Yoani Sanchez

coi lividi al culo

(ci prende tutti per il culo)

 

 

11 novembre '09 - Alessandro Belmonte www.aprileonline.info

 

 

In questi giorni ha trovato molto spazio sui quotidiani italiani la notizia del presunto pestaggio ad opera della polizia cubana della blogger Yoani Sanchez. Il tutto parte da un articolo della stessa Sanchez sul proprio blog, Generazione Y, in cui racconta, in modo alquanto fantasioso la presunta aggressione che lei ed i suoi amici avrebbero subito.


Cito testualmente: "(...)ci hanno riempito di botte e spintoni, mi hanno caricato con la testa verso il basso e hanno tentato di infilarmi nell'auto. Ho afferrato la porta, ricevendo colpi sulle mani, sono riuscita a togliere un foglio che uno di loro portava in tasca e me lo sono messo in bocca. Mi sono presa un'altra scarica di botte perché restituissi il documento. Orlando era già dentro l'auto, immobilizzato da una mossa di karate che lo faceva stare con la testa verso il pavimento. Uno ha messo le sue ginocchia sul mio petto e l'altro, dal sedile anteriore mi colpiva nella zona dei reni e sulla testa per farmi aprire la bocca e liberare il documento. Per un istante, ho temuto che non sarei più uscita da quell'auto. "Sei arrivata fino a qui, Yoani", "Adesso la finirai di fare pagliacciate", ha detto quello che era seduto accanto all'autista e che mi tirava i capelli (...)".


Da notare che la stessa afferma di essere stata "riempita di botte" e di avere ricevuto "colpi sulla testa e sulle mani". Sarà utile in seguito.


Ancora più fantasiosa la presunta fuga dai "terribili poliziotti" inviati dal regime per farla tacere per sempre: "(...) In un gesto di disperazione sono riuscita ad afferrare, dai pantaloni, i testicoli di questo personaggio. Ho affondato le mie unghie, supponendo che lui avrebbe continuato a schiacciare il mio petto fino all'ultimo respiro. "Uccidimi adesso", gli ho gridato, con il fiato che mi restava, ma quello che stava nei sedili anteriori ha detto al più giovane: "Lasciala respirare" (...)".


Innanzitutto non si comprende come sia conciliabile la presunta mancanza di libertà di espressione che la Sachez denuncia con il fatto che essa possa liberamente gestire un blog apertamente anti-castristra proprio da Cuba. Tra l'altro, sempre da Cuba, la stessa ha rilasciato proprio in questi giorni un'intervista al corrispondente della Bbc Fernando Ravsberg che, trovandola in perfette condizioni di salute (
la foto dell'articolo è quella fatta dalla BBC), giustamente le chiede come mai non abbia mostrato nessuna foto dei lividi causati dalle percosse che sostiene di aver ricevuto (nel post sul suo blog è inserito un video in cui vi sono una decina di ragazzi con dei cartelli e nessun pestaggio, nemmeno l'ombra della polizia).


Tutta da leggere la risposta: "Ho diverse contusioni, in particolare sui glutei, purtroppo non posso mostrarli. Per tutto il weekend ho avuto gli zigomi e il sopracciglio gonfi. E soprattutto ho avuto molto mal di schiena. Ho perso molti capelli però avendo una capigliatura molto folta non si nota".


La mia domanda finale è:
i lividi sono realmente sul culo, oppure è lei che vorrebbe prenderci tutti per il culo?
 

 

LE BUGIE HANNO

LE GAMBE CORTE!

 

 

10 novembre '09

 

 

Ci risiamo con una nuova campagna mediatica contro l’Isola di Cuba e la sua Rivoluzione. Abbiamo visto in questi giorni sui giornali di tutte le estrazioni politiche, la notizia ripresa niente meno che dal Miami Herald e dal El Pais del “sequestro” della “nota” blogger cubana Yoani Sanchez.


Quasi sempre quando si riportano le notizie vengono accompagnate da foto che illustrano l’accaduto, ma la blogger che ha tutte le possibilità per mettere in rete immagini dei segni del pestaggio ricevuto, questa volta non ci fornisce neanche una misera foto a testimonianza dell’accaduto, nonostante le “decine di testimoni che hanno assistito al sequestro e al pestaggio” secondo quanto da lei dichiarato.


E’ incredibile che nel momento in cui Cuba ha riallacciato ottimi rapporti con il nostro paese firmando una serie di
accordi economici e culturali con la visita del vice ministro allo Sviluppo economico, Adolfo Urso nel momento della importante visita a Cuba del ministro degli esteri spagnolo Moratinos, del presidente del Consiglio del Vaticano per le Comunicazioni Sociali , Claudio Celli, del Commissario Europeo Karel De Gucht e della Dottoressa Margaret Chan Direttrice Generale dell’Organizzazione Mondiale della Salute, si dia risalto ad una emerita sconosciuta. Non puzza di bruciato la notizia? Non sarà per caso l’ennesima campagna orchestrata e diretta dai “dissidenti” cubani che vivono fuori e dentro l’Isola e sono profumatamente pagati dal Governo USA?

