione e Controllo.

 

Ha aggiunto che c’è intenzione di presentare al parlamento il progetto della creazione della Corte dei Conti nel prossimo periodo ordinario di sessioni, a metà del 2009.

 

"Il progetto prevede che quest’istituzione assuma le funzioni dell’attuale Ministero della Revisione e Controllo, a cui si aggiungono altre, perché si prevede di assegnarle più facoltà di quelle che è solita avere in determinati paesi, limitate fondamentalmente al controllo dei fondi pubblici" ha spiegato.

 

Detto in poche parole, ha precisato, vogliamo che contribuisca in maniera decisiva a rafforzare l’esigenza nel compimento stretto del dovere da parte di tutte le strutture di direzione, senza soppiantare nelle loro responsabilità i ministri né nessun altro funzionario.

 

Ha segnalato che "incluso, nei casi in cui scopra l’assenza di norme o regolazioni, promuoverà la loro elaborazione e presentazione nelle sedi competenti. In molti luoghi questa situazione è presente sia nell’impresa che nella nazione.

 

Ha detto ancora che la Corte dei Conti non eliminerà da sola questi problemi, che provengono da vizi radicati, ma contribuirà alla battaglia "che stiamo conducendo contro questi, con l’appoggio di altri organismi, particolarmente della Procura Generale della Repubblica, ed insieme al Partito ed altre istituzioni non statali che rappresentato nel suo congiunto tutta la società".

 

Raúl ha fatto riferimento alle misure che bisognerà continuare ad adottare, affinché il lavoro costituisca qualcosa di realmente vitale per tutti: "Detto più chiaro: che le persone sentano la necessità di lavorare per soddisfare le proprie necessità, indipendentemente dalla coscienza di ogni cittadino onesto su questo primordiale dovere".

 

Ha ribadito che il paese deve adattare le proprie spese alle entrate, si è pronunciato a favore dell’eliminazione delle gratuità indebite e sussidi eccessivi per ridurre le distorsioni nel sistema salariale, al tempo che ha reiterato la necessità di produrre di più per aumentare gli apporti al bilancio.

 

"Altrimenti, semplicemente i conti non tornano. Due più fa sempre quattro, mai cinque; bisogna agire con realismo e adattare tutti i sogni alle vere possibilità. Questo significa compiere il principio socialista"ciascuno riceva secondo il suo lavoro"; ha sottolineato.

 

Le gratuità – ha detto – devono limitarsi strettamente ad assicurare a tutti i cittadini questioni vitali come l’educazione, la salute e la sicurezza ed assistenza sociale, che insieme alla cultura ed allo sport, per mantenerli ai livelli attuali, ci sarà bisogno di produrre di più per incrementare le entrate, perché le spese crescono di anno in anno.