Alarcón richiama a rispettare i diritti umani

senza discriminazione o manipolazione

 

11 dicembre '08 - A.C.Mora www.granma.cu

 

 

Ricardo Alarcón de Quesada, presidente dell’Assemblea Nazionale del Poder Popular, ha insistito, mercoledì 10, sulla necessità immediata che i diritti umani siano rispettati senza discriminazione, selezione o manipolazione, durante la chiusura del Seminario Internazionale “La Dichiarazione universale dei Diritti Umani 60 anni dopo”, nel Palazzo delle Convenzioni.

 

“Il cammino da fare perchè i principi di questa dichiarazione siano rispettati è lungo e richiederà molta dedizione e grandi sforzi da parte dei popoli di questo mondo. Questa data non va dimenticata o ridotta, e deve servirci da guida per continuare la lotta sino alla vittoria”, ha segnalato Alarcon.

 

Durante il dibattito dell’incontro convocato dai Capitoli cubano e venezuelano della Rete delle Reti in Difesa dell’Umanità e dalla Commissione Nazionale cubana della UNESCO, prestigiosi intellettuali, parlamentari, religiosi e attivisti sociali, hanno reclamato agli Stati Uniti la chiusura immediata del carcere di Guantánamo, nella loro illegale base, e la restituzione del territorio all’Isola, oltre alla liberazione dei Cinque Eroi. 

 

Il Presidente del Parlamento ha segnalato che il caso dei Cinque è una prova indiscutibile della vera natura di falsità della politica di Washington, perchè lo stesso regime che applica tutta la sua durezza contro René, Fernando, Ramón, Gerardo y Antonio, ha invaso nazioni sovrane in nome di una presunta guerra contro il terrorismo, ha imposto i diritti dei nordamericani e protegge e difende gruppi terroristi che si sono dedicati ad agire contro il popolo di Cuba ed anche contro il popolo degli stessi Stati Uniti.

 

Alla giornata di dibattito, iniziata con le parole del ministro degli Esteri Felipe Pérez Roque, hanno partecipato, tra le altre personalità, la pacifista Cindy Sheehan, madre di un soldato nordamericano morto in Iraq; il teologo brasiliano Frei Betto; il cantautore spagnolo Luis Eduardo Aute e il leader nazionalista di Puerto Rico  Rafael Cancel Miranda.

 

Nella sessione finale sono stati letti i messaggi d’adesione di Adolfo Pérez Esquivel, Premio Nobel della Pace; di José Saramago, Premio Nobel di Letteratura, e di Alfredo Guevara, presidente del Festival del Nuovo Cinema Latinoamericano de L’Avana.

 

Lo statunitense Saúl Landau ha letto una dichiarazione della delegazione del suo paese, firmata anche da Cynthia McKinney, ex candidata presidenziale del Partito Verde, nella quale si critica l’utilizzo dei diritti umani come strumento di politica estera da parte delle nazioni ricche contro i popoli più poveri e deboli.

 

Messaggio di Alfredo Guevara
 

Celebrazione all’Avana del Seminario Internazionale per il 60º Anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

 

10 dicembre '08 - www.granma.cu

 

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani ha questo doppio carattere che dà una dimensione speciale. Prima di tutto, etico ed umanistico e per la sua forma giuridica inscritta nel Diritto Internazionale d’obbligazione contrattuale e, di fatto, di proclamazione di un principio accettato da tutti. Per me, un semplice cittadino di un paese che ha scelto l’opzione socialista perché risulta essere la più conveniente alla sua vocazione trasformatrice rivoluzionaria, diviene qualcosa in più o che può essere affrontato con un’altra ottica. E’ noto che i Diritti solo possono essere esercitati realmente e pienamente in una situazione di libertà. Perché si tratta della libertà. Nel paese è abituale - perché riassume e definisce - dare una dimensione superiore ad una frase tratta da un testo di José Martí, "essere colti per essere liberi".

 

Il diritto all’Educazione ed alla Cultura risultano primordiali se accettiamo questo principio basico. E con questi, e affinché siano possibili e reali, diventa indifferibile la non alienazione dell’essere umano, impedire ogni sfruttamento della sua intelligenza e delle sue braccia da forme di schiavitù aperte o mascherate, sottili o senza ambagi. Sarà allora e solo allora che, oltre le forme giuridiche, la libertà lascerà vedere il suo volto almeno nella punta dell’iceberg.

 

E’ per questo che credo, come semplice cittadino, che la Rivoluzione cubana ha dato il passo più importante affinché la politica dei principi raggiungesse il carattere di realtà. E’ prima di tutto il più passionale ed appassionante amore, quello che abbiamo seminato e sostenuto, l’amore al sapere, che guadagna una dimensione superiore se lo chiamiamo filo-sofia, che già mostra la sua faccia in un popolo totalmente alfabetizzato, con tutti i suoi adulti con nono grado, con un milione di universitari, con milioni di persone istruite nei vari livelli. I Diritti che si Proclamano diventano allora, e per questo, libertà in condizione di essere esercitate.

 

Solo chi è stato preparato, è preparato, si prepara per essere nel pensare, con le conoscenze necessarie per articolare la riflessione, godendo del rispetto alla sua dignità e difendendola ad oltranza, è nelle condizioni di essere realmente una persona, di essere realmente un cittadino, di pensare e dedicare da solo, esercitando autonomamente a partire dalla sua coscienza ed intelligenza, il suo comportamento davanti la vita, la sua vita; la sua vita nella società e, in definitiva, il suo destino.