 

Il governo degli Stati Uniti da ben cinque anni ha preparato una strategia nell’utilizzo di internet per finanziare l’intervento politico dentro Cuba da parte di pseudo dissidenti e l’amministrazione Obama ha ereditato da Bush questi finanziamenti per la sovversione contro Cuba nell’ambito delle comunicazioni (Los Angeles Times 7 maggio 2008).


E’ certo che una parte di questi fondi sono stati destinati al finanziamento del supporto tecnico e alla smisurata pubblicità in favore della “povera” blogger cubana.. Ci domandiamo quali istituzioni o mass media in Europa ed in particolare in Italia hanno ricevuto o riceveranno questi fondi?


Come mai i mass media italiani hanno dato tanto risalto a questa notizia (tutta da accertare) e dimenticano volontariamente che in Colombia e in Messico i cronisti coraggiosi vengono ammazzati a decine!!!


Secondo Nicholas Lemann decano della Scuola di Giornalismo dell’Università della Columbia Stati Uniti, la Sanchez esercita il suo lavoro con ingegno e scarse risorse economiche. Risulta curioso dire che Generazione Y il famoso blog, si possa fare con scarsi finanziamenti visto che utilizza 60 volte lo spazio di banda larga di cui dispongono i cubani in Internet. E’ leggibile in 18 lingue (non con un semplice traduttore per blog), gode di spazi pubblicitari in internet e la possibilità di immagazzinare la memoria del sito per un lungo periodo. Questo blog si può mantenere solo con forti finanziamenti.
Ci domandiamo ma chi paga?
I mass media italiani affermano che la “Yoani è prigioniera nell’Isola……”

La Scuola di Giornalismo dell’Università della Columbia negli Stati Uniti si è lamentata con il Governo Cubano perché questi non ha concesso il visto di uscita alla blogger affinché potesse viaggiare a New York per ricevere la menzione speciale all’attività giornalistica che le è stata concessa nei premi Maria Moors Cabot quest’anno.


Non ricordiamo che questa famosa Istituzione nord americana abbia detto una sola parola sulla negazione del visto da parte del governo USA al famoso cantautore cubano
Silvio Rodriguez ne tanto meno sulla proibizione a scienziati americani che dovevano partecipare ad un convegno medico a Cuba.


A tutti i nostri mass media forse oltre a queste notizie è sfuggita quella che riguarda il diniego dato dal governo del neo premio Nobel Barak Obama a viaggiare per gli sponsor dell’
Orchestra Filarmonica di New York a Cuba.

I dirigenti della facoltà di giornalismo della Columbia cosi come TUTTI i nostri mass media dovrebbero preoccuparsi seriamente di come è possibile che il paese “più democratico e libero del mondo” da oltre 50 anni nega il diritto ai suoi cittadini di viaggiare a Cuba solo per il semplice fatto che nell’Isola, la gente vive e pensa in una maniera differente all’amministrazione di turno di Washington.

Quali diritti civili negati denunciano allora i nostri mass media se poi nella stessa misura non parlano di quelli che sono negati a Cuba da oltre cinquanta anni per colpa di un blocco genocida e degli attacchi terroristici provenienti dagli Stati Uniti che hanno provocato migliaia di vittime innocenti?


Perché i nostri mass media non parlano della ingiusta prigionia a cui sono sottoposti Cinque cittadini cubani negli Stati Uniti per aver scoperto una rete terroristica nello stesso territorio degli USA dove pianificano liberamente azioni contro Cuba?

Questa è l’informazione dei due pesi e delle due misure.

Associazione Italia- Cuba circolo di Roma, circolo Julio Antonio Mella, Nuestra America, Radio Città Aperta, Centro Studi Cestes Proteo, Comitato di solidarietà per Cuba La Villetta, CDR Roma.

