Il traduttore si scusa per gli errori

 

 

 

Il turismo sessuale: Condoleezza

 

Rice vive in una casa di vetro

Il Dipartimento di Stato fa finta d’ignorare che la rete USA di pornografia su Internet è la più grande destinazione sessuale nel mondo e fa parte di una industria del sesso le cui entrate arrivano a oltre 15000 milioni di $

 

24 giugno '08 - J.G.Allard www.granma.cubaweb.cu

 

 

Mentre Condoleezza Rice fa la vergine offesa per appiccicare ai paesi che le convengono l'infamante etichetta di destinazione sessuale, la produzione USA di pornografia "in linea" che inonda il mondo, ha raggiunto livelli record di entrate, parallelamente al commercio sessuale interno. E in questa attività, che il pudico Dipartimento di Stato cerca di ignorare, Miami è in prima linea.

Un rapporto pubblicato dal Science Medicine Journal, il 19 giugno 2007, stabilisce in circa 13620 milioni di $ i proventi del settore pornografico americano per il 2006.

Proiezioni, per il 2007, danno per superati i 15000 milioni
di $.

Secondo il sito di statistiche Top Ten Reviews, il paese di Condoleezza Rice produce l'89% di tutto il materiale pornografico diffuso nel mondo.

Dagli Stati Uniti, annualmente, sono introdotti e commercializzati su Internet circa 15000 nuovi video, venduti in (e non è un errore tipografico o un'esagerazione) 244661900 pagine web.

Altrettanto importante è il commercio sessuale (che evidentemente Condoleezza Rice ignora) che giustifica l'esistenza di una pubblicazione sul tema, Adult Video News, che analizza quotidianamente le ultime novità del marketing del sesso e le nuove tendenze del mercato come se si trattasse di movimenti nel mercato azionario.

Se la Segretaria di Stato lo ignora, i suoi consulenti potrebbero informarla che la pornografia statunitense è solo la parte universalmente visibile di un affare che si estende ai servizi di prostitute commercializzato dai quotidiani, tra i quali ce ne sono molti che pretendono essere seri, centinaia di settimanali apparentemente decenti, un’infinita gamma di riviste, vari canali televisivi – incluso di hotel  dove si alberga - e cabaret e bar specializzati da New York fino a Las Vegas.

Lo sa tutto il mondo ma la Casa Bianca si copre gli occhi. Las Vegas è la più famosa destinazione sessuale del paese, con una grande popolazione delle cosiddette lavoratrici del sesso, mentre, a pochi chilometri, prospera, da più di un secolo, la più antica casa di piacere della nazione, Chicken Ranch, nel comune di Pahrump, Nevada.

Così potente è il commercio sessuale negli Stati Uniti che un rappresentante democratico dell'Assemblea della California, Charles Calderon, cerca, senza successo, di fare approvare una legge che imponga un'imposta speciale sulla vendita via internet di materiale pornografico.

Pochi giorni fa, è ritornato all'attacco con una proposta per una "tassa" del 25% sui film porno acquistati sul web, "per aiutare a colmare il deficit di 25 bilioni" di questo stato della Costa Ovest.

Il politico valuta  che la sua idea, questa volta, avrà più successo convertendo l'industria carnale in "partner" del governo e i consumatori di tutto il mondo in contribuenti di questo stato nordamericano.
 


MIAMI, LA NUMERO UNO
 


Secondo il sito Top Ten Reviews, Miami è diventata la sesta città,   negli Stati Uniti, scelta dai produttori di tutti i generi di pornografia dopo Los Angeles, Las Vegas, New York, Chicago e San Francisco.

Tuttavia, nel mercato dei video porno destinati al web, la città della Florida è la numero uno.

Si sa, in ambienti specializzati di Miami, che diverse grandi torri di condomini esclusivi della costa nascondono vere fabbriche di video porno che reclutano centinaia di donne, per lo più immigrate bisognose o tossicodipendenti disperate. Alcune vengono  direttamente dall'aeroporto, contrattate,
in altre città, dagli impresari  attraverso la rete delle reti.

Ci sono siti web che si ispirano alla tradizionale reputazione di Calle 8 come "zona rosa" con la sua lunga fila di motel destinati a presunte attività illecite.

In maniera evidente il corpo della polizia federale e lo Stato stesso hanno rinunciato a combattere la multi milionara industria,  limitandosi a perseguire i consumatori di pornografia infantile. Con il denaro il cane ballo, diceva mia nonna.

Condoleezza Rice attaccando altri paesi denunciandoli, in modo diffamatorio e con  intenti essenzialmente politici, cammina su un terreno accidentato. La Segretaria di Stato e anche il viscido George W. Bush devono sapere un vecchio detto che si adatta perfettamente al caso: quando si ha una casa di vetro non si lanciano pietre.