Barbados: sono passati 33 anni 
I colpevoli sono sempre liberi

 

  
 

 5 ottobre '09 - www.granma.cu

 

 

Composizione giornalistica dell'atto terroristicocon biografia degli autori del crimine



Il 6 ottobre del 1976 giunse all’aeroporto internazionale Seawell di Barbados, un DC-8 della linea aerea Cubana de Aviación, che effettuava il volo CU – 455. Erano le 11.20.

 

Cinquantaquattro minuti dopo decollò diretto verso la Giamaica.

 

Alle 12.23 un’esplosione fece tremare l’aereo che s’incendiò e dopo cinque drammatici minuti cadde in mare.

 

Non sopravvisse nessuno.

 

I settantatre  morti erano 57 cubani, 11 guyanesi e 5 nord coreani.

 

Tra i morti, l’intera squadra giovanile di scherma  che aveva appena vinto il campionato centro americano a Caracas.

 

“Quando un popolo energico e virile piange, l’ingiustizia trema” gridò Fidel in Plaza de la Revolución, davanti a più di un milione di cubani uniti nel dolore e nel lutto.

 

“Quel sabotaggio è stato il colpo più efficace mai realizzato contro Fidel Castro”, dichiarò Luis Posada Carriles  il 10 novembre del 1991, parlando  del crimine per il Miami Herald

 

Da quel 6 ottobre del 1976, e sono passati 33 anni, tutto il mondo conosce i nomi dei terroristi  che fecero esplodere in volo, nel cielo di Barbados, l’aereo civile cubano con 73 persone innocenti a bordo.

 

La matassa si disfò quando furono detenuti gli autori materialiBosch e Posada del crimine, i venezuelani Hernán Ricardo Losano e Freddy Lugo, che erano stati assunti da  Luis Posada Carriles e Orlando Bosch Avila.

 

Gli assassini confessarono alle autorità  di Trinidad y Tobago che avevano collocato gli esplosivi nell’aereo prima di giungere a Barbados e che lo abbandonarono appena giunti a Seawell, fuggendo poi nel paese vicino.

 

Tutte le prove conducevano agli agenti della CIA, Posada Carriles e Orlando Bosch, che furono detenuti in Venezuela.

 

Nei tre decenni trascorsi sono avvenute molte cose ed anche nuovi crimini, con violazioni delle leggi degli USA che dimostrano l’impunità concessa a questi terroristi.

 

Bosch, assolto in un processo manipolato, si trasferì a Miami ed il Dipartimento di Giustizia degli USA emise un ordine di deportazione contro di lui, ma dopo una furibonda campagna guidata dalla congressista Ileana Ros-Lehtinen, il presidente Bush (padre) gli concesse la libertà e gli offerse anche una comoda residenza a Miami. 

 

Nella voluminosa cartella su Luis Posada Carriles appaiono due fatti importanti: che lui assunse mercenari in America Centrale per perpetrare attentati a L’Avana, uno dei quali provocò la morte del giovane italiano Fabio di Celmo, e che dopo la condanna e la reclusione in Panama per aver elaborato un piano per assassinare il Comandante in Capo, allora Presidente della Repubblica di Cuba,  Fidel Castro,  fu vergognosamente e volgarmente “perdonato” con un indulto dall’allora presidentessa di Panama, Mireya Moscoso.

 

Il resto della storia di Posada è  recente ed è noto, dopo la sua apparizione in Miami, gli Stati Uniti hanno negato varie volte la sua estradizione al Venezuela e cercano varianti al tema della sua condizione legale, mentre mantengono reclusi da 11 anni, Cinque patrioti cubani che hanno impedito la realizzazione di azioni di terrorismo.