Il traduttore si scusa per gli errori

22 agosto '08 - H.L.Blanch www.granma.cu

 

La Fondazione (FNCA) e

il traffico di clandestini 

 

 

 

Il milionario traffico di cubani verso il Messico e la Florida si è convertito in un'operazione super pericolosa che, da alcuni anni, è controllato dalle bande mafiose cubano-americane presenti negli USA e Messico.

Ai sensi della Legge di Aggiustamento Cubano, coloro che arrivano negli Stati Uniti, in qualunque modo, hanno diritto alla loro legalizzazione in tale territorio, mentre contemporaneamente questo paese viola la concessione dei 20000 visti concordati con la nazione dei Caraibi.

Nessun altro cittadino del mondo è accettato in questa forma nel gigante del Nord, che ha milioni di immigrati clandestini, che spesso sono cacciati come animali, spediti in prigioni o espulsi verso i loro paesi di origine.

Quelli che sono ossessionati dal canto di sirena del capitalismo, si espongono a numerosi pericoli che in molte occasioni hanno portato alla morte di uno o più tra coloro che si gettano all’avventura senza pensare alle conseguenze.

Le mafie cubano-americane di contrabbandieri sono programmate per commettere qualsiasi atto di barbarie e di disprezzo per la vita altrui col fine di guadagnare quanto convenuto (fra 10000 e 15000 dollari a persona) o di evitare di essere catturati in tali azioni.

Vari recenti eventi attestano questa aggressività. Lo scorso lunedì 16
giugno l'equipaggio di una imbarcazione pirata, scoperta da truppe di frontiera cubane, investirono una piccola imbarcazione con 20 persone a bordo, che cercavano di raggiungere la lancia dei contrabbandieri per lasciare clandestinamente il paese.

Con il massimo disprezzo per la vita umana, i trafficanti si lanciarono contro la barca e la affondarono per costringere l’equipaggio del guardia costa ad andare in soccorso dei naufraghi. Il risultato è stato la morte di un ragazzo di 11 anni e di una giovane di 20. Gli altri sono stati salvati. Secondo le dichiarazioni di coloro che sono stati coinvolti nell’incidente, i loro parenti a Miami dovevano pagare 10000 dollari per ciascuno per essere trasferiti in Messico e da lì portarli alla frontiera degli Stati Uniti dove avrebbero chiesto "asilo politico". 

 

Uno di loro, Ramon Diaz Granado che ha salvato la vita miracolosamente, ha riferito che più volte aveva visitato l'ufficio della Sezione di Interessi a L'Avana (SINA) per richiedere un visto con il fine di vedere i suoi tre figli che risiedono negli Stati Uniti, e glielo rifiutarono. Nella sua disperazione accettò la proposta di viaggiare illegalmente.

Giorni prima di questo incidente, il 12 giugno, 33 cubani e 4 centroamericani privi di documenti che erano detenuti dalle autorità messicane e che erano trasferiti da Chiapas a Quintana Roo, su un autobus custodito dall’Istituto Nazionale di Migrazione (INM) furono intercettati sul tragitto da varie camionette con uomini armati che li rapirono.

Il quotidiano messicano Por Esto ha denunciato che sono stati coinvolti nel rapimento "membri del cartello di Miami che operano negli stati messicani di Yucatan, Quintana Roo e Tabasco" e che i "33 cubani rappresentavano 330000 dollari che erano già stati guadagnati già  prima del loro arrivo sulle coste messicane".

Il giornale colombiano El Tiempo ha divulgato, il 3 luglio, una vasta informativa dove spiegava che mafie organizzate portano i cubani in lance dall'isola in Messico e poi li introducono negli Stati Uniti per le stesse rotte del traffico di stupefacenti.

 

 

CRESCENTE AFFARE
 


Così, le spiagge degli stati messicani  di Quintana Roo e Yucatan sono il punto di partenza del milionario e crescente attività che rende un utile di almeno 80 milioni di $ l'anno.

In almeno cinque città della frontiera meridionale del Messico, afferma El Tiempo, vi sono organizzazioni dedite al traffico di clandestini che, ogni settimana, commerciano con persone nate nell'isola che desiderano raggiungere gli Stati Uniti. Gli immigrati clandestini arrivano in tre modi, dice la pubblicazione. Alcuni sono raccolti direttamente a Cuba con motoscafi che li portano fino alla costa del Messico, altri arrivano via terra dal Belize e Guatemala e un terzo gruppo lo fa in aereo.

Da parte sua, il quotidiano messicano El Universal afferma che circa 100 cubani arrivano ogni mese a Città del Messico in aereo provenienti da paesi del centro e sud America Latina, e si sa che con l'aiuto di alcuni membri della sicurezza aeroportuale della capitale passano senza problemi dal settore dei voli internazionali a quelli nazionali, dove non esistono controlli.

Ma la ricca affare ha provocato la guerra tra le mafie per impossessarsi di tale controllo e hanno avuto inizio, tra loro, gli omicidi e vendette. Da marzo 2006 fino al giugno 2007, più di sette capofila cubano-americani legati alla FNCA sono stati assassinati in Messico dagli stessi membri della Fondazione o da trafficanti di droga messicani che disputano il business dei privi di documenti.

Diversi quotidiani hanno denunciato che in questo pericoloso traffico di esseri umani partecipano la FNCA e bande messicane, come il Cartello del Golfo e il suo braccio operativo Los Zetas; Los Amigos de Patricio, e La Comitiva, composto da cinque gruppi che comprende quello di Sinaloa, uno dei più pericolosi.

