Il traduttore si scusa per gli errori

   

 

Cuba, notizie rilevanti e

sottoprodotti delle stesse
 

 

2 novembre '09 - Alberto Núñez Betancourt  www.granma.cubaweb.cu


La schiacciante vittoria di Cuba contro il crudele blocco yankee alle Nazioni Unite, descritta nelle recenti riflessioni del compagno Fidel, contiene almeno due record in questa lotta, che già raggiunge i 18 anni di battaglia diplomatica in questo scenario. Questa volta hanno partecipato i 192 stati membri dell'Organizzazione e 187 di loro hanno votato a favore della fine della politica di genocidio.
 

Tuttavia, molto rapidamente le potenti agenzie di notizie hanno completamente abbassato il profilo del tema,  lo hanno quasi messo a tacere, perdendo così una particolare opportunità di lavorare perché si faccia giustizia, attuando la Risoluzione, e di migliorare le relazioni internazionali tra i paesi.
 

Per contro, su Cuba, ancora una volta hanno preferito diffondere informazioni forzate e fabbricate con l'intenzione di dare un colpo ad effetto, forse sensazionale, invece di informare le persone che ricevono i messaggi con argomenti validi e precisi.
 

Per caso ciò che è successo nella seduta plenaria dell'ONU il 28 ottobre - data piena di simbolismo per i cubani - non é degno di una elementare copertura informativa diretta a far valere la richiesta del mondo contro la guerra economica di cui é stato bersaglio il nostro popolo negli ultimi cinque decenni? Non è il momento giusto per esigere che l'attuale amministrazione  degli Stati Uniti ponga fine al blocco, come una dimostrazione di buone intenzioni e volontà di cambiamento sbandierato, dai primi giorni, della campagna presidenziale per la Casa Bianca?

 

Nel caso di Cuba è una costante la pratica di trasformare una notizia importante in un sottoprodotto destinato a confondere, creare discordia, disconoscere le nostre virtù... Il contesto precedente e successivo al recente concerto Pace Senza Frontiere, riportato da alcuni media internazionali, é un buon esempio di ciò. Nella nostra terra perfino il semplice agire di un cantante è in grado di scatenare la rabbia in alcuni settori di Miami e della loro corrispondente stampa.

Ecco le dichiarazioni di un leader, artista o sportivo cubano sono spesso manipolate al fine di pubblicizzare un aspetto critico o creare ambiguità sul caso.

Quale giornalismo promuovono le multinazionali dell'informazione?

Più importante delle molte stravaganze che diffondono é proporre le ragioni dei popoli. Proprio ora che il mondo soffre per l'epidemia di influenza A H1N1, ben potrebbero, i grandi media, chiedersi perché il vergognoso blocco impedisce a Cuba di acquistare sul mercato statunitense attrezzature e farmaci per combattere il male.

 

Neppure l'indizio dell'apparizione di un dispaccio che informi che, nonostante gli impedimenti e le severe limitazioni economiche, lo Stato cubano ha acquistato un farmaco antivirale efficace e ha la materia prima per produrre le dosi indispensabili.

Per fortuna, di fronte al silenzio o alla diffusioni di notizie irrilevanti di certi media, esistono alternative decenti che portano la verità ai destinatari dell'informazione in questo convulso mondo. Se non come ci saremmo informati delle atrocità contro il popolo dell'
Honduras negli ultimi quattro mesi.

Un solo esempio. Il canale
Telesur con frequenza ed obiettività riporta la dedizione dei professionisti cubani della salute, modelli di cooperazione internazionale senza limiti e senza pari, un fatto messo in evidenza poche ore fa da Margaret Chan, direttrice dell'Organizzazione Mondiale della Salute.

Il lavoro del canale TV multinazionale é mostra dell'altro lato della medaglia in termini d' informazione; la vera, come per ricordare i versi di questo grande poeta uruguaiano e latinoamericano che era e rimane Mario Benedetti: il Sud anche esiste.