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Sfida ai divieti anticubani

 

 

 

 

 

25 giugno '08 - G.Molina www.granma.cubaweb.cu


 

 

Le elezioni presidenziali hanno accelerato una lotta che viene condotta a Washington e Miami sui divieti di viaggiare a Cuba. Queste controverse misure adottate da George W. Bush, nel 2004, sono diventate uno dei temi più importanti temi in Florida, dove il Partito Democratico le considera la principale sfida nelle elezioni presidenziali di novembre.

L’agenzia Reuters ha riferito che un gruppo della Camera dei Rappresentanti ha approvato a favore dell’abrogazione di tali divieti, perché i cubani residenti negli Stati Uniti, possano  visitare, ogni anno, una gamma più ampia di parenti nel loro paese d'origine piuttosto che ogni tre anni, come Bush ha decretato. Tuttavia, la questione non è così facile poiché la stessa Reuters affronta il problema in un contesto più realistico ricordando che nel recente passato, misure analoghe in materia di commercio e di viaggi tra Stati Uniti e Cuba sono state approvate dal Congresso, ma sono rimaste senza effetto o molto  neutralizzate  di fronte all’opposizione da parte di Bush.

Così W.
(Bush) compiace il gruppo cubano-americano che reclama di avergli permesso l'accesso alla Presidenza e minacciato di non sostenerlo, nelle elezioni del  2004,contro il democratico Edward Kerry.

Questo predominio cubano-americano della Florida è ciò che il Partito democratico sfida nelle elezioni del prossimo novembre, con le ripudiate misure come moneta. Sfidando non solo la presidenza, ma la cricca batistiana Lehtinen Diaz-Balart della Camera dei Rappresentanti, che ha fatto carriera cercando di distruggere la Rivoluzione nella terra che li ha visti nascere.

Il rappresentante José Serrano, presidente del collegio della Commissione di Appropriazione, ha dichiarato presentando il progetto che la proposta non è una concessione al governo cubano ma ai cubano americani che continuano a reclamare il loro diritto a recarsi nell'isola quando vogliono. Ma l'iniziativa, come tutti sanno, deve essere discussa da entrambe le camere in seduta plenaria. Anche se si approvasse è soggetta al veto presidenziale.

Serrano ha spiegato le difficoltà che esistono attualmente per visitare parenti malati a Cuba e ha detto che il progetto permetterebbe anche la visita di cugini, zii e nipoti, che sono stati privati, da Bush, di tale diritto.

Inoltre, la proposta mira a normalizzare gli scambi di prodotti agricoli rimuovendo gli ostacoli che obbligano al pre pagamento delle spedizioni.

Un progetto recentemente presentato dai legislatori statali della Florida, David Rivera, e Carey Baker, se fosse approvato
imporrebbe che quelle "società con licenza del Dipartimento di Stato a fornire servizi di viaggio a Cuba e a qualunque altra nazione terrorista" a pagare una tassa di registro annuale di 2500 dollari e un deposito cauzionale di 300000 dollari. Le imprese di viaggio si lamentano del fatto che la misura va ad aumentare le loro spese, le obbligherà a difendersi contro le accuse infondate di persone con motivazioni politiche e renderà quasi impossibile, per molte famiglie limitate economicamente, permettersi un viaggio a Cuba.

Circa 120 famiglie cubane e i loro agenti di viaggio hanno chiesto al governatore Charlie Crist di vietare questo disegno di legge che imporrebbe nuovi e più severi regolamenti alle imprese.

"Non c'è nulla in questo progetto di legge che ti protegga come  consumatore. E' sostanzialmente una caccia alle streghe da parte di persone con le proprie motivazioni politiche" ha detto Tessie Aral di ABC Charters Travel di Miami, che ha organizzato la protesta nella capitale dello stato.

Sylvia Wilhelm, direttrice esecutiva del Cuban American Commission for Family Rights, crede che il disegno di legge è un altro tentativo, in anno elettorale, di mostrarsi "duro" in relazione a Cuba. Ma, ha aggiunto, che quest'anno la misura potrebbe avere l'effetto opposto perché crede che la maggioranza dei cubano americani vogliono che le restrizioni siano tolte.

"Nessun governo ha il diritto di separare le famiglie" ha detto. "L'unica cosa che le restrizioni hanno fatto è di creare problemi alla famiglia cubana. Il nostro gruppo andrà a far attivamente campagna contro tutti i candidati che supportano i regolamenti che separano le famiglie".

