L'irrinunciabile

 

indipendenza

 

Adys Cupull e Froilan Gonzalez* www.pl-it.prensa-latina.cu - 1 gennaio 2009

 

 

Alle 12 della notte del 31 dicembre 2008, abbiamo salutato e celebrato i primi 50 anni della vera ed irrinunciabile indipendenza del nostro paese, consacrata dal trionfo della Rivoluzione Cubana il 1° gennaio 1959, alla quale Nicolas Guillen ha dedicato il poema “Muchacha recien crecida”.  Il Poeta Nazionale di Cuba ha spiegato che era il testo per una canzone a due voci. In alcuni dei suoi versi esprime: “Ahi, colomba che è nata/nella Sierra ed è appena scesa alla pianura,/e nella catena montuosa e nella pianura è cresciuta!/Muchacha cresciuta;/dammi la mano, / prendi la mia vita; / con due due, / con quattro quattro, / ti seguo io”.  

Solidale, nobile, buona e rispettata dai popoli del mondo, la ragazza, è cresciuta, è in piena maturità dei suoi sperimentati 50 anni, ed ancora, è una ragazza per la forza e l’agilità con cui espande il suo umanesimo.  

Cresciuta nell'immensità della creatività di milioni di cubani, presa con le loro mani e difesa con le loro vite ha coltivato come nessuno l'amore per i diseredati di altre terre, e la disubbidienza contro le ingiustizie commesse in qualunque parte del mondo.  

Ha reso liberi i suoi figli dal giogo oppressore nordamericano. Ha consegnato loro le terre usurpate, le miniere, le fabbriche delle comunicazioni; il diritto della massa alle scuole, agli ospedali; ed a godere del mare e delle spiagge, prima privati. Tutto quello che loro avevano strappato è passato nelle mani del popolo.   

Da allora gli ambasciatori yankee non hanno potuto governare, né comandare da fuori. “E’ finito! Lo ha promesso Martí, e Fidel te lo ha compiuto”, ha scritto in un altro poema Nicolas Guillen.  

Cuba è stata per la prima volta davvero Indipendente nel 1959. Si è realizzato il principio di lotta del 1868, mantenuto nella Protesta di Baraguá e nel nuovo inizio della contesa nel 1895, nella quale sono intervenuti gli Stati Uniti nel 1898, per poi impadronirsi dell'isola.  

L'indipendenza di un popolo costa cara, ed i cubani hanno deciso di pagare il prezzo necessario. Attentati, aggressioni, terrore, blocco, invasioni, esclusioni.  Vittima della disinformazione, la diffamazione e condannata all'isolamento, ha alzato la sua voce col grido cosciente di Patria o Morte!  

Il sacrificio non è stato inutile, contemporaneamente è cresciuto nei suoi figli lo spirito di resistenza e la gloria di condividere la costruzione del Socialismo, guidati dal compagno Fidel, e con lui, la generazione che ha fatto rivivere l'Apostolo, José Martí, nell'Anno del suo Centenario. Insieme a loro sono sorti i giovani del rinnovamento continuo ed immortale del popolo cresciuto nello sviluppo dell'educazione, dello sport, delle scienze, delle differenti manifestazioni artistiche, nel campo militare, politico e diplomatico, nella Difesa Civile e l'internazionalismo.   

50 anni in cui Cuba ha ricevuto l'abbraccio solidale dei popoli del mondo, un rinforzo morale basato sulla difesa della verità. Il popolo ha imparato a vincere, ed a convertire le sconfitte in vittoria, ad essere degno, ed auto-stimarsi senza prepotenza, né sfoggio.  

Le circostanze della globalizzazione mondiale, e l'ingiusto blocco imposto dagli Stati Uniti hanno propiziato deviazioni in alcuni segmenti della società ed altre anomalie che sono dibattute dentro la Rivoluzione.   

Sono milioni quelli che affrontano l'ambizione del gigante delle sette leghe, e curano la salute di questa ragazza cresciuta che ha portato la luce del sapere e della vita, e contribuisce oggi, ad illuminare il sentiero di quelli che nelle selve e sulle montagne dell'America latina, ed in altri continenti ricevono i maestri ed i medici internazionalisti.   
Si moltiplicano ogni giorno i due due, ed i quattro quattro, si è messo a camminare l'indio, e con lui cammina l'America. Camminano insieme le idee di Simon Bolivar e José Martí, attraverso quelle terre dove gli uomini e le donne inviano la loro gratitudine per Cuba, per Fidel Castro Ruz, Comandante in Capo della Rivoluzione Cubana, dichiarato Figlio Prediletto dell'Alto di La Paz; in Bolivia, dove giace il più originale e grande amore alla cultura incas.  

E’ stata una notte di riscontri nella quale abbiamo anche brindato affinché i Cinque eroi imprigionati ingiustamente per lottare contro il terrorismo ritornino: René, Antonio, Ramon, Fernando e Gerardo;  perché cessi il genocidio nella Striscia di Gaza; e per l'irrinunciabile indipendenza di Cuba, e la felicità di tutti i popoli del mondo.        

 


* gli autori sono una coppia di famosi ricercatori cubani, che si occupano principalmente della vita di Julio Antonio Mella, Tina Modotti e il Che Guevara-traduzione di Ida Garberi