Cuba riceve un forte appoggio nel

Consiglio dei Diritti Umani

 

6 febbraio '09 -  F.Triana www.granma.cu
 

 

Riconoscimenti dei suoi successi in educazione, salute, solidarietà internazionale, difesa della sua sovranità, sono stati espressi con forza negli interventi di diversi paesi, a proposito del rapporto di Cuba presentato nel Consiglio dei Diritti Umani - CDH - durante il detto Esame Periodico Universale - EPU - del gruppo di lavoro di questo organismo della ONU che ha già esaminato 54 nazioni dalla sua instaurazione.

 

La ministra cubana di Giustizia, María Esther Reus, ha presentato l’introduzione della relazione ed ha spigato che l’elaborazione è stata effettuata con un vasto processo di consultazioni nella società civile e con più di 200 Organizzazioni non Governative – ONG’s.

 

“Cuba da molta importanza al EPU, ha detto, ed ha segnalato che la principale qualità del sistema politico cubano è la sua capacità per il costante perfezionamento in funzione delle  necessità verificate”.

 

“Si tratta di un progetto assolutamente autoctono, fondato in una ricca storia di lotta per l’uguaglianza e la solidarietà tra uomini e donne, l’indipendenza, la sovranità, la non discriminazione e la giustizia sociale”, ha sottolineato.

 

La ministra ha terminato la sua esposizione rimarcando che il legame  dell’Isola dei principi d’obiettività, imparzialità e non selezione che devono caratterizzare la cooperazione internazionale in materia di diritti umani, è sempre aperto al dialogo.

 

Poi è stato data lo spazio ai delegati  e si sono iscritti più di un centinaio di paesi per esprimere i loro criteri, ma per ragioni di tempo hanno parlato solo 51, che si sono espressi in forme costruttive; la maggioranza ha espresso  segni d’ammirazione, mentre  nove, come sempre, hanno ripetuto lo stesso discorso dettato dall’impero, che servono come alleati.

 

Un intervento che ha rotto lo stile della diplomazia inamidata del EPU è stato quello dell’ambasciatore di Sri Lanka, che non ha risparmiato le parole per definire Cuba il paese all’avanguardia nella collaborazione con il Terzo Mondo. 

 

Ha parlato delle conquiste delle donne, dell’appoggio dell’Isola, della causa contro l’apartheid, le missioni sanitarie e d’alfabetizzazione, l’assistenza nell’affrontare le conseguenze del tsunami in Sri lanka e dopo il terremoto in Paquistan, tra le altre motivazioni, ed ha terminato con un  “Hasta la Victoria Sempre”, che ha scatenato un’ovazione nel Palais de Nations di Ginevra.

 

Frasi come: “Impressionanti risultati”, che sono “La miglior mostra dell’ espressione popolare di democrazia e del profondo impegno con la solidarietà internazionale”, “Nonostante il blocco degli USA” e “La Rivoluzione dà dignità al suo popolo”, si sono sentite nella sala.

 

Il primo vice ministro degli esteri di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla, ha segnalato il contrasto promettente e rispettoso che dominava nell’ambiente a differenza delle antiche pratiche di manipolazione e di doppia facciata.

 

Le tre ore di deliberazioni sono giunte al termine dopo che gli altri oratori del Sudafrica, Venezuela, Bolivia, Nicaragua,Filippine, Ecuador, Messico, Giordania, Paquistan, Algeria, Cina,  Russia, Trinidad Tobago e Giamaica hanno utilizzato i loro turni d’intervento. 

 

Altri integranti della delegazione cubana, per completare gli aspetti delle informazioni, hanno informato sul sistema giudiziario, parlamentare, del lavoro e la previdenza sociale, l’informatica e le comunicazioni.