Continua la lotta per liberare i

Cinque antiterroristi cubani

 

6 aprile '09 - www.granma.cu

 

 

Mirta  Rodriguez,  la  madre  dell’antiterrorista  cubano  Antonio

L’abbraccio di Antonio Guerrero per il popolo di Matanzas

 

B.Vasallo

 

Antonio Guerrero, uno dei Cinque Cubani Antiterroristi prigionieri negli Stati Uniti, ha inviato un affettuoso abbraccio al popolo di Matanzas ed ha ringraziato, a nome dei suoi compagni, per la solidarietà con la causa.

Mirtha Rodriguez, madre di Tony, ha commentato con l’Agenzia d’Informazione Nazionale che durante una telefonata con suo figlio, gli ha raccontato che era a Cardenas per partecipare all’inaugurazione dell’esposizione itinerante con i suoi disegni, e lui ha approfittato per inviare un saluto ai cittadini del luogo.

La Rodriguez ha detto che, in questi momenti, sua figlia Maria Eugenia e suo nipote Tonito hanno appena concluso la visita a Tony presso il carcere di massima sicurezza dove è stato confinato dal governo statunitense, nonostante sia in attesa di un nuovo processo per il suo caso.

Durante l’apertura della mostra “Un ponte di solidarietà”, nel museo della Battaglia d’Idea di Cardenas, Mirtha ha evidenziato la fermezza e l’ottimismo che caratterizza suo figlio, unitamente a Gerardo Hernandez, Fernando Gonzalez, Ramon Labañino e René Gonzalez.

I Cinque, come sono conosciuti nel mondo, da oltre 10 anni sono prigionieri, condannati in un processo manipolato da una giuria di Miami, ed ora sono in attesa del pronunciamento della Corte Suprema nordamericana dell’accoglimento o meno dell’appello.

Questa donna, come il resto delle madri e delle mogli dei Cinque, continua ferma nella richiesta di giustizia ed ha riaffermato la violazione dei diritti umani, giudirici e costituzionali dei giovani e delle loro famiglie.

Mirtha Rodriguez ha aggiunto che il prossimo 10 aprile Adriana Perez presenterà nuovamente la richiesta di visto alla Sezione d’Interessi USA all’Avana, per visitare suo marito Gerardo, permesso che le è stato negato in moltissime occasioni.

Guerrero, ha esortato a non fermarsi nella lotta per la liberazione di suo figlio e degli altri quattro compagni prigionieri negli Stati Uniti, dove scontano dure condanne detentive.

 

“La lotta sarà larga e dobbiamo proseguirla con forza e fermezza. Il movimento internazionale è basato su di noi e su quanto facciamo, per questo non possiamo riposare”, ha commentato ai giornalisti.

 

Guerrero insieme a Gerardo Hernandez, René Gonzalez, Ramon Labañino e Fernando Gonzalez sono prigionieri nelle carceri degli USA da oltre 10 anni, dove scontano condanne che vanno dai 15 anni ad un doppio ergastolo.

 

I Cinque, come sono conosciuti internazionalmente, sono stati condannati con dei processi manipolati a Miami per aver vigilato le azioni terroristiche finanziate ed organizzate da gruppi anticubani che operano dal territorio statunitense.

 

“Tony sta bene e di buon animo”, ha detto la Rodriguez che ha criticato la posizione assunta sul caso dalla grande stampa nordamericana che – ha detto – ha ignorato tutto il processo.

 

“Il nostro grave problema è che sono stati violati i diritti umani, civili e costituzionali ed ha vinto l’odio della mafia anticubana negli Stati Uniti che promuove odio e vendetta”, ha continuato.

 

“Molta gente si chiede cosa farà adesso (il presidente Barack) Obama. Noi ci chiediamo lo stesso”, ha commentato.

 

La Rodriguez ha partecipato all’apertura dell’esposizione “Un ponte di solidarietà”, nel Museo della Battaglia d’Idee nella città di Cardenas, a 140 km all’est dell’Avana.

 

La mostra raccoglie 36 foto dell’artista nordamericano Hill Hackwell ed un pari numero di disegni di Tony, basati in fatti e personaggi legati alla liberazione dei Cinque.