4.12.08 - M.Castagnedi www.radiocittaperta.it

 

 

L'AVANA CAPITALE

 

DELLA CULTURA

 


Da martedì 2  a venerdì 12 dicembre 2008 è in corso  all'Avana una ricca edizione del FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL NUOVO CINEMA LATINOAMERICANO e si tratta infatti del compleanno n° 30 di questa rassegna che è la più importante del continente centro-sudamericano dove si danno appuntamento ogni anno cineasti, registi, produttori, critici, giornalisti non solo latinoamericani ma anche di altri continenti.

 

Si parte coi film latinoamericani dei concorsi Coral e il vastissimo pubblico habanero ( che come  tutti gli anni supera il mezzo milione di presenze, un vero record in fatto di festival cinematografici), vedrà molto altro cinema internazionale tra "settimane" di cinema estero  con film d' Africa, Germania, Francia, Spagna, Nord Europa, Canada,Cine fantastico e horror de America Latina, e Italia, finalmente con una selezione decisamente buona compreso "Gomorra", premiato all'ultimo festival di Cannes, e il recentissimo "I demoni di San Pietroburgo" ambientato nel 1860 da Giuliano Montaldo presente alla proiezione nel cine Riviera dato che il regista italiano sta girando a Cuba per la RaiTv un documentario sui 50 anni del Cinema cubano.

 

Altre rassegne sono le  panoramiche latinoamericane e internazionali, Opere prime, mostre retrospettive, documentari e cinema d'animazione, eventi speciali, conferenze. Si comincia con la grande gala d'apertura nel gigantesco teatro Karl Marx capace di 3500 posti, che oltre al consueto saluto e alle sempre incisive note sul senso, le lotte e le conquiste del movimento cinematografico latinoamericano del presidente del festival Alfredo Guevara - uno dei fondatori 50 anni fa, esattamente il 23 marzo del 1959, dell'ICAIC, Istituto cubano di arte e industria cinematografica - vedrà un' esibizione di Carlos Acosta grande stella del Ballet Nacional de Cuba ma anche del Royal  Ballet di Londra, nonché la premiazione alla carriera con un Coral de honor di quattro importanti cineasti latinoamericani.  

 

Il primo é il cileno Miguel Littin (regista tra gli altri lavori del non dimenticato " La tierra prometida", 1971) e che fu stretto collaboratore del  presidente Salvador Allende durante la breve "primavera cinematografica" cilena stroncata assieme al Paese dal golpe nazista di Pinochet l'11 settembre del 1973.

 

Il secondo é il messicano Paul Leduc di cui lo scorso anno al festival 2007 de L'Avana si vide lo straordinario e spettacolare "Cobrador: in god we trust", moderna favola nera cruda e simbolica dello sfruttamento del Nord del mondo verso il popoli e i paesi del Sud. Entrambi presenti alla inaugurazione sia Littin che Leduc hanno dedicato il premio speciale alle nuove e promettenti generazioni di giovani registi latinoamericani e a maestri scomparsi come Pastor Vega, Santiago Alvarez, Humberto Solas, Tomas Gutierrez Alea.

 

Gli altri due cineasti premiati alla carriera, non presenti all'Avana, hanno anch'essi lunghe e gloriose carriere e i nomi illustri del brasiliano Nelson Pereira dos Santos e del boliviano Jorge Sanjines, un maestro del cinema realista e politico dell'America latina cui si deve un capolavoro come "Sangre de condor"del 1970.

 

A seguire, nella serata inaugurale, é stato proiettato verrà il primo film del concorso lungometraggi, "Leonera" di Pablo Trapero, opera interessante, molto drammatica e intensa, girata in parte all'interno di varie carceri femminili argentine.

 

Tra gli altri  diciannove film del concorso principale, I premi Coral,  da segnalare altri due importanti autori argentini come Lucrecia Martel, che presenta " La mujer sin cabeza" , e  gia vincitrice all'Avana anni fa con "La Cienaga"( uscito anche in Italia), e come Carlos Sorin, veterano del cine argentino ( vinse 25 anni fa anche un Leone d'argento a Venezia con "La pelicula del rey") e autore più recente di film come "Bombon el perro" e " El camino de San Diego". Sorin é  in concorso con " La ventana".

 

Interessanti anche i film film cubani "El cuerno de la abundancia" di Juan Carlos Tabio, uno sperimentato autore del cinema cubano, che immagina la favola-incubo di una famiglia che in vista di una ricca e inattesa eredità destabilizza completamente i suoi equilibri morali, etici e psicologici, e "Omertà", del giovane Pavel Giroud gia premiato di recente al festival di San Sebastian in Spagna.

