25 aprile '08 - www.granma.cu (PL)

GUANTANAMO

Accuse agli USA: drogano i prigionieri

 

 

Più di 20 persone assicurano d’essere state drogate o d’aver visto azioni simili durante gli interrogatori realizzati dalle autorità degli Stati Uniti nella prigione di Guantánamo, ha rivelato il quotidiano USA Today.

 

" Sentii una puntura e dopo mi venne una gran sonno, ma la condizione per poter dormire era ammettere i vincoli con Al Qaeda. Io ero disposto a farlo", ha detto Adel al-Nusairi, un saudita ex detenuto nell’illegale installazione ubicata in territorio cubano contro la volontà del popolo e del governo dell’Isola.

 

In accordo con Al-Nusairi, dopo ore di domande e sotto gli effetti d’una sostanza sconosciuta, egli decise di parlare per accontentare i suoi torturatori.

 

L’ex poliziotto, detenuto in Afghanistan nel 2002, ha detto di non sapere che tipo di prodotti hanno utilizzato per metterlo in quello stato, anche se è assolutamente certo che il proposito era di forzare una sua confessione.

 

Altri ex prigionieri di Guantánamo e di carceri clandestine disseminate nel mondo hanno narrato esperienze simili a quella di Al-Nusairi, ha scritto l’influente quotidiano. La fonte ha spiegato che i detenuti hanno descritto sintomi come giramenti di testa e allucinazioni.

 

Le iniezioni hanno lasciato amari ricordi in queste persone, ha detto l’avvocatessa Emi MacLean, integrante del gruppo Centro per i Diritti Costituzionali.

 

Il Dipartimento della Difesa e l’Agenzia Centrale d’Intelligenza - CIA - le entità responsabili del maltrattamento dei presunti terroristi hanno negato l’uso di droghe durante gli interrogatori.

 

I testimoni di Al-Nusairi e del resto degli individui sono falsi o fanno confusione con la routine medica seguita in quei casi, hanno affermato queste entità.

 

Secondo il USA Today, la polemica risorge dopo la recente diffusione di un memorandum del Dipartimento di Giustizia datato 2003, nel quale si condannava l’utilizzo di droghe sui prigionieri.

 

"L’uso di prodotti per strappare confessioni ai detenuti è illegale e manca d’etica", ha segnalato il presidente dell’Organizzazione Sanitaria per i Diritti Umani, Leonard Rubenstein.

 

Diverse voci reclamano negli USA lo sviluppo d’investigazioni sull’uso di droghe sui detenuti che sono presunti membri dei gruppi terroristici, segnala ancora il quotidiano.