 

Provocazioni e

chi ci sguazza
 

 

8 novembre '09 - F.Grimaldi http://fulviogrimaldi.blogspot.com/

 

 

...Lasciatemi aggiungere una breve considerazione, sollecitata da quanto oggi i media tutti, sia degli utili idioti (sinistre), sia degli amici del giaguaro, pubblicano in prime o intere pagine (vedi, per es. L'Unità e Repubblica). La notiziona, intorno alla quale si percepisce la bava di chi la diffonde, è che la nota e famigerata blogger cubana "dissidente" Yoani Sanchez sarebbe stata sequestrata per alcuni minuti da tre sconosciuti che l'avrebbero trascinata nella loro macchina e poi malmenata. Il racconto, fatto dalla sola blogger, senza la minima traccia di violenze su faccia e corpo e non corroborata da neanche un testimone, puzza di provocazione lontana diecimila chilometri e dieci ore di volo. Figuratevi se i cubani son tanto idioti da mettere le mani su un personaggio che viene inalberato dal mondo capitalista-imperialista come vessillo della resistenza alla "sanguinaria dittatura di Fidel Castro", dopodichè non hanno neanche mai sfiorato con una piuma quei quattro dissidenti che per Bertinotti e ciurmaglia analoga erano "intellettuali e giornalisti per la libertà a Cuba", ma poi sono stati lasciati cadere in un opportuno dimenticatoio quando i cubani hanno potuto dimostrare che si trattava di mercenari prezzolati, mensilmente retribuiti dall'incaricato d'affari USA, oltre tutto collegati alle centrali del terrorismo cubano a Miami. Nessuna, neanche delle più equivoche organizzazioni dei diritti umani ha mai potuto denunciare un solo caso di tortura a Cuba. In Honduras, al contrario, si tortura allegramente e massicciamente, sotto l'occhio sadico di emissari USA come John Dimitri Negroponte e lo squadrista della morte Billy Joya.

 

Lascio ai lettori perspicaci e esperti di provocazioni tipo il "martirio" della Politovskaja, collaboratrice delle emittenti Cia "Radio Free Europe" e "Radio Liberty", tipo l'uccisione dell'inconsapevole iraniana Neda attribuita ai miliziani di Ahamdinejad e invece allestita, come si è dimostrato, da coloro che da Washington hanno allestito la "rivoluzione verde", o i pogrom dei venerati monaci buddisti, tipo ancora certe imprese delle nostrane infiltratissime BR, l'analisi del bucherellato racconto della Sanchez.

 

E li invito anche a vedere il quadro in cui si inserisce l'operazione Sanchez e che vide un perfetto sincronismo con il colpo di Stato e la sanguinaria dittatura USA-oligarchia in Honduras, le sette basi d'assalto USA installate nella Colombia del narcofascista Uribe, le iniziative di sabotaggio e destabilizzazione da parte di settori reazionari (purtroppo anche indigeni) in corso in Venezuela (dove si moltiplicano le infiltrazioni terroristiche di paramilitari colombiani), Bolivia, Ecuador, l'uragano propagandistico obamian-clintoniano contro Chavez e tutte le forze rivoluzionarie e progressiste in America Latina. E' partita la strategia imperialista per il recupero dell'America Latina perduta nel tempo in cui Bush prima e ora Obama erano e sono impegnati nel genocidio asiatico e mediorientale.

 

Ma quanto con ancora maggiore evidenza illustra la malafede e la strumentalità dello "scandalo Sanchez" è il contemporaneo totale silenzio-connivenza con la pinochettata in corso in Honduras, dove gli USA sostengono una feroce dittatura militare che, tra repressione e manipolazioni politiche, ha fatto oltre 27 morti, migliaia di feriti e mutilati, oltre cinquemila carcerati, la soppressione con leggi marziali e stati d'assedio di tutte le libertà costituzionali e di tutti i diritti umani. Il complotto USA-oligarchi e militari honduregni, sostenuto da esperti israeliani degli squadroni della morte, è in atto, nell'urlante silenzio dei media, dal 28 giugno scorso ed è stato coronato da un finto "dialogo" al termine del quale il legittimo presidente destituito con la forza, Manuel Zelaya, resta imprigionato nell'ambasciata brasiliana assediata, il golpista fascista Roberto Micheletti ha preteso di costituire, lui, un governo "di riconciliazione e unità nazionale" per arrivare così a elezioni il 29 novembre da lui manipolate e dall'esercito golpista "controllate" e decine di migliaia di honduregni, riuniti nel Fronte di Resistenza, resistono nella strade al tentativo di rinnovare in America Latina i nefasti di Pinochet e Videla, dei Contras e delle invasioni USA. Io non ho mai esitato di muovere critiche alle falle rivoluzionarie di Cuba, in quanto prima di tutto amico del popolo cubano e nemico di un imperialismo dal quale questo popolo da mezzo secolo eroicamente si difende. Ma basta questo confronto tra Sanchez e Honduras per assegnare alla blogger filo-USA e ai suoi sicofanti il posto che meritano.

 

Mi auguro che gli amici di Cuba, soprattutto quelli organizzati , come anche le rappresentanze politiche e diplomatiche di Cuba, sappiano rispondere adeguatamente alla cialtroneria dei media e ai complotti contro la rivoluzione.