Che volino liberi

 

 

23 dicembre'09 - www.granma.cu

 

Le Ali di libertà è una mostra di acquerelli realizzati in prigione da Antonio Guerrero, uno dei Cinque Eroi, nella quale si ricreano meravigliose immagini di illustrazioni scientifiche di volatili tipici cubani e guacamayo del continente americano.

 

Alcuni dei suoi belli e colorati dipinti nel 2008 e nel 2009 sono stati portati all’universo filatelico. Su tale tema conversiamo con la Dottoressa Regla Balmori, cvice direttrice delle Comunicazioni del Museo Nazionale di Storia Naturale.

 

Stavamo partecipando a TUNAT 2007, a Baracoa, e conoscemmo i funzionari del Ministero dell’Informatica e delle Comunicazioni che autorizzavano la consegna di nuovi francobolli dedicati a quell’evento, e lì ci venne l’idea di far volare quegli uccelli, così come lui li vide liberi per l’Isola, ma anche nel mondo con quel messaggio di giustizia, democrazia e desiderio di sovranità del popolo.

 

Nacque quindi la prima emissione di 8 francobolli con i volatili tipici di Cuba che venne autorizzata l’anno passato in occasione del II Simposio dei Musei e delle Sale di Storia Naturale.

 

Quest’anno, l’8 giugno, abbiamo realizzato nell’Oratorio San Felipe Neri l’ufficializzazione della seconda serie delle Ali di Libertà, questa volta con otto guacamayo dei 22 che costituivano l’esposizione.

 

Abbiamo già 86 acquerelli di Antonio: i primi 21 dei volatili tipici, i 22 guacamayo e adesso 43 uccelli nazionali dei nostri paesi d’America.

 

Che relazione ha Antonio con il Museo e perché tale istituzione è depositaria delle sue opere?

 

È stato casuale. Cindy O Hara, avvocato statunitense che appoggia la causa dei Cinque fratelli, ha fatto arrivare tra le mani di Antonio il libro La guide degli uccelli di Cuba, i cui autori sono ricercatori nel nostro Museo.

 

Ciò ha ispirato Tony al quale, per casualità, erano stati regalati degli acquerelli, poiché lui generalmente dipingeva a matita. Così Antonio cominciò a dipingere gli uccelli cubani, con due pennelli inservibili, e con un meraviglioso risultato.

 

Lui stesso chiese al nostro museo maggiori informazioni per poter continuare il suo lavoro. Cindy, accompagnata da Maruchi Guerrero, sorella di Tony, visitò il nostro museo per comunicarci l’intenzione di Antonio di donarci i 22 guacamayo d’America, purtroppo quasi tutti estinti, visto che i nostri paesi sono stati boicottati nella loro biodiversità, e proprio questo ha ispirato Antonio.

 

Nel caso degli uccelli tipici originali, lui li regalò a sua madre Mirtha e lei ci consegnò gli originali per poterceli far montare nel Museo.

 

Sempre nel 2007, quando non avevamo ancora inaugurato l’esposizione le Ali di Libertà, Antonio aveva già in mente la produzione di una nuova esposizione.

 

Tony scelse il museo, in primo luogo, per la relazione tra il lavoro sui volatili che gli era stata consegnato, e anche perché nel suo spazio di esibizioni fa sì che un maggior numero di persone, tanto del pubblico, quanto straniere, abbiano accesso ai dipinti che lui realizza con un messaggio di conservazione necessario, e con il messaggio politico per la libertà loro e di tutti i nostri popoli.

 

Coloro che siano interessati a vedere le opere di Antonio, come possono accedervi e come possono ottenerne riproduzioni?

 

Abbiamo digitalizzato tutta l’opera che è già di patrimonio del museo, e che lì viene esibita, oltre che in molte altre città: Pinar del Río, Sancti Spíritu, Ciego de Ávila, Baracoa, Palacio de Convenciones, in eventi pubblici, perché in ognuno di questi luoghi si possa realizzare un appello alla libertà dei nostri fratelli. Attraverso queste opere si esorta la comunità internazionale a reclamare la giustizia e la scarcerazione dei nostri cinque fratelli.

 

Qualche novità dal punto di vista filatelico?

 

Prevediamo che nel 2010 si presenti un’altra serie postale con Uccelli per l’Unità che dal 2007 Tony proiettò per il Festival Immagine della Natura Rosa Elena Simeón in Memora di quest’anno e che già dispone di 43 uccelli che sono i volatili nazionali di ciascun paese di America.

 

Stiamo aspettando quello nazionale cubano, il Tocororo, per ultimare la serie con gli uccelli nazionali dei paesi dell’ALBA, perché l’Alternativa Bolivariana per le Americhe sta auspicando e appoggiando più di nessun altro l’unità dei popoli, l’indipendenza e promuovendo la solidarietà. Questa è l’intenzione degli Uccelli per l’Unità, titolo che lo stesso Antonio Guerrero ha dato all’esposizione, di maniera tale che si promuova quella relazione tra i nostri paesi. L’unione fa la forza.