1 dicembre '08 - www.granma.cu (AIN)

 

Il Presidente Raúl Castro alla cerimonia

di beatificazione di Fra’ José Olallo

 

 

Il Presidente cubano Raúl Castro Ruz, ha assistito nella città di Camagüey, Patrimonio Culturale dell’Umanità, alla cerimonia di beatificazione del frate José Olallo, la prima realizzata nell’Isola.

 

La messa è stata celebrata in Plaza de la Libertad, davanti alla chiesa de La Caridad, con la  presenza di Esteban Lazo, vicepresidente del Consiglio di Stato,  autorità del governo e del Partito Comunista di Cuba, nella provincia e nella località.

 

Monsignor Juan García Rodríguez, Arcivescovo di Camagüey, ha parlado ai Vescovi ed ai rappresentanti delle diocesi di Cuba e di altri paesi e a continuazione il Diacono Miguel Ángel Ortiz, ha consegnato al Presidente Raúl Castro una Bibbia in varie lingue.

 

Il Cardinale José Saraiva, Prefetto emerito della Concrezione per la Causa dei Santi e rappresentante del Papa Benedetto XVI, ha letto la Lettera Apostolica dove si dichiara il nuovo Beato.

 

Poi il postulatore della causa del Padre Olallo, il sacerdote Félix Lizaso, fratello dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio, ha presentato una rassegna della vita e l’opera del Beato.

 

È stata  scoperta  una gigantesca immagine di Padre Olallo e suoi resti sono stati  portati in processione fino all’altare.

Alla fine della cerimonia,  William Martin Forkan, Fratel Donatus, Superiore Generale dell’Ordine Ospedaliero fratelli di San Giovanni di Dio, ha dedicato parole di ringraziamento alle autorità cubane ed ha parlato della vita consacrata del Beato.

 

José Olallo Valdés (1820-1889) fu un umile giovane cubano che integrato all’ Ordine di San Giovanni di Dio consacrò la sua vita alla cura dei malati e dei poveri e rinunciò all’abbandono del suo lavoro quando il governo coloniale spagnolo nell’isola alla metà del XIX secolo proibì la presenza degli ordini religiosi.

 

Olallo fu anche colui che lavò con il suo fazzoletto il corpo macchiato di sangue e di fango dell’eroe dell’indipendenza cubana Maggiore Generale Ignacio Agramonte, quando il suo cadavere, vilipeso dal nemico, fu lanciato nella piazza, davanti all’ospedale di San Giovanni di Dio di Puerto Principale, oggi Camagüey.

 

 

20 novembre '08 - www.granma.cu

 

La beatificazione di Fra’

José Olallo Valdés

 

 

Il prossimo 29 novembre nella città di Camagüey, a Cuba, il cardinale José Saraiva Martins, prefetto emerito della Congregazione per la causa dei Santi, presiederà la solenne celebrazione Eucaristica durante la quale sarà beatificato il Servo di Dio Fra’ José Olallo Valdés, dell'Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio, definito da Papa Giovanni Paolo II "testimone della misericordia, la cui vita esemplare al servizio dei più bisognosi è un fecondo esempio di vita consacrata al Signore". Insieme al cardinale Saraiva celebrerà il presidente della Conferenza dei vescovi cattolici di Cuba, l'arcivescovo di Camagüey mons. Juan García Rodríguez.

 

Sarà la prima volta che nell’isola caraibica si svolge una cerimonia di questo tipo e ciò ha provocato molto interesse fra i fedeli.

 

Da diversi mesi, come ha riferito Osvaldo Gallardo González, responsabile dell'ufficio stampa dell'arcidiocesi di Camagüey, tutte le diocesi nonché una commissione mista tra il governo e la Chiesa, lavorano per dare alla beatificazione l’importanza che merita e che i cubani desiderano.

 

Il nuovo beato cubano, il secondo dopo il diacono agostiniano José López Piteira - martire della fede ucciso durante la guerra civile spagnola - nacque all’Avana il 12 febbraio 1820 e morì a Camagüey, il 7 marzo 1889. Per 54 anni consacrò la sua vita alla cura dei poveri, degli infermi e dei lebbrosi, degli abbandonati e dei moribondi, dei bimbi infermi, degli anziani senza famiglia, dei prigionieri e si batté contro la schiavitù. La sua fama di santità si è mantenuta viva nei 115 anni trascorsi dalla sua morte.

 

Fra José Olallo Valdés fu l’ultimo religioso di San Giovanni di Dio rimasto a Cuba anche dopo la scomparsa dell’Ordine nell’Isola. Il popolo ha sempre mostrato affetto e vicinanze per le sue spoglie, conservate in un bel monumento funebre realizzato con una sottoscrizione popolare. I religiosi ospedalieri tornarono poi a Cuba nel 1940, provenendo dalla Spagna, e per prima cosa allestirono l’ospedale psichiatrico di San Giovanni di Dio a L’Avana e più tardi, nel 1945, inaugurarono la Clinica Infantile per curare le malattie ortopediche.

