Aumentano negli Stati Uniti

gli immigranti schiavi

Nel paese della democrazia e i diritti umani...

 

2 giugno '09 -  W.Mendiluza www.granma.cu (PL)

 

La crisi economica negli Stati Uniti accresce fortemente il numero degli immigranti in condizioni di schiavitù, segnalano gli esperti, citati dal quotidiano californiano La Opinión.

 

Varie fonti coincidono nell’emettere questo criterio, e tra queste la Coalizione per Abolire la Schiavitù (CAST, è la sigla in inglese).

 

“Negli ultimi otto mesi la quantità delle vittime del flagello che bussano alle  nostre porte, chiedendo aiuto, è aumentata del 200%”, ha lamentato Lisette Arsuaga, rappresentante del CAST a Los Ángeles.

 

In accordo con l’attivista, la povertà obbliga sempre più persone ad accettare condizioni di lavoro molto precarie.

 

La schiavitù negli ambienti di lavoro colpisce almeno 500000 persone negli Stati Uniti ogni anno,  nelle fabbriche e nei servizi domestici.

 

“La situazione di migliaia di donne obbligate nei postriboli o schiavizzate sessualmente è molto critica, ha ricordato, e molte volte le donne ricevono offerte di lavoro che, accettate, divengono la schiavitù”, ha spiegato la messicana Maria Suárez, una delle vittime.

 

Maria  Suárez  giunse in California nel 1975 con la promessa di un lavoro, ma in realtà diventò una schiava sessuale.

 

Le autorità nordamericane incitano le vittime e denunciare il loro status, ma il timore è uno degli ostacoli più forti, ha commentato il quotidiano La Opinión.