Dichiarazione di Santiago de Cuba

 

Santiago di Cuba, 8 dicembre 2008

 

 

Noi, Capi di Stato e/o di Governo della Repubblica di Cuba e degli Stati membri della Comunità dei Caraibi (CARICOM), integrata da Antigua e Barbuda, Bahamas, Barbados, Dominica, Granada, Repubblica Cooperativa di Guyana, Repubblica di Haiti, Giamaica, Saint Kitts and Nevis, Saint Lucia, St. Vincent e Grenadines, Repubblica di Suriname e Repubblica di Trinidad e Tobago;

 

Orgogliosi della nostra identità caraibica condivisa e della ricchezza dei nostri popoli;

 

Riuniti per la terza occasione a livello di Vertice, a Santiago di Cuba, Cuba, e commemorando il trentaseiesimo Anniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche tra gli Stati indipendenti della Comunità dei Caraibi e la Repubblica di Cuba;

 

Ricordando le Dichiarazioni dell’Avana del 2002 e di Bridgetown del 2005 e riconoscendo la loro importanza ed il loro significativo contributo per il maggior avvicinamento tra le nostre nazioni;

 

Ricordando inoltre il nostro fermo impegno con i Principi e Proposti consacrati nella Carta delle Nazioni Uniti, con il multilateralismo e con i principi fondamentali del Diritto Internazionale, inclusi il rispetto della sovranità e dell’uguaglianza sovrana degli Stati, il non intervento e la non ingerenza negli affari interni, la proscrizione della minaccia e dell’uso della forza nelle relazioni internazionali, il rispetto dell’integrità territoriale, la soluzione pacifica delle controversie ed il nostro rifiuto alle misure coercitive unilaterali destinate a forzare il diritto sovrano dei cittadini di qualsiasi paese di determinare liberamente il suo sistema politico e le sue istituzioni, in pace, stabilità e giustizia;

 

Ricordando i nostri impegni con i principi fondamentali dei diritti umani, la dignità e la libertà per tutti;

 

Ricordando anche il nostro impegno con il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (ODM) nei settori dell’educazione, la salute, l’attenuamento della povertà e l’uguaglianza di genere;

 

Profondamente preoccupati dal devastante impatto dell’attuale crisi economica e finanziaria, particolarmente sui piccoli paesi in via di sviluppo, che minaccia di erodere il progresso raggiunto verso il compimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, e la realizzazione dell’Agenda di Sviluppo delle Nazioni Unite;

 

Riconoscendo che le economie piccole e vulnerabili richiedono un trattamento speciale e differenziato per svilupparsi e convertirsi in pieni partecipanti dell’economia internazionale.

 

Coscienti che la cooperazione, la collaborazioni e la solidarietà sono importanti per gli sforzi regionali per affrontare le sfide derivanti dalla crisi economica e finanziaria globale e dell’ingiusto ed in equo ordine economico internazionale prevalente;

 

Ratificando l’impegno con la cooperazione regionale come una strategia effettiva per il raggiungimento dei nostri obiettivi di sviluppo sostenibile, di una miglior integrazione e di un maggior benessere per i nostri popoli;

 

Costatando i benefici, particolarmente nei settori dell’educazione e della salute, raggiunti attraverso i programmi di cooperazione e scambio tra la Repubblica di Cuba e gli Stati membri della Comunità dei Caraibi;

 

Pertanto

 

1. Riaffermiamo i forti legami di fratellanza e solidarietà esistenti tra le nostre nazioni.

 

2. Evidenziamo che la cooperazione è un ingrediente imprescindibile dell’integrazione regionale dei Caraibi.

 

3. Esprimiamo soddisfazione per le dimostrazioni di solidarietà ed appoggio tra i paesi dei Caraibi per i gravi danni provocati dagli uragani e dagli altri fenomeni naturali che hanno colpito la regione.