Uno delle prime vendette fu quella del cubano-americano Alfredo Barceló Escalona, registrata nell’ottobre 2006 nel caffé El Ciclon, che si trova nel centro della città. Poi nel settembre 2007 è stata seguita da quella di Maximiliano Reyna Molas, pseudonimo di Richard Agüero, crivellato nel parcheggio nel mercato di artigianato Coral Negro nella zona degli hotel di Cancun, tre mesi più tardi, suo fratello, Juan Carlos, è stato vittima di un agguato da parte di un commando armato e ucciso.

Nel 2008 sono stati mitragliati in piena pubblica via, tra altri membri e capi mafia, i cubano americani Luis Labaro Lara Morejón, Manuel Duarte Diaz (a) "El Many", e Humberto Febles Santana, noto come Hube o Humbertico.

Quest'ultimo era conosciuto come il leader della mafia cubano-americana nel sud-est del Messico. Tra i suoi misfatti s’includono il rapimento di uomini d'affari e cubani arrivati dall'isola o che vivono nello Yucatan e Quintana Roo. Sotto la modalità del "sequestro express", il mafioso ha gestito un clima di paura tra i parenti che fanno emigrare gli illegali da Cuba con la promessa di dar loro il cosiddetto "sogno americano".

 

In tal modo tratteneva alcuni antillani i cui famigliari avevano sostegno finanziario a Miami o in punti del Messico come Cancun, Merida e il Distretto Federale. Febles e il suo gruppo rapivano queste persone e facevano arrivare il messaggio con le richieste fino ad un milione di dollari in cambio della vita delle sue vittime.

Secondo dati non ufficiali, nel corso degli ultimi tre mesi in Cancun e Merida, sono stati documentati 17 persone sequestrate da cui i membri della mafia cubano-americana hanno ottenuto somme milionarie che consentono loro di aprire varie imprese in diverse città della penisola. Altri che non hanno soldi per pagare l’esborso del viaggio sono messi a  distribuire droga al dettaglio e le donne ad esercitare la prostituzione fino a quando non ripagano il costo.

Por Esto segnala in una delle sue numerose indagini che Humberto aveva ordinato una pulizia cubani nello Yucatan e Quintana Roo, che è costato la vita di vari membri appartenenti anche alla FNCA con sede a Miami.

 

 

LEGAMI TRA MAFIE
 


Successivamente, il quotidiano La Jornada ha ribadito questa relazione puntualizzando che fonti vicino ad una inchiesta federale hanno riferito che i pubblici ministeri messicani avevano informazioni che collegavano la FNCA con il Cartello del Golfo, uno dei più potenti in Messico, oltre ad una rete di killer conosciuta come Zetas.

Il giornale nella sua edizione del 24 giugno indicava che le sue fonti assicuravano che due uomini arrestati in Messico - Nairobi Claro y Noriel Veloz – hanno riferito agli investigatori che appartenevano alla FNCA. Gli informatori hanno anche indicato che il denaro che Claro e Veloz ricevevano dagli immigrati cubani è stato utilizzato, tra altri scopi, per corrompere le autorità messicane, acquistare falsi documenti in materia di immigrazione, pagare gli Zetas del Cartello del Golfo e garantire, quindi,  la protezione degli immigrati mentre attraversano la frontiera con gli Stati Uniti.

Per cercare di placare le numerose accuse contro la Fondazione, il presidente della FNCA, Francisco "Pepe" Hernández, ha negato le accuse dei giornali messicano e colombiano che mettono in relazione questa organizzazione con cartelli del traffico di droga e contrabbando di immigrati.

Ma a questo Pepe nessuno crede, perché è stanco di mentire per nascondere le loro innumerevoli azioni terroristiche contro Cuba, tra esse il cercare di assassinare il leader cubano Fidel Castro come fu tentato, per esempio, nel Vertice Iberoamericano tenutosi nell’Isola Margarita utilizzando un gruppo armato a cui questo soggetto consegnò un potente fucile con un mirino telescopio.

Secondo le indagini della Procura Generale della Repubblica (PGR), circa trenta cubano americani che risiedono in Florida fanno parte del gruppo dedito, da quattro anni, a questo contrabbando. La Corporazione degli Impresari del Messico (Copamex) ha segnalato che nell'attività intervengono anche  reti dedicate al traffico di stupefacenti, tratta di bianche, riciclaggio di denaro e contrabbando di merci.

Per concludere le relazioni della FNCA con i cartelli messicani e il traffico di cubani, è stato recentemente arrestato nella Isla Mujeres, Handy Cardentey Lemus, accusato dalle autorità federali come il collegamento e il fulcro della mafia cubano-americana tra Miami e la Penisola dello Yucatan . I suoi arrivi  a Progresso e Isla Mujeres, su una barca di lusso, si sono fatte frequenti a partire dalle lotte tra i gruppi guidati da Manuel Duarte Diaz e Humberto Febles Santana.

In conclusione, le cause fondamentali di questa pericolosa attività attraverso le acque del Golfo, dove alcuni "passeggeri inopportuni" sono stati lanciati e abbandonati in mare dai trafficanti, sono dovute alla negazione dei visti ai cubani da parte del governo degli Stati Uniti, all'impunità con la quale questi gruppi operano in Messico e alla Legge di Accomodamento Cubano (piedi secchi, piedi bagnati).

Per il bene di molte persone, è indispensabile sradicare questo business.