 

In concomitanza col centenario della morte di Fra’ José Olallo Valdés, è stato aperto un Centro per anziani a Camagüey con un servizio ambulatoriale di fisioterapia. Nel 1990 era stata avviata la fase diocesana del processo di beatificazione e lo scorso 10 febbraio sono stati riesumati i suoi resti. Parlando del Servo di Dio, in occasione della visita ad limina dei vescovi cubani – il 2 maggio scorso – Benedetto XVI ha invitato i presuli a guardare alla prossima beatificazione di Fra’ José Olallo Valdés perché essa dia “nuovo impulso” nel servizio alla Chiesa e al popolo cubano, “per essere in ogni momento fermento di riconciliazione, di giustizia e di pace!”.

(L.B. – L’Osservatore Romano)
 

 

22 ottobre '08 - www.oecumene.radiovaticana.org

 

Incontro tra cristiani

cattolici ed ortodossi

 

 

Il cardinale Jaime Luis Ortega, arcivescovo dell’Avana, ha ricevuto lunedì scorso il metropolita di Smolensk e Kaliningrad, Kirill, che - nella sua qualità di presidente del dipartimento del Patriarcato di Mosca per i rapporti ecclesiastici con gli Esteri e in quest’occasione rappresentante personale del Patriarca Alessio II - domenica aveva presieduto i riti per l’inaugurazione della nuova cattedrale ortodossa della capitale cubana.

 

L’ospite illustre ha avuto una cordiale e affettuosa conversazione di 50 minuti con il porporato nella sua residenza insieme ad altri membri della delegazione ortodossa e con il cancelliere della arcidiocesi di L'Avana, mons. Ramón Suárez Polcari.

 

Il metropolita Kirill, secondo quanto riferisce la rivista online “Parola Nuova” dell’arcivescovato habanero, ha trasmesso al cardinale Ortega “un saluto speciale del Patriarca Alessio II, consegnandogli un dittico con le immagini di Cristo e Maria Vergine, dono della massima autorità ortodossa russa”. Dal canto suo il cardinale cubano, presente domenica scorsa insieme con mons. Luigi Bonazzi, nunzio del Santo Padre, alla cerimonia di inaugurazione della cattedrale alla quale ha anche partecipato il presidente del consiglio di Stato Raúl Castro, oltre a ringraziare la fraterna cortesia del metropolita gli ha consegnato come dono per il Patriarca la medaglia commemorativa della storica visita a Cuba di Giovanni Paolo II, avvenuta dieci anni fa.

 

Una “visita - ricorda la rivista dell’arcidiocesi - che ha permesso l’avvio di una crescita religiosa e spirituale che continua a dare i suoi frutti nell’ambito della fede e della pratica religiosa”.

 

Secondo quanto riportano le agenzie locali, nella stessa giornata di lunedì il metropolita Kirill è stato ricevuto dall’ex presidente Fidel Castro – cosa abbastanza insolita viste le sue condizioni di salute – a lui l’autorità ortodossa aveva fatto giungere una medaglia del Patriarcato attraverso il fratello Raúl.

 

Il 25 gennaio 1998, Papa Wojtyla , rivolgendosi ai vescovi cubani, ricorda ancora "Parola Nuova", aveva sottolineato che "la Chiesa non cerca una posizione egemonica o escludente"; reclama solo il posto che merita "per diritto nel tessuto sociale dove si sviluppa la vita del popolo, contando sugli spazi necessari e sufficienti per servire".

 

"Cercate questi spazi in modo insistente, suggeriva Giovanni Paolo II, non al fine di raggiungere una forma di potere, che è estraneo alla vostra missione, bensì per incrementare la vostra capacità di servizio.

 

Ed in questo impegno, con spirito ecumenico – concludeva il Santo Padre - cercate la sana cooperazione con le altre confessioni cristiane e mantenete, provando ad aumentarne l'estensione e la profondità, un dialogo franco con le istituzioni dello Stato e le organizzazioni autonome della società civile”.

 

 

20 ottobre '08 www.granma.cu (PL)

 

 

Il presidente Raúl Castro ha

 

ricevuto Sua Eminenza Kiril

 

 

Il Generale dell’Esercito Raúl Castro Ruz, Presidente dei Conigli di Stato e dei Ministri, ha ricevuto domenica 19 nel Palazzo della Rivoluzione, Sua Eminenza Kiril, Metropolita di Smolensk e Kaliningrado e Presidente del Dipartimento delle Relazioni Ecclesiastiche Estere  del Patriarcato di Mosca.

 

L’alto dignitario della Chiesa Ortodossa Russa ha consegnato al Secondo Segretario del Partito la Medaglia Ordine "Alla gloria e all’onore", concessa al compagno Fidel, che è la prima personalità che la riceve ed ha decorato il presidente di Cuba con la medaglia Ordine Principe Daniel.