 

La Rivoluzione cubana, la nostra società, non ha chiuso il suo ciclo storico di fondazione; c’è ancora molto da fare; però c’è qualcosa fatto, raggiunto, pienamente, con aspetti e problemi pendenti, però la cosa più importante è che la nostra cittadinanza, da cittadino a cittadino, è in condizione di esercitare la libertà, non a partire dal caos in cui può sommergere l’ignoranza, ma dalla sua formazione e dall’utilizzo dell’intelligenza e, con questa, della coscienza.

 

Non è la libertà formale quella che scaturisce, si tratta della vera, piena, reale.

 

La libertà, quest’obiettivo etico e giuridico della Dichiarazione, di cui oggi commemoriamo l’anniversario, ha in un popolo istruito l’esempio davanti il quale fermarsi.

Convinto che la breccia è stata aperta, in pienezza mi permetto questa piccola Nota d’adesione alla Manifestazione commemorativa.

 

Alfredo Guevara

 

 

Cuba é per una reale cooperazione

sul tema dei diritti umani

 

10 dicembre '08 - J.D.N.Penalver www.granma.cu (AIN)

 

 

Il Ministro degli Esteri cubano, Felipe Perez Roque si é pronunciato per una autentica cooperazione internazionale nel campo dei diritti umani, sotto il principio della obiettività, imparzialità e non selettività.

Di fronte ad un centinaio di personalità straniere e rappresentanti della società civile cubana, il ministro ha inaugurato la Seminario Internazionale "La Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo: 60 anni dopo" presso il Palazzo delle Convenzioni, a l'Avana.

Dopo aver segnalato l'importanza del rispetto della diversità e il riconoscimento delle   particolarità nazionali e regionali, ha difeso il diritto di ogni popolo a darsi il proprio sistema economico, politico e sociale.

Ha denunciato la costante manipolazione del tema da parte dei governi degli Stati Uniti e dei suoi alleati, che hanno usato la questione dei diritti umani come uno strumento di ricatto e di pressione nei confronti di paesi, come Cuba, che difendono la loro determinazione e indipendenza.

Egli ha puntualizzato che l'isola non esiterà a dare battaglia nel nuovo Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite se si ritornasse alle discreditate azioni discriminatorie e selettive della precedente Commissione dei Diritti Umani.

Ha anche denunciato la pratica della tortura nel centro di detenzione dell'illegale base navale di Guantanamo, illegalmente occupata con la forza dagli Stati Uniti e ne ha chiesto la sua immediata chiusura.

 

“Esigiamo la chiusura immediata del carcere di Guantánamo e la devoluzione di questo territorio alla nostra Patria e condanniamo gli abusi lì commessi” ha dichiarato il Ministro di fronte agli intellettuali, attivisti e parlamentari riuniti nel Palazzo delle Convenzioni.

“Si cerca di legalizzare le aggressioni e l’occupazione militare e si perpetrano  gravi violazioni ai diritti umani. Si tenta di giustificare i blocchi e le pressioni e d’imporre un modello economico, politico e sociale che risponda agli interessi e ai disegni dei poderosi” ha sottolineato.

 

Pérez Roque nell’occasione ha reclamato giustizia per le famiglie latinoamericane che soffrono la perdita dei loro cari per una presunta guerra globale contro il terrorismo o per l’ipocrita e falsa promozione della libertà e della democrazia.

 

È una prova inequivocabile della falsità della politica degli Stati Uniti in materia di terrorismo, il fatto che le sue autorità non vogliano rispettare l’obbligo di giudicare o estradare in Venezuela, con l’accusa di terrorismo, il criminale Luis Posada Carriles, ha detto ed ha ricordato che questo  terrorista è stato uno dei responsabili dell’esplosione in volo di un aereo della Cubana de Aviación nel 1976 con 73 persone a bordo.

 

“Reiteriamo le nostre domande per far sì che i terroristi rispondano alla giustizia e che s’interrompa questa impunità e la protezione che il governo degli Stati Uniti concede ad uomini che portano sono colpevoli dell’assassinio di decine d’innocenti”.

 

Il ministro ha anche specificato che il Governo degli USA mantiene Cinque cubani innocenti in prigioni d’alta sicurezza  da più di dieci anni, per aver infranto l’impunità che godono i gruppi di terroristi che hanno attuato contro il popolo cubano per decenni da Miami.

 

Per questo reclamiamo l’immediata liberazione di Fernando González, Ramón Labañino, René González, Antonio Guerrero e Gerardo Hernández, che scontano  abnormi condanne per aver aiutato ad ostacolare i piani terroristici contro Cuba, disegnati dalla Florida


Abel Prieto, membro dell'Ufficio Politico del Partito comunista di Cuba e Ministro della Cultura, e Fernando Ramirez de Estenoz, membro della Segreteria del Comitato Centrale del Partito, hanno presieduto il forum, convocato dal capitolo cubano e venezuelano della Rete delle Reti "In Difesa dell'Umanità".

L'evento è inoltre patrocinato dalla Commissione Nazionale Cubana dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura.

Tra i partecipanti si segnalano Cindy Sheehan, pacifista statunitense, Cynthia McKinney, ex candidata presidenziale degli Stati Uniti per il Partito Verde, il frate domenicano brasiliano Frei Betto, il leader nazionalista portoricano Rafael Cancel Miranda, e lo spagnolo Javier Couzo e Luis Eduardo Aute.

Hanno partecipato al dibattito, tra altri, la giornalista argentina Stella Calloni e Hector Soto, Ministro della Cultura del Venezuela.