Comunicato Stampa del Comitato

Internazionale per la Liberazione dei Cinque

 

16 giugno '09 - www.granma.cu

 


La Corte Suprema di Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato che non rivedrà il caso dei Cinque Patrioti Cubani. Questa decisione impedisce ai nostri Cinque fratelli, ingiustamente incarcerati da oltre un decennio per monitorare le organizzazioni terroristiche con sede a Miami, di avere la possibilità di un giudizio giusto ed imparziale fuori della città di Miami.

 

Lo stesso sistema di giustizia che nega la possibilità di rivedere il caso dei nostri Cinque fratelli, è quello che ha concesso un altro anno di grazia alla difesa del terrorista internazionale Luis Posada Carriles, affinché possa preparare meglio il caso. È lo stesso che lascia impuni diecine di organizzazioni criminali con sede a Miami. Lo stesso che non indaga una sola denunzia contro coloro che attentano alla vita dei nostri popoli.

 

Lo stesso che ignora la decisione del Gruppo di Lavoro sulle Detenzioni Arbitrarie dell'ONU che ha dichiarato arbitraria ed illegale la loro detenzione. Con questa decisione si burla, non solo della richiesta degli avvocati della difesa, ma del reclamo universale di 10 Premi Nobel, diecine di Giuristi, Parlamentari ed Organizzazioni che da tutto il mondo hanno espresso, nei 12 “amicus curiae”, la necessità di rivedere  il caso, condizionato da violazioni dallo stesso momento in cui i cinque sono stati arrestati.

 

Nulla ci meraviglia in un sistema che ha permesso la legalizzazione delle torture più atroci e che accetta impunemente, mentre Cinque innocenti scontano un’ingiusta prigionia, che criminali come Posada, Bosch, Basulto o Frómeta tra tanti altri, passeggino liberamente per le strade di Miami.

 

Questo giorno rimarrà segnato, nei nostri calendari, come il giorno della vergogna del sistema giudiziario degli USA e quello dell'inazione del governo di Obama di fronte ai gruppi terroristici che hanno sequestrato la giustizia.

 

Rimarrà segnato anche come l'inizio della nuova resistenza che, a partire da ora, si farà sentire in tutto il mondo fino a quando non otterremo la libertà di Gerardo, Ramón, René, Antonio e Fernando.

 

Non aspetteremo la ricorrenza di un altro anno del loro arresto per celebrare una Giornata Internazionale di Solidarietà. Si esprimerà nelle mille forme in cui i popoli sanno trasformare il dolore e l'indignazione in lotta, nelle strade davanti alle ambasciate degli USA, nelle Università, nei Parlamenti, nelle Chiese, con le nostre umili risorse e i nostri modesti mezzi, ma con tutta la forza che ci danno la verità e la ragione.

 

Perché abbiamo la certezza che, come ha detto Gerardo al conoscere la notizia, “fino a quando fuori ci sarà una persona lottando, noi resisteremo affinché si faccia giustizia”.

 

 

Questa Giornata Internazionale per la Libertà dei Cinque comincia oggi e si estenderà ogni giorno delle nostre vite fino a quando non ritorneranno liberi alla loro Patria.

 

Sollecitiamo i nostri amici nel mondo ad esigere più che mai al governo di Obama di porre fine a questa colossale ingiustizia ed ordinare la Liberazione immediata dei Cinque.