Il giornalista Alvaro Fernandez ha rappresentato la Commissione Cubano Americana dei Diritti Familiari, invitato a parlare nel corso di uno dei tre gruppi in occasione di una conferenza a Washington, DC, promossa dal Centro per la Politica Internazionale, che ha avuto come temi: "Imperativi per una Nuova Politica nei confronti di Cuba. Pareri che Cambiano nella Comunità cubano americano". In questo gruppo hanno parlato Alfredo Duran, del Comitato Cubano per la Democrazia; Joe Garcia, direttore del Partito democratico di Miami-Dade e candidato ad affrontare uno dei Diaz-Balart e Antonio Zamora, del Foro legale USA-Cuba.

"Probabilmente l'aspetto più interessante del nostro gruppo è stato che, anche se noi quattro abbiamo idee diverse su Cuba, tutti siamo d'accordo su quanto segue: la spietatezza delle restrizioni che limitano i viaggi familiari a Cuba, oltre allo stato di cose di questo paese, ben segnalano la possibilità di un cambiamento politico a Miami... - ha detto Fernandez. Negli Stati Uniti la politica su Cuba è locale e facile da individuare. E’fabbricata a Miami e possiamo darle tre nomi: Lincoln Diaz-Balart, Ileana Ross-Lehtinen e Mario Diaz-Balart. La mia premessa era semplice e già l’ho detta: togliamo da Miami uno, due o tre Congressisti del sud della Florida e l’attuale linea politica USA-Cuba inizierà a indebolirsi…”.

Egli ha messo in guardia circa un comitato di azione politica (PAC) anticubano che somministra contributi alla campagna. Egli ha denunciato come di recente sono stati ripartiti oltre 300000 dollari, dedicati ad acquistare i legislatori democratici recentemente arrivati al Congresso, che si conformano per poche migliaia di dollari, distribuiti da Debbie Wasserman Schultz, un congressista democratico del sud della Florida.

"Per quanto riguarda la questione di Cuba - ha detto - la sconfitta alle urne di almeno una di queste tre persone potrebbero causare un enorme cambiamento. E Miami mai più potrebbe essere la stessa città. Il fatto è che non si perde nulla col fare una prova".

Nel frattempo Bush continua a mostrare la sua concezione unilateralmente egemonica. Non crede neppure alla sovranità dei suoi alleati europei, nonostante il grande discredito che le sue politiche e altri atteggiamenti arroganti hanno creato nel mondo e negli stessi Stati Uniti.

Il quotidiano londinese The Guardian ha informato che a diversi uomini d'affari britannici, é stato ordinato di tagliare gli affari con Cuba o di ritirare i loro conti da Lloyds TSB. Questa istituzione ha scritto ai suoi clienti dicendo loro che dovevano spostare i loro conti bancari su un'altra banca, "apparentemente minacciati dal governo degli Stati Uniti, che ha affermato che processerà qualsiasi società che abbia qualche filiale in territorio statunitense e contemporaneamente faccia affari con Cuba" .

La ditta Queenswood Natural Foods Company, di Bridgwater, Somerset, ha ricevuto una lettera in cui si comunicava che i Lloyds non autorizzavano più pagamenti da parte della società per acquistare lo zucchero a Cuba. Un'altra missiva dei Lloyds TSB è stata inviata ad una società inglese che importa sigari dell'isola, da niente di meno che un secolo, e gli si ordinava di cercare altre banche per effettuare i loro pagamenti al piccolo paese dei Caraibi.

L’ambasciata cubana ha criticata la banca ed il giornale ha detto che tale azione è parte dell'illegale guerra economica, su scala mondiale, che gli Stati Uniti stanno incrementando negli ultimi anni di Bush con tali pressioni nell’economia e finanza che hanno mandato in collera gli impresari. Ma loro preferiscono cercare altre banche. The Guardian ha osservato che loro sanno che questa non è una questione ideologica, dal momento che commerciano senza problema con la Cina e Vietnam. Un portavoce del Lloyds ha rifiutato rispondere alle domande del giornale.

Il parlamentare laburista Ian Gibson ha condannato l'atteggiamento dei Lloyds e ha detto che promuoverà azioni contro questa vendicativa campagna.

Nel corso della riunione UE su Cuba, in Lussemburgo, le pressioni teleguidate da Washington hanno tenuto col fiato sospeso gli osservatori.

Alcuni conoscitori dell’attuale politica negli Stati Uniti hanno avvertito gli europei che rischiavano di arrivare tardi per ammettere la realtà.

Infatti, tempo fa abbiamo notato che gli europei potevano rimanere attaccati al pennello se continuavano a seguire l’onda miamense di Manuel Aznar.

I danni di questi giorni in Mississippi, gli aumenti del prezzo della benzina… mostrano che le politiche di Bush, incluse quelle ambientali e della guerra, sono in crisi nel mondo e nel loro stesso paese.