Fidel parla della traversata

del Granma

Il 2 dicembre è l’anniversario dello sbarco storico    

 

2 dicembre 2009 - Fidel Castro www.granma.cu

 

Avevamo già dovuto affrontare in Messico il tradimento di Rafael del Pino Siero, che disertò a pochi giorni dalla nostra partenza per Cuba, ignorandone la data, e vendette a Batista, per 30mila dollari, alcuni importanti segreti riguardanti una parte delle armi e l’imbarcazione che ci avrebbe trasportato a Cuba.

 

Con raffinata astuzia suddivise le informazioni per guadagnare la fiducia e garantire il compimento di ciascuna parte. In un primo  tempo avrebbe ricevuto alcune migliaia di dollari per la consegna di due depositi di armi di cui era a conoscenza. Una settimana dopo avrebbe consegnato la cosa più importante: l’imbarcazione che ci portava a Cuba ed il punto di sbarco. Saremmo stati tutti catturati con le altre armi, però prima gli avrebbero dovuto consegnare l’intera somma.

 

Nonostante questo tradimento, partimmo dal Messico con lo yacht "Granma" alla data prevista. Alcuni nostri sostenitori credevano che Pino non ci avrebbe mai traditi e che la sua diserzione era dovuta all’avversione per la disciplina e l’addestramento che esigevo. Non dirò come seppi dell’operazione da lui cospirata con Batista, ma la conobbi con precisione ed adottammo le misure pertinenti per  proteggere il personale e le armi durante il trasferimento a Tuxpan, punto di partenza.

 

Quando terminò l’ultima offensiva della tirannia sulla Sierra Maestra, dovemmo ugualmente combattere contro gli inganni temerari  di Evaristo Venereo, un agente del regime che, mascherato da  rivoluzionario, cercò d’infiltrarsi in Messico. Era il contatto con la polizia segreta di quel paese, un organo molto repressivo che egli aiutò nell’interrogatorio, dopo averlo bendato, di Cándido González, militante eroico assassinato dopo lo sbarco. Era uno dei  pochi compagni che guidava l’auto con cui mi muovevo.

 

Evaristo ritornò successivamente a Cuba. Aveva l’ordine d’uccidermi  mentre le nostre forze già avanzavano in direzione di Santiago de Cuba, Holguín, Las Villas e l’Occidente del nostro paese. Si conobbero i dettagli una volta occupati gli archivi del Servizio Segreto Militare. È documentato.

 

Sono sopravvissuto a numerosi piani per assassinarmi. Solamente il caso e l’abitudine d’osservare scrupolosamente ogni dettaglio ci hanno permesso, a coloro che furono successivamente riconosciuti come i capi della trionfante Rivoluzione, a Camilo, al Che, a Raúl,  ad Almeida, a Guillermo, di sopravvivere agli stratagemmi di Eutimio Guerra, nei giorni iniziali e più drammatici della Sierra Maestra.