Il blocco degli Stati Uniti danneggia
 

le bambine e le donne cubane

 

14 ottobre 2009 - Victor M. Carriba www.granma.cu (AIN)

 

 

 

“Il blocco degli Stati Uniti contro Cuba č un’azione genocida, la principale forma di violenza che soffrono le donne e le bambine dell’isola”, ha affermato la delegata di Cuba preso le Nazioni Unite.

 

Claudia Pérez, delegata dell’Isola ha detto, parlando nella Terza Commissione dell’Assemblea Generale che l’eliminazione della violenza contro la donna esige anche l’eliminazione delle misure coercitive unilaterali.

 

Questa posizione ha marcato il discorso di Cuba nella discussione del tema intitolato “I progressi della donna: applicazione dei risultati della Quarta Conferenza Mondiale sulla donna”, nel XXIII Periodo Straordinario della Assemblea Generale.

 

La Pérez ha riconosciuto i passi avanti fatti nell’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro la donna, ma ha allarmato contro l’aumento della femminilizzazione della povertŕ nel mondo, come tema di grande preoccupazione.

 

Tra i principali ostacoli per realizzare gli obiettivi proposti, ha citato la diminuzione degli aiuti ufficiali per lo sviluppo e le conseguenze negative dei programmi di risanamento strutturale.

 

Inoltre ha segnalato il debito estero, i ritardi dei negoziati commerciali della Ronda di Doha, l’impatto del cambio climatico e la combinazione delle attuali crisi finanziaria, alimentare ed energetica.

 

Si tratta di questioni che minacciano la vita di milioni di persone nel pianeta, includendo le donne e le bambine, ha segnalato Claudia Pérez, ed ha considerato che senza uno sviluppo sostenibile ed un ordine internazionale giusto ed equo che sradichi la miseria, non si potrŕ avanzare in piena uguaglianza di genere e nella padronanza delle donne.

 

Sul lavoro di Cuba a favore delle donne, la delegata ha sottolineato che l’Isola č stata il primo paese  a firmare ed il secondo a ratificare la Convenzione Internazionale contro tutte le forme di discriminazione verso la donna.