 

4. Evidenziamo l’urgenza di promuovere azioni globali per promuovere l’uso razionale e sostenibile delle risorse naturali, per conservare e proteggere l’ambiente e mitigare gli effetti del cambiamento climatico sui nostri paesi. In questo contesto riaffermiamo il principio della responsabilità comune ma differenziata e davanti il debito ecologico contratto dai paesi industrializzati, facciamo un appello affinché apportino le nuove e addizionali risorse finanziarie necessarie per implementare le misure dirette all’adattamento di fronte il cambio climatico e alla mitigazione dei gas serra.

 

5. Invitiamo la comunità internazionale ad appoggiare, attraverso l’istituzione di un quadro finanziario internazionale, quei paesi che amministrano e preservano i loro boschi in modo sostenibile.

 

6. Invitiamo la comunità internazionale ad appoggiare l’inclusione nell’accordo post-Kyoto di incentivi per i paesi che conservano le loro selve tropicali in riconoscimento all’importante ruolo che queste svolgono nella mitigazione degli effetti del cambiamento climatico.

 

7. Evidenziamo la necessità d’intervenire in programmi d’energia sostenibile e rinnovabile, e nell’infrastruttura che promuoverebbe il raggiungimento dell’obiettivo dello sviluppo sostenibile delle nostre risorse e contribuirebbe alla sicurezza energetica regionale.

 

8. Appoggiamo pienamente gli sforzi dell’Associazione degli Stati dei Caraibi (AEC), per dichiarate il Mar dei Caraibi come un’Area Speciale nel Contesto dello Sviluppo Sostenibile nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, riconoscendo l’importanza del Mar dei Caraibi come area di diversità biologica unica, un ecosistema estremamente fragile e che è parte essenziale della vita dei popoli della regione.

 

9. Reiteriamo la nostra profonda preoccupazione per il transito di rifiuti nucleari ed altri tipi di materiali pericolosi attraverso il Mar dei Caraibi e per la grave minaccia che rappresenta questa attività d’alto rischio per la sicurezza della regione e, in tal senso, riaffermiamo il nostro impegno a favore di un Mar dei Caraibi libero da rifiuti nucleari.

 

10. Riconosciamo gli importanti risultati ed i progressi sociali raggiunti nella regione, specialmente nei settori dell’educazione e della salute, come frutto dei programmi di cooperazione attivati tra le nostre nazioni, particolarmente negli ultimi sei anni.

 

11. Decidiamo di continuare a sviluppare ed ampliare i programmi di cooperazione tra le nostre nazioni nei settori prioritari che abbiamo identificato, in conformità con le potenzialità e le possibilità di ogni Stato.

 

12 Decidiamo di dare impulso prioritario alla promozione della sanità, la formazione di risorse umane e la riduzione dei disastri.

 

13. Sottolineiamo la necessità di una riforma fondamentale dell’architettura finanziaria internazionale, attraverso un processo vasto, trasparente e sotto l’egida delle Nazioni Unite, che preveda la piena partecipazione dei paesi in via di sviluppo nell’adozione delle decisione e nello posta in essere di norme nell’ambito economico internazionale.

 

14. Invitiamo, davanti la crisi economica e finanziaria provocata dalle politiche dei paesi industrializzati, la creazione di standard migliorati per la regolamentazione e la supervisione degli affari finanziari internazione e così evitare crisi economiche e finanziarie internazionali future.

 

15. Reiteriamo la nostra insoddisfazione per il ristagno dei negoziati di Doha ed esortiamo gli Stati membri a riprendere i negoziati in buona fede, con l’obiettivo di creare un sistema multilaterale di commercio che risponda alle necessità e gli interessi delle economie piccole e vulnerabili, includendo compromessi in materia di assistenza allo sviluppo per i paesi della nostra regione.

