Lettera aperta agli intellettuali

ed agli artisti degli Stati Uniti

 

20 giugno '09 - www.granma.cu

 

 

Il 15 di giugno, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha rifiutato di rivedere il caso dei Cinque combattenti antiterroristi cubani, ingiustamente reclusi in questo paese. Si è sommato cosi un nuovo capitolo alla lunga catena di arbitrarietà che per più di dieci anni ha privato della libertà Gerardo Hernández, René González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e Fernando González.

 

In questo modo è stato ignorato un reclamo mondiale proveniente da molte voci del mondo e degli stessi Stati Uniti.

 

La domanda legale presentata dagli avvocati preso la Corte era avallata da 10 Premi Nobel, centinaia di parlamentari d’Europa, America Latina e Caraibi; da organizzazioni di avvocati professionisti, da un’elevata cifra d’istituzioni religiose, accademiche, culturali e dei diritti umani di tutto il pianeta.

 

I Cinque cubani sono stati condannati a Miami, dove furono sottoposti ad un processo giudiziario manipolato dalla destra reazionaria cubano-americana.  Questi gruppi del Sud della Florida, con la complicità  e l’appoggio delle autorità statunitensi, organizzarono e perpetrarono azioni di terrorismo contro Cuba, che sono costate la vita di molti innocenti.

 

I Cinque non hanno mai posto in pericolo la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, non hanno mai attentato contro  un solo cittadino di questo paese.

 

Il loro obiettivo era impedire che i terroristi che attuano impunemente negli Stati Uniti realizzassero i loro piani.

 

Il presidente Barack Obama ha la facoltà di liberare i Cinque. 

 

Con questo gesto compirebbe un’azione di giustizia elementare e sarebbe coerente con il suo discorso dello scorso 21 maggio a Washington, quando difese il recupero della legalità nella lotta contro il terrorismo. 

 

Siamo convinti che  se il popolo degli Stati Uniti conoscerà la verità sui Cinque, porrà tutto il suo impegno  per farli liberare definitivamente e farli tornare in seno alle loro famiglie.

 

Facciamo nuovamente un appello a voi, stimati colleghi, per chiedervi di diffondere la verità su questo caso per tutte le vie a voi  possibili.

 

Presidenza dell’Unione degli Scrittori e degli Artisti di Cuba – Uneac