 

Raúl ha ringraziato a nome di Fidel e personalmente la Chiesa Ortodossa russa per la concessione di queste medaglie ed ha chiesto a Sua Eminenza Kiril di trasmettere a Sua Santità Alexis II, Patriarca di Mosca e di tutta  la Russia che: "Siamo molto contenti di questa visita e speriamo che si ripeta”,  ha dichiarato.

 

Quindi Raúl e Sua Eminenza Kiril hanno parlato di diversi temi d’interesse bilaterale nell’ambito dell’amicizia, il rispetto e lo spirito di collaborazione che caratterizza le relazioni mutue.

 

Hanno partecipato alla cerimonia di decorazione, per la parte cubana, Bruno Rodríguez, ministro a.i. degli Esteri; Caridad Diego, capo dell’ufficio d’Attenzione agli Assunti Religiosi del Comitato Centrale del Partito, ed Eusebio Leal, Storiografo della capitale, con i dignitari della Chiesa Ortodossa  Russa Sua  Eminenza Mark, Arcivescovo di Khust e Vinogradov, Sua Eminencia Pablo, Arcivescovo di Riazán e Kacimov, ed Evtíjiv, Vescovo di Domodiedovo e Vicario della diocesi di Mosca.

 

 

Raul Castro presenzia la consacrazione

 

della Chiesa ortodossa

 

 

Il Generale dell’Esercito Raúl Castro Ruz, Presidente di Cuba, ha assistito alla consacrazione della Chiesa Ortodossa Russa de L’Avana, officiata da Sua Eminenza Kiril.

 

Durante la cerimonia, il leader religioso ha sottolineato l’importanza storica di questo evento ed ha assicurato la sua importanza come mostra d’affetto e di amicizia tra i popoli di Cuba e della Russia.

 

Sua Eminenza ha ricordato inoltre l’appoggio del Comandante in Capo, Fidel Castro, che aveva catalogato il progetto sin dagli inizi come “un monumento al passato e al futuro”.

 

Ha sottolineato l’aiuto prestato da Caridad Diego, capo dell’Ufficio di Attenzione a gli Assunti Religiosi del Comitato Centrale del Partito, e di  Eusebio Leal Spengler, storiografo della città.

 

Il Metropolita ha decorato le due personalità cubane con medaglie della Chiesa Ortodossa, consegnate dal Patriarca.

 

Alla cerimonia di consacrazione erano presenti anche Esteban Lazo Hernández, vicepresidente del Consiglio di Stato,  Ricardo Alarcón de Quesada, presidente del Parlamento cubano, Ricardo Cabrisas Ruiz, vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Juan Contino Aslán, presidente del Governo nella capitale, con vari dirigenti.

 

Inoltre ha partecipato l’ambasciatore della Russia, Mikhail Kaminin, con autorità di distinte istituzioni ecclesiastiche cubane.

 

Nel pomeriggio Raúl ha assistito nel convento di San Francisco de Asís al concerto del coro di voci maschili  del Monastero di Sretensky.

 

 

Metropolita  ortodosso russo ha elogiato la

 

chirurgia oculistica cubana

 

 

Sua Eminenza Kiril, Metropolita di Smolensk e Kaliningrado, presidente del Dipartimento delle Relazioni Estere Religiose del Patriarcato di Mosca, ha definito ammirabili le conquiste di Cuba nella chirurgia oculistica.

 

Alla guida d’una delegazione ecclesiastica che ha partecipato alla consacrazione della Cattedrale della Chiesa Ortodossa  russa, costruita a L’Avana, Kiril ha sottolineato la linea umanitaria che precede la professionalità dei medici cubani.

 

“Devo esprimere la mia ammirazione per i successi ottenuti nell’Istituto Cubano di Oculistica “Ramón Pando Ferrer”, per la linea umanitaria, la professionalità dei medici e la gran tecnologia utilizzata”, ha dichiarato alla stampa, al termine del percorso dell’installazione.

 

“Se questi mezzi servono per aiutare i poveri, i risultati devono essere riconosciuti”, ha detto ancora.

 

Il religioso ha aggiunto che spera che la visita della delegazione ufficiale della Chiesa Ortodossa russa all’Istituzione cubana della Sanità, aiuti a ristabilire la collaborazione con scienziati e medici russi.

 

Una numerosa delegazione russa si trova a L’Avana per partecipare alle Giornate della Russia in America Latina, come parte di un percorso che la porterà in vari paesi, per esporre realizzazioni, cultura e tradizioni. 

 

Inoltre per la giornata, si trova nella capitale cubana una rappresentazione presieduta da Stanislav Naumov, vice ministro dell’Industria e Commercio e integrata dal vice ministro del Ministero dell’ Energica, Viacheslav Sinyugin, con vari imprenditori.

 

Guida la delegazione dei parlamentari della Duma (la camera bassa del Parlamento russo), Liubov Sliska, prima vicepresidentessa  di quest’organo  legislativo.