REAZIONE COLPO DI STATO IN HONDURAS


Ban Ki-moon esige la fine del

Governo de facto in Honduras

 

7 luglio '09 - www.granma.cu

 

Gli Hondureñi “devono poter esprimere la propria volontà liberamente, senza intimidazioni, e senza essere minacciati da un eccessivo uso della forza”, ha dichiarato Ban Ki-Moon, Segretario Generale delle Nazioni Unite, di fronte al cerchio mediatico al quale è stato sottoposto il popolo di Honduras. Il Governo de facto, in maniera repressiva, ha infatti censurato canali, radio comunitarie ed altri mezzi di informazione per eliminare la possibilità di diffondere notizie circa le azioni che sta perpetrando e che vanno contro l’ordine costituzionale della nazione.

 

Ban Ki-Moon ha affermato, il passato lunedì, che “nessun cambio incostituzionale di Governo è da ritenersi accettabile”, in riferimento al Colpo di Stato operato contro il Presidente legittimo di Honduras, Manuel Zelaya. “Il principio fondamentale della democrazia è che quando un leader viene eletto attraverso un procedimento costituzionale, la sua autorità ed il suo mandato come capo del Paese, devono essere protetti”, ha aggiunto il Segretario, appoggiando il ritorno del Presidente eletto dal popolo hondureño, sequestrato ed espulso dal Paese nove giorni fa, per mano delle forze militari che adesso controllano la nazione.

 

Durante una conferenza stampa nella sede dell’ONU ginevrina, Ban Ki-Moon ha insistito affinché il Governo de facto capeggiato da Roberto Micheletti, abbandonasse il cammino della repressione per “proteggere la vita umana e la sicurezza di tutti i suoi cittadini”.

 

In un tentativo conciliatore, Ban ha sollecitato le parti contrapposte nella nazione a riunire le proprie forze per “trovare una soluzione attraverso il ristabilimento del processo costituzionale”.

 

Il Segretario Generale ha poi elogiato il ruolo giocato dall’Organizzazione degli Stati Americani (OEA) in questa situazione, e gli sforzi realizzati per cercare una soluzione pacifica.

 

Ban Ki-Moon ha però infine ammesso di non sapere “quale potrebbe essere la soluzione pratica dopo ciò che abbiamo visto ieri (domenica)” in riferimento alle due morti registrate a causa della repressione politica nei pressi dell’aeroporto di Tegucicalpa.