Cuba difende i punti chiavi
 

di fronte al cambio climatico

 

26 novembre '09 - V.M.Carriba www.granma.cu (PL)

 

A due settimane dal Vertice di Copenaghen sul cambio climatico, Cuba Ha reiterato nella ONU la necessità di modificare gli sistemi  di produzione e consumo e di transitare verso un modello economico veramente sostenibile.

 

“La sopravvivenza umana necessita d una rivoluzione energetica a livello mondiale”, ha assicurato il rappresentante dell’Isola presso le Nazioni Unite, Pedro Núñez Mosquera, durante una riunione informale dell’Assemblea Generale.

 

Il diplomatico ha presentato quelle che ha definito “ le otto verità che non si possono tralasciare in materia di cambio climatico, la prima delle quali radica nella trasformazione degli schemi di produzione e consumo in altri sostenibili e la pratica di una rivoluzione energetica a scala mondiale”.

 

Un’altra realtà è quella che obbliga ad applicare un nuovo regime d’impegno della riduzione delle emissioni,  più rigoroso per i paesi ricchi e l’adozione di una forte pacchetto di azioni in materia di finanziamenti e trasferimenti di tecnologie per le nazioni in via di sviluppo.

 

Esiste la responsabilità dei paesi industrializzati di rispettare gli impegni della Convenzione sul Cambio Climatico e la condanna delle iniziative che cercano di evadere i doveri in materia di riduzione dei gas ad affetto serra.

 

Il rappresentante cubano ha sottolineato l’esigenza di una maggior partecipazione dei Paesi in via di sviluppo nelle azioni globali, per mitigare il cambio climatico in accordo con il principio della responsabilità comune, ma differenziata e delle rispettive capacità.

 

Inoltre ha avvertito che nel presente non si può pretendere d’imporre impegni vincolanti di riduzione delle emissioni a questi Stati, vittime delle negative conseguenze dell’ingiusto e disuguale ordine economico internazionale e delle conseguenze del cambio climatico.

 

Núñez Mosquera ha segnalato che poco prima del Vertice di Copenaghen, i Paesi sviluppati non mostrano una volontà politica ferma per la riduzione delle emissione ad un livello proporzionale alle loro responsabilità storiche ed attuali e nemmeno nell’apporto di risorse e tecnologie necessarie per far si che i paesi in via di sviluppo possano disimpegnare un’azione più forte nell’affrontare il fenomeno.

 

L’ambasciatore di Cuba ha sostenuto che: “L’ottenimento di un giusto accordo bilanciato in questa materia è possibile se si fa incamminare il processo dei negoziati con una nuova attitudine politica, perchè permettere la perpetuazione dell’egoismo e della mancanza di responsabilità è eticamente e politicamente inaccettabile”, ha detto ancora.

 

 

Cuba: è urgente la riforma del


Consiglio di Sicurezza dell'ONU

 

13 novembre '09 - V.M.Carriba www.granma.cu (PL)

 

Cuba ha insistito in una riforma urgente e profonda del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, con un ampliamento imparziale e non selettivo e la trasformazione dei metodi di lavoro.

 

“Non potrà esistere una vera riforma della ONU se non si riforma il Consiglio di Sicurezza”, ha affermato il rappresentante permanente alterno de Cuba, Rodolfo Benítez, in una riunione plenaria  dell’Assemblea Generale.

 

Il diplomatico ha criticato il costante  posporre del tema della riforma di questo organo, contro il reclamo della maggioranza dei paesi  membri.

 

Inoltre ha espresso l’appoggio di Cuba all’incremento immediato del numero dei membri nelle due categorie: permanenti e non, però senza ampliare, ma rettificando l’ingiustificabile scarsa rappresentazione dei paesi in via di sviluppo nel Consiglio.

 

“Cuba non approverà ampliamenti parziali o selettivi e nemmeno un aumento della composizione dei membri che vada a detrimento dei paesi in via di sviluppo”, ha sottolineato ancora.

 

Il diplomatico cubano ha spiegato che elevare unicamente la quantità di posti non permanenti incrementerebbe sempre più l’enorme breccia che esiste già tra i permanenti ed i non permanenti, e porterebbe ad un Consiglio sempre meno legittimo ed efficace.

 

Benítez ha reclamato e denunciato che regioni intere, come l’Africa e l’America Latina ed i Caraibi non contano su un posto permanente e: “Ci chiediamo come si giustifica che, mentre più della metà dei temi dell’agenda del Consiglio si riferiscono a problemi dell’Africa, in questa regione non esiste un rappresentante tra i membri permanenti.

 

I nuovi posti che si creeranno devono avere esattamente le stesse prerogative  e diritti  degli attuali, senza stabilire criteri selettivi o discriminatori, perchè l’incremento principale deve corrispondere a paesi in via di sviluppo dell’Africa, l’Asia e l’America Latina con i Caraibi.

 

Per la categoria di permanenti Benítez, ha proposto come minimo due posti per una di queste regioni.

 

Riferendosi al diritto di voto che ostentano attualmente cinque membri permanenti, il rappresentante cubano ha affermato che si tratta di un privilegio anacronistico ed antidemocratico, che dev’essere eliminato quanto prima  ed ha difeso un Consiglio di Sicurezza nel quale le consultazioni a porte chiuse siano le eccezioni, che non invada e non s’intrometta nei temi di altri organi della ONU e che tenga conto delle opinioni dei membri dell’organizzazione.

 

 

Cuba a favore del diritto all’uso

pacifico dell’energia nucleare

 

3 novembre '09 - www.granma.cu (PL)

 

Cuba ha oggi insistito sulla necessità di rispettare il diritto inalienabile di tutti gli Stati all’uso dell’energia nucleare con fini pacifici.

 

Ha così reiterato che l’Organismo Internazionale dell’Energia Atomica (OIEA) è l’unica autorità competente a verificare il compimento delle obbligazioni contratte, in virtù degli accordi di salvaguardia in quella materia.

 

Tale posizione è stata esposta di fronte all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dal rappresentante alterno di Cuba nelle Nazioni Unite (ONU), Rodolfo Benítez, durante una sessione dedicata ad analizzare un rapporto dell’OIEA.

 

Il diplomatico ha affermato che il blocco economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti contro Cuba continua ad impossibilitare l’attività dell’OIEA per l’esecuzione di progetti nel paese caraibico.

 

Si mantengono e si incrementano le difficoltà che affronta l’organismo per ottenere l’equipaggiamento scientifico approvato nei progetti di Cuba, ha precisato Benítez.

 

Le imprese statunitensi, o quelle che hanno partecipazioni di capitale statunitense, non possono vendere quell’equipaggiamento a Cuba per la possibilità reale di essere sanzionate, ha spiegato.

 

D’altra parte, il delegato cubano ha chiesto di garantire che il processo di verifica in materia nucleare si realizzi in maniera giusta ed imparziale, come condizione indispensabile per preservare la pace e la sicurezza.

 

In quel senso, ha incitato ad allontanare definitivamente qualsiasi tentativo di pressione o interferenza indebita che offuschi la credibilità dell’OIEA. Ha inoltre espresso la sua fiducia nel fatto che il lavoro di quell’organismo possa continuare senza ingerenze esterne e ha riconosciuto l’attività del suo direttore, Mohamed El Baradei.