 

"Omertà" racconta di un vecchio cubano che negli anni Venti fu guardia del corpo di un temuto gangster nella violenta Avana dell'epoca. Quando nel 1959 trionfa a Cuba la rivoluzione, il vecchio riceve inaspettatamente l'incarico dal suo antico boss in fuga di nascondere un carico d'oro nella sua casa.

 

Il film di Pavel Giroud  parla di storia, di società, di crimine e psicologia in una atmosfera di mistero e suspense. In rilievo anche due film brasiliani come "Ultima parada 174", di Bruno Barreto" - gia segnalato all'ultimo festival di Berlino - che conduce nella Rio de Janeiro della violenza e del crimine, e "Linha de passe" di quel sensibile e importante regista che è Walter Salles gia noto per opere come "Central do Brasil "e " Diarios de  motocicleta".

 

Anche qui è in primo piano il Brasile duro (la violenza urbana è una piaga che sembra  ancora inestirpabile dall'America latina, specie in paesi come Brasile, Messico, Salvador e Guatemala ), questa volta nella megalopoli di Sau Paulo (18 milioni di abitanti, 10mila omicidi all'anno ).

 

In una delle città più caotiche e violente del mondo, quattro giovani fratelli senza  padre cercano di aprirsi il passo in una vita molto difficile. Da tenere d'occhio per i premi, Walter Salles.

 

Per il Cile competono le commedie "La buena vida",di Andres Wood e " Tony Manero", di Pablo Larrain, che narra di un cinquantenne fanatico del personaggio che John Travolta portò sullo schermo in " La febbre del sabato sera".

 

Per il concorso Opere prime da segnalare "Salamandra", di Pablo Aguero, "Perro come perro"del colombiano Carlos Moreno, "Alicia en el pais", di Esteban Larrain, Cile,  "Los dioses rotos" dell'esordiente cubano Ernesto Daranas, e il competitivo e spettacolare "Tropas de elite" di JosèPadilla, brasiliano, gia premiato a Berlino.

 

Sono centinaia i titoli del cartellone del Festival de l'Avana, molti anche i documentari corto e medio metraggi; la  sola sezione "Hecho en Cuba" propone addirittura 40 titoli. La salute del cinema latinoamericano negli ultimi anni appare piuttosto florida con una serie di nuovi autori, numerose produzioni, varietà tematiche, interessanti sviluppi estetici e stilistici.

 

In fondo, questo cinema proviene da un continente che da alcuni anni ha economie in crescita anche a doppie cifre; e nel 2009, a causa della crisi economica mondiale provocata dagli Stai Uniti, ci sarà un calo, ma la crescita è comunque prevista... solo... al 4%!

 

Presidente della giuria del concorso principale è Sergio Cabrera, regista colombiano residente da anni in Spagna a Malaga. Due suoi film, due commedie satiriche e ironiche, uscirono anche nei circuiti italiani diversi anni fa:" La strategia della lumaca"e "Ilona arriva dalla pioggia".

 

Cabrera appare tra i registi delle retrospettiva dove si ritrova anche il notevole film di Marco Bechis "Garaje Olimpo"(sulla mattanza argentina dei desaparecidos degli anni 76-83 della dittatura militare fascista), che vinse il primo premio qui all'Avana nel 1999.

 

Ancora in retrospettiva riproposti tre film cubani importanti come "Suite Habana" di Fernando Perez, "Un hombre de exito", del recentemente scomparso Humberto Solas, e "Hasta un cierto punto" di un altro maestro del cinema cubano, deceduto nel 1997, Tomas Gutierrez Alea, al quale l' attrice Mirta Ibarra che fu sua moglie dedica il documentario "Titon, de La Habana a Guantanamera".

Insomma i film sono tanti e troppi ovviamente per citarli tutti o quasi. Chiudiamo con la presentazione molto attesa del recente film del regista statunitense Steven Soderberg (lo si ricorda autore del secco e tagliente "Traffic"), dedicato alla figura mito-mondiale di Ernesto Che Guevara interpretato dal portoricano Benicio del Toro, Palma d'oro a Cannes come miglior attore. Il film-evento speciale verrà offerto al grande pubblico cubano (il festival dell'Avana è in una certa misura itinerante anche in altre città dell' isola) nelle due parti di due ore ciascuna: "Che l'Argentino" - già presentato a Buenos Aires da Soderberg e Del Toro - e "Che il Guerrigliero" giustamente riservato a Cuba, la seconda patria di Ernesto Guevara che offrì gli anni migliori della sua breve vita alla causa della rivoluzione cubana. La quale, a proposito, il 1 gennaio 2009 entra nel suo 51 anno di vita.

