Cuba nega le negoziazioni con

 

un’impresa USA per l’internet

 

Fino ad oggi il Ministero dell’Informatica e le Comunicazioni, Etecsa o qualsiasi altra istituzione cubana non ha conoscenza ufficiale di un interesse alle negoziazioni

 

28 ottobre 2009 -  www.granma.cu (Cuba periodistas)

 

Cuba ha negato l’esistenza di negoziazioni con un’impresa statunitense per la collocazione di una fibra ottica, però, in cambio, ha sottolineato che scommetterebbe per un cavo sottomarino che partisse dal Venezuela e che cominciasse ad essere montato in poche settimane.

 

Francisco Hartmann, dell’Ufficio per le Informazioni, durante un incontro con i giornalisti per fare un bilancio dell’impatto delle sanzioni di Washington a Cuba, ha detto“Fino ad oggi il Ministero dell’Informatica e delle Comunicazioni, Etecsa o qualsiasi altra istituzione cubana non ha conoscenza ufficiale di un interesse negoziatore” da parte statunitense.

 

Hartmann si è riferito al recente annuncio dell’impresa della Florida TeleCuba Communications che affermava di aver ottenuto il permesso del Dipartimento del Tesoro statunitense per operare sull’isola ed abilitare una fibra ottica per il 2011.

 

L’autorizzazione nordamericana è necessaria, visto che gli Stati Uniti mantengono intatte un insieme di leggi che sanzionano l’Isola da cinque decadi. Però, l’impresa della Florida non ha tenuto nessun dialogo con le autorità cubane.

 

L’ingegnere Carlos del Porto, anche lui esperto dell’Ufficio dell’Informatica, ha spiegato “Nel caso specifico, la componente politica e quella tecnica vanno insieme, perché bisogna pensare che questo Nodo (quello contemplato da TeleCuba Communications) starebbe in Florida. Ma, chi lo amministrerebbe? E chi avrebbe accesso a tutta l’informazione che potrebbe passare per il cavo?”

 

E ha aggiunto “Se tutta l’informazione di cui disponiamo la passassimo per un cavo che passa per la Florida, l’indipendenza tecnologica, la sovranità che per noi è così importante, che fine farebbe?”

 

Cuba ha una banda larga di 323 Mbps via satellitare, ma fino ad ora le leggi del blocco le hanno vietato di accedere ai cavi che passano vicino alle sue coste.

 

L’alternativa per l’isola è stato il progetto siglato dall’Alleanza Bolivariana per le America, con il quale si raggiungeranno i 640 Mbps e prescinderanno dall’accesso satellitare.

 

L’Ufficio per l’Informatica ha mostrato almeno una ventina di siti e prodotti – alcuni dei quali con sede nei paesi terzi, ma con interessi negli Stati Uniti – nei quali non si può entrare.

 

Networking come Cisco, motori di ricerca come Google – in alcune applicazioni specifiche – spazi per ambienti di programmazioni come Borlans, basi di dati come Oracle, o antivirus come Panda, bloccano l’accesso da Cuba o a cittadini cubani.

 

“Non possiamo comprare materiale statunitense, non possiamo comprare software statunitensi”, ha assicurato Hartmann.

 

Del Porto ha definito come “peggiore” la situazione per il settore internet e le comunicazioni sotto l’amministrazione Obama, a dispetto della retorica, che con il suo predecessore George Bush, in particolare per l’interesse degli Stati Uniti di controllare il cyberspazio e cercano di imporre le loro norme.