 

16. Invitiamo che si metta fine al blocco economico, commerciale e finanziario contro la Repubblica di Cuba ed esortiamo il Governo degli Stati Uniti d’America ad accogliere il maggioritario appello dei membri delle Nazioni Uniti e a porre fine con effetto immediato all’ingiusto blocco economico, commerciale e finanziario imposto contro la Repubblica di Cuba e la fine dell’applicazione delle misure adottate il 6 maggio 2004 e delle misure posteriori per rafforzare questa politica.

 

17. Esprimiamo la nostra preoccupazione che, nonostante i nostri sforzi collettivi ed individuali nella lotta contro il traffico illecito di narcotici e sostanze psicotrope e piccole armi attraverso i Caraibi, detti fenomeni hanno portato di conseguenza un incremento della criminalità e della disintegrazione sociale nelle nostre comunità, e pertanto rinnoviamo il nostro impegno di cooperare nella lotta internazionale contro questo flagello, conformemente ai principi adottati nell’Assemblea Generale delle Nazioni Uniti e contenuti nelle disposizioni degli convegni ed accordi internazionali per combattere il traffico e l’abuso di sostanze illegali ed il traffico illecito di piccole armi.

 

18. Ricordiamo la Dichiarazione contro il terrorismo adottata in Bridgetown, Barbados, l’8 dicembre 2005, durante il Secondo Vertice Cuba-CARICOM e, in questo contesto, riaffermiamo l’energica e chiara condanna al terrorismo in tutte le sue forme e manifestazione, così come a tutti gli atti, metodi e pratiche di terrorismo ovunque si commentano, chiunque li commetta e qualsiasi sia la giustificazione, contro chiunque si commettano, inclusi quelli in cui sono direttamente o indirettamente coinvolti gli Stati.

 

19. Riaffermiamo l’importanza della cooperazione internazionale nella lotta contro il terrorismo, in conformità con il Diritto Internazionale e la Carta delle Nazioni Unite.

 

20. Riaffermiamo il nostro impegno a rafforzare le istituzioni ed i meccanismi d’integrazione regionale esistenti, basati nei principi della responsabilità condivisa però differenziata.

 

21. Decidiamo di lavorare attivamente a favore degli attuali sforzi d’integrazione e concertazione dell’America Latina ed i Caraibi, con lo spirito di assicurare un riconoscimento pieno dei Caraibi all’interno del contesto dell’America Latina ed i Caraibi. Esprimiamo la nostra speranza che il Vertice dell’America Latina ed i Caraibi sull’Integrazione e Sviluppo, che si effettuerà a Salvador, Bahia, Brasile, i giorni 16 e 17 dicembre 2008, contribuisca a detti sforzi sulle basi dei principi consacrati nel Diritto Internazionale e la Carta delle Nazioni Uniti, e della solidarietà, la cooperazione ed il trattamento speciale e differenziato per le economie più vulnerabili della regione.

 

22. Riconosciamo i risultati di Cuba come Presidente del Movimento dei Paesi Non Allineati (MNOAL), rafforzandolo e rivitalizzandolo.

 

23. Facciamo un appello alla comunità internazione a riaffermare il suo appoggio agli sforzi per proteggere i diritti economici, sociali e culturali per tutti, incluso il diritto allo sviluppo ed a appoggiare gli sforzi per raggiungere i diritti civili e politici, ed anche raggiungere un maggior equilibrio tra la promozione e la protezione di entrambi i tipi di diritti.

 

24. Esortiamo la comunità internazionale a riaffermare il suo impegno con il diritto dei popoli a vivere in pace e sicurezza, rispettando il diritto all’autodeterminazione.

 

25. Decidiamo di celebrare il Quarto Vertice Cuba-CARICOM, nella Repubblica di Trinidad e Tobago l’8 dicembre del 2011, e la Terza Riunione dei Ministeri degli Esteri all’Avana, nell’anno 2010.

 

Santiago di Cuba, 8 dicembre 2008
 

 

A