 

Infine una notazione speciale per il pubblico cubano, attento e così competente da sorprendere positivamente una vecchia volpe come Roman Polansky quando venne all'Avana qualche anno fa. Pubblico cubano che,come si diceva, affollerà i 20 cinema della capitale con oltre mezzo milione di spettatori che hanno gia comprato la tessera: che costa, per 15 film, 20 pesos in moneda nacional, cioè la "astronomica somma" di 75 centesimi di euro!!


Grande cinema dunque all'Avana. Dopo che a fine ottobre si è svolto il 21 FESTIVAL DE BALLET con 15 compagnie straniere oltre allo strafamoso Ballet Nacional de Cuba fondato 60 anni fa e tuttora diretto dalla immensa Alicia Alonso. E' intervenuta al Gran teatro de La Habana anche la grande andalusa Cristina Hoyos che formò una straordinaria coppia con Antonio Gades negli anni '80 in indimenticabili spettacoli di Flamenco portati sullo schermo da Carlos Saura in film come "Carmen", "Bodas de sangre", "El amor brujo". Gades, scomparso da qualche anno, si fece cremare all'Avana e una sua statua, dello scultore Villa Soberon, lo ritrae in giubbotto e jeans appoggiato sotto i portici di fronte alla Catedral de La Habana, la città che adorava.

 

Infine, tra i tanti altri appuntamenti della cultura che si svolgono  nella capitale cubana, ricordiamo il recente CONCORSO MUSICALE  "JO-JAZZ", con concerti e  conferenze dedicato ai  molti giovani musicisti e jazzisti che ogni anno escono dalle scuole d'arte e dai conservatori dell'Avana e di Cuba.

 

Isola di Cuba dove come si vede le attività di arte e cultura sono ai primi posti nella società e dove L'Avana - come dimostrato - è una vera capitale della cultura, unica in tutti i Caraibi, in primo piano nel continente Latinoamericano e seguita anche da molti amici e estimatori nel mondo.

 

Cuba chiude il 2008 con 2 milioni e 300mila visitatori e L'Avana con oltre un milione. La vecchia Europa, in aperta crisi generale,  pare sempre molto "eurocentrica", e la scombinata Italia, ancor più in crisi, pare ancor più "italocentrica" che mai, e sembra che la stampa e informazione italiana  fin qui nei Caraibi  ci vedano poco o sono strabiche dal punto di vista culturale e informativo.

 

Ne diamo una dimostrazione ricordando  un caso, il caso di una importante, bella e anche ambiziosa rivista italiana di turismo, viaggi ma anche cultura (la rivista "Dove", gruppo editoriale RCS) che nel giugno 2008 ha pubblicato un numero - che diremmo davvero "esclusivo" - dedicato ai "CARAIBI". C'erano servizi sulle isole Cayman, Giamaica, Barbuda, Antigua e anche le piccolissime Isole Vergini. Le Bahamas (che poi stanno non nel mar Caribe ma nell'oceano Atlantico 150 km più a nord) ricevevano dalla bella rivista italiana  un servizio di 15 pagine, la Repubblica Dominicana addirittura di 18 pagine con dettagli sulla capitale Santo Domingo con la segnalazione addirittura di un "museo del prosciutto". Quale isola non aveva nessuna pagina, cioè servizio di "pagine-zero"?? Indovinato! L'isola di Cuba! Che è poi la maggior isola delle Grandi Antille. Capito? Cuba non esisteva, se non in poche righe e poche piccole foto nel  un "pastone" introduttivo generale; poi veniva totalmente esclusa da qualsiasi  servizio d'approfondimento (eppure anche in fatto di mar dei Caraibi, sole, spiagge, barriere coralline, città coloniali patrimonio dell'UNESCO, alberghi, resort e cayos, Cuba è assai fornita). No, niente da fare, Cuba era esclusa dalla nota rivista di viaggi, turismo e "cultura". A stento segnata nelle mappe. Il perchè di questa esclusione che diremmo clamorosa ? Bisognerebbe chiederlo direttamente a loro.

 

Su episodi di questi tipo della stampa italiana (che non sono rari contro Cuba), bisognerebbe magari che qualcuno ci facesse  un film. Intimista, tutto girato all'interno di una redazione, del tipo che la critica definisce "claustrofobico". Regista uno psicologo e antropologo culturale.