24 marzo '08 - www.granma.cu (PL)

 

 

USA: niente estradizione
 

per Posada Carriles

La denuncia del Venezuela

 

 

 

 

Il Venezuela ha denunciato nel Consiglio di Sicurezza della ONU il rifiuto degli Stati Uniti di estradare Luis Posada Carriles a Caracas. Posada è un evaso dal Venezuela e responsabile di numerose azioni di terrorismo.

 

Aura Mahuampi, incaricata del Venezuela presso le Nazioni Unite, ha detto durante un d¡battito sul tema terrorismo che è indispensabile evitare l’impunità a coloro che commettono azioni terroristiche.

 

L’ambasciatrice ha richiamato alla cooperazione di tutti gli Stati, in conformità del Diritto Internazionale, per incontrare, catturare, negare rifugio e sottoporre alla giustizia queste persone. Inoltre ha aggiunto che si devono processare ed estradare, partendo dalle legislazioni nazionali, coloro che appoggiano, finanziano, pianificano, preparano e commettono azioni di terrorismo o offrono rifugio sicuro, partecipano o intendono partecipare a queste azioni.

 

La nostra delegazione ricorda a questo Consiglio la richiesta d’estradizione che il governo venezuelano ha presentato dal governo degli USA in relazione a Luis Posada Carriles, un noto criminale e terrorista internazionale evaso da un carcere venezuelano, responsabile di piani terroristici, tra i quali l’attentato commesso contro un aereo civile della Cubana de Aviación a Barbados, nel 1976, che costò la vita di 73 persone innocenti.

 

La diplomatica ha denunciato che gli Stati Uniti hanno ignorato la richiesta di estradizione che il governo del Venezuela ha presentato circa tre anni fa compiendo tutti i requisiti pertinenti e che Posada è libero in territorio statunitense.

 

"La richiesta è stata sostenuta da diversi Fori, come il Burò di Coordinamento del Movimento dei Paesi non Allineati e dai Capi di Stato o di governo della Alternativa Bolivariana per i popoli di Nuestra America, ALBA.

 

L’appoggiano gli Stati del Mercato Comune del Sud (MERCOSUR) e i Capi di Stato e di governo dei paesi latino americani" ha detto.

 

"Il caso del terrorista Luis Posada Carriles è un esempio che dimostra e ratifica la doppia morale di un governo che dice di combattere il terrorismo e avalla la sua condotta con metodi terroristici" ha aggiunto l’ambasciatrice, che ha ricordato: "Disgraziatamente non sconfiggeremo il terrorismo se si continuerà ad attuare in questa maniera, applicando politiche di doppia morale e ancora una volta reiteriamo la nostra richiesta per far sì che il Comitato esamini e verifichi il compimento da parte degli Stati Uniti dei loro obblighi nella lotta contro il terrorismo".

 

 

 

 21 marzo '08 - www.granma.cu (PL)

 

Per gli USA “non ci sono prove sufficienti”

per l’estradizione di Posada

 

 

Non ci sono prove sufficienti contro il terrorista internazionale Luis Posada Carriles, ha dichiarato all'ONU l'incaricata per gli affari legali della missione statunitense, Caroline Willson, quando ben tre anni fa un funzionario nordamericano dell’immigrazione avvertiva che era un pericolo per la sicurezza nazionale.

 

Il 27 marzo 2006, il direttore del Servizio d’Immigrazione e Controllo Doganale (ISSA) di Miami, Robert E. Jolicieur, informava Posada, con una lettera, che la libertà gli era stata negata per “i numerosi precedenti di azioni criminali e violente che implicano a civili innocenti”.

 

“La sua liberazione rappresenta un pericolo tanto per la sicurezza della comunità che della Nazione”, dichiarò Jolicieur, sottolineando le accuse presentate da Caracas sulla partecipazione di Posada all'attentato contro un aereo cubano che costò la vita a 73 passeggeri nel 1976, il suo arresto a Panama, nel 2000, in relazione al piano di assassinio del leader cubano Fidel Castro, la sua confessione pubblica di avere organizzato una campagna terroristica contro installazioni turistiche dell'Avana nel 1997 e le sue strette relazioni con noti terroristi.

 

La Willson, però, in risposta alle richieste di Cuba e Venezuela, ha dichiarato con candore, alcuni giorni fa, che il suo paese “ha di seguito accuratamente i procedimenti legali vigenti nel caso di Posada Carriles”, come riporta l’agenzia EFE.

 

“Come succede nelle democrazie di tutto il mondo, una persona non può essere imputata o estradata se non ci sono prove sufficienti di aver commesso i reati di cui è accusato”, ha affermato la diplomatica.

 

Ha ripetuto, ancora una volta, che il magistrato dell’immigrazione che autorizzò la deportazione di Posada Carriles, a seguito del suo ingresso illegale negli USA nel 2005, impedì, allo stesso tempo, la consegna al Venezuela o Cuba “per timore” che l'ex agente della CIA, torturatore del DISIP venezuelano, “potesse essere torturato”.

 

La Willson ha concluso utilizzando il pretesto dell’appello del Governo alla decisione di una giudice federale che l’ha assolto, lo scorso anno, dall’accusa di reati migratori, al riconoscere in modo compiacente le affermazioni della difesa che presentava gli errori dell’interprete durante un interrogatorio al vecchio assassino.

 

José Pertierra, avvocato del Venezuela, ha segnalato in diverse occasioni che questa dell’appello non è altro che l’ennesima manovra dilatoria o lo sforzo della Casa Bianca, nonostante le numerose prove per incolpare Posada di terrorismo.

 

Cuba e Venezuela, il 18 di marzo, hanno presentato una petizione al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite affinché gli Stati Uniti concedano l’estradizione di Posada Carriles.

 

Lo scorso luglio, l'ambasciatore uscente degli Stati Uniti in Venezuela, William Brownsfield, aveva dichiarato al quotidiano Panorama, che “era chiaro che gli Stati Uniti non avevano nessun’intenzione di mettere Posada a disposizione della giustizia venezuelana”.

 

“Il signor Luis Posada Carriles non rappresenta nessun pericolo imminente per nessuno”, aveva dichiarato Brownsfield, confermando che l'amministrazione Bush non avrebbe consegnato il terrorista internazionale alla giustizia venezuelana.

 

Il governo venezuelano, da quasi tre anni, e in attesa della risposta alla richiesta d’estradizione. Nel frattempo, Posada, torturatore, assassino e terrorista reo confesso non è stato accusato di terrorismo negli USA, in violazione a tutti gli accordi sottoscritti in materia da Washington.

 

Ironicamente, alcuni giorni prima delle stupidaggini di Brownfield, il Sottosegretario di Stato Thomas Shannon assicurava l'OEA che il Dipartimento nordamericano di Giustizia stava ancora effettuando indagini sul caso Posada Carriles.

 

Mesi dopo queste dichiarazioni, niente di nuovo è successo nel caso del delinquente, libero a Miami e cospirando più che mai con i suoi complici di sempre.