VENEZUELA 

 

Cessi il blocco a Cuba: foro

interattivo di successo

 

27 ottobre '09 - Juana Carrasco Martín www.granma.cu (JR)

 

Decine di domande provenienti da 36 paesi sono arrivate al Foro Interattivo Cessi il Blocco a Cuba, che ha avuto come sede l’Agenzia Bolivariana di Venezuela (ABN), ha contato con l’auspicio della rivista Patria Grande, e la partecipazione della Ministra venezuelana per la Donna e l’Uguaglianza dei Generi, l’Ambasciatore dell’Isola, membri del Movimento di Solidarietà Cuba - Venezuela e giornalisti del gruppo di stampa delle missioni cubane.

 

L’azione, qualificata dall’Ambasciatore Rogelio Polanco di “pieno successo” e per niente “virtuale”, visto che il blocco è reale, ha aperto alle 9:00 del mattino di ieri ed è durato fino all’1:00 del pomeriggio, un’ora più tardi del previsto, dato l’interesse provocato e le numerose domande proveniente da, praticamente, i quattro punti cardinali: ci sono state oltre 500 visite a http://www.periodicopg.com.ve/noalbloqueo.

 

Le domande non si sono solo concentrate sugli effetti e l’impatto negativo delle misure concrete sul popolo cubano, ma hanno trattato anche la situazione dei cinque cubani antiterroristi che stanno compiendo lunghe pene nelle carceri perché contro di loro si è scagliata l’ingiustizia nordamericana, e ci sono state lamentele per la consegna a Barack Obama del Premio Nobel per la Pace, quando il Presidente degli Stati Uniti non ha fatto nulla per eliminare la criminale politica di sanzioni contro l’Isola.

 

Polanco ha valutato l’importanza della partecipazione di ABN e di Patria Grande, così come l’interesse destato in vari paesi del mondo, visto che domani l’Assemblea Generale dell’Onu voterà per la XVIII volta consecutiva la necessità di porre fine al blocco economico, finanziario e commerciali degli Stati Uniti contro Cuba.

 

La Ministra María León, da parte sua, e con la passione che da sempre la caratterizza, ha detto che l’esempio di Cuba è innegabile, e che i Venezuelani l’hanno potuto toccare con mano grazie all’apporto che le missioni sociali cubane hanno prodotto e producono come parte della solidarietà che praticano quotidianamente, e di cui hanno beneficiato anche gli statunitensi, mentre il Governo degli Stati Uniti continua ad impedire che il popolo di Cuba viva normalmente.