L'impunità dei terroristi

Intervista a Livio Di Celmo, fratello della giovane vittima italiana del criminale attentato all'Hotel Copacabana nel 1997
 

 

11 settembre '09 - J.G.Allard www.granma.cu

 

A fronte delle procedure dilatorie che convertono il casofabiodicelmo.jpg (7693 byte) di Luis Posada Carriles in un "circo", Livio Di Celmo, fratello del giovane turista italiano Fabio di Celmo - assassinato il 4 settembre 1997 - da un mercenario assunto da questo terrorista internazionale, propone anche la messa in moto di una ricerca globale di informazioni che consenta il perseguimento dei veri responsabili di tali ingiustizie.

 

Di Celmo in un'intervista dal Canada, dove risiede, ha detto che "12 anni sono passati dalla morte di mio fratello" e "che Posada ed i suoi complici avrebbero dovuto affrontare i tribunali già da molto tempo".

"Le prove che dimostrano la sua responsabilità sono schiaccianti e l'impunità che il governo degli Stati Uniti ha offerto loro è un atto di arroganza", riflette, commentando che l'ultima decisione della giudice Cardone é parte del "circo giuridico".
 

"In definitiva, per coloro che rimangono con gli occhi aperti, questo indica e conferma la natura criminale e perfida degli USA" ha aggiunto precisando che porrà piede sul suolo nord americano "solo se Posada Carriles sarà ufficialmente accusato di terrorismo".

 

Come quello di George W. Bush, il governo di Barack Obama si rifiuta di accusare Posada - un ex agente della CIA che ha ucciso e torturato - come criminale, nonostante le varie convenzioni internazionali firmate da Washington.

C'è sempre il pericolo di una cospirazione e di ulteriori atti di terrorismo da parte di Posada e la sua banda "che viene lasciato in libertà mentre i Cinque Patrioti infiltrati nelle loro fila continuano a rimanere ingiustamente incarcerati".

 

Livio ha commentato di aver appreso molto dalla scomparsa fisica del fratello Fabio. "Nella mia permanente ricerca della storia del comportamento terrorista dei governi degli Stati Uniti contro Cuba negli ultimi 50 anni, sono giunto alla conclusione che il terrorismo ha molte facce".

"Non sono solo le bombe, ci sono anche il terrorismo finanziario contro i popoli di di questo mondo; il terrorismo tecnologico che ha impedito che siano disponibili molte tecnologie pulite, il terrorismo farmaceutico dove le transnazionale hanno disinformato in nome dei loro guadagni ... Dietro a tutto questo, sempre appaiono i Rotschilds, i Rockefeller, le banche, il clan Bush ed il Gruppo Carlyle ...".

 

Il fratello della vittima della bomba dell'Hotel Copacabana si rallegra, però, della "nota positiva" arrivata da El Salvador dove il presidente Mauricio Funes ha dato il suo appoggio ad una investigazione sui crimini terroristi dell'estrema destra che tanto danno  fecero, per decenni, in questa nazione.

"Anche se immagino che il nuovo governo di El SalErnesto Cruz Leonvador avrà molto da indagare per gli innumerevoli crimini commessi in questo paese dai governi precedenti - che avevano legami con Posada e complici - mi auguro che si arresterà e processerà "El Panzon" Chávez Abarca che reclutò, per conto di Posada, Raul Ernesto Cruz Leon, l'assassino di mio fratello".

 

 

Per non dimenticare mai

 

4 settembre '09 - G.Minuti www.granma.cu

 

fabiodicelmo.jpg (7693 byte)

Sono passati già undici anni dall’uccisione di Fabio di Celmo, un giovane pieno di vita e di entusiasmo, intelligente, capace e buono, ammazzato da un mercenario che poneva bombe negli alberghi cubani per pochi dollari.

 

Fabio era nel lobby dell’hotel Copacabana e una terribile scheggia di metallo gli recise un’arteria gli recise la vita.

 

Il mandante dell’orrendo delitto dichiarò che: “Fabio si trovava nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, ma questo non gli impediva di dormire come un bambino...”

 

Posada Carriles, il mostro dell’America Latina, liberato in cambio di favori dall’ex presidentessa di Panama, Mireya Moscoso, è libero a Miami, frequenta persone indegne come lui stesso che hanno trascorso la vita a uccidere, a torturare, truffare, rubare, minacciare... e sono tutti liberi negli Stati Uniti.

 

Il presidente degli USA, Barack Obama, dovrebbe far rispettare la giustizia, in nome della guerra al terrorismo, far rinchiudere per sempre il mostro Posada Carriles e i suoi soci, e liberare i Cinque Patrioti cubani.

 

L’umanità gli chiede e si aspetta questo gesto.

 

Che non ci deluda...

 

Lontano da Genova
Lontano da Genova, a sud dell’orizzonte,
Non lo si sospettava né pensava,
il vento freddo del nord scoccò quel dardo
avvelenato, compiendo la  missione
fatale, quel suo impegno.

 

Lontano dalla terra di quei tuoi primi passi
La morte assurda ti levò tra le braccia
Rubando i tuoi sospiri e il tuo sorriso,
brutale e urgente.

cieca di fretta

 

Dormi,
in quel giardino dove riposa la ragione
di tutto quello che impedisce di smarrirti
sotto polverose rovine di un finale
senza più storia
e con la stessa gloria
di un fiore alla parete

 

Torna
con il tuo azzurro sorriso a camminare
burlando l’odio messaggero di una  morte
che ti ha portato via
senza poter celare
la meraviglia
di un seme che cercava la luce
vitale.

 

Lontano da Genova
e a sud dell’orizzonte
senza sospetti e senza pensarlo
scoccò il suo dardo mortale il vento gelido
che non sapeva di farti divenire
il guardiano del sole.