Il capo della FNCA confessa di aver

eseguito missioni per la CIA

Francisco José  "Pepe" Hernandez, presidente della Fondazione Nazionale Cubano Americana, ha ribadito che, "come me", il suo amico Posada Carriles non é un terrorista

 

 

17 settembre '09 -  J.G.Allard www.granma.cu

 

 

Per Francisco José "Pepe" Hernandez, capo della Fondazione Nazionale Cubano Americana, Luis Posada Carriles non è un terrorista. Lo ha detto, in una lunghissima intervista, diffusa da Miami dall'agenzia stampa nord americana Associated Press, dove questo terrorista, che pretende consigliare il presidente Obama, confessa che eseguì missioni, in varie parti del mondo, per conto della CIA.


E'la seconda volta, quest'anno, che il capoccia di Miami riconosce i suoi vincoli con il torturatore, assassino e narco trafficante che, con Orlando Bosch, nel 1976, concepì e ordinò la distruzione in pieno volo di un aereo civile cubano  uccidendo 73 persone.

 

"L'opinione pubblica lo presenta come un terrorista e non lo è" ha detto Hernandez. "Come me ha sempre voluto rovesciare il governo cubano, ma non terrorizzare il popolo di Cuba" ha detto colui che, il 22 aprile, si vantava di essere un "amico personale" dei due più noti terroristi del continente.

 

Affermando che è cambiato "Pepe" Hernandez ha detto, in quella conversazione con il giornalista Laura Wides-Munoz, che l'attuale presidente nord americano, Barack Obama, ha annullato le restrizioni sui viaggi dei cubano americani a Cuba su raccomandazione della "Fondazione".

L'attuale presidente della FNCA è stato tra i primi funzionari di questa organizzazione creata nei primi anni '80 da Jorge Mas Canosa, sotto la guida della CIA, che voleva creare una lobby cubano americana capace di acquistare uno spazio tra i politici di Washington.
 


MAI FU ACCUSATO DI ESSERE IL PROPRIETARIO

DEL CALIBRO 50 DELLA ESPERANZA

 

 

Secondo Antonio "Toñin" Llama, un ex direttore dissidente della FNCA, "Pepe" Hernandez fu designato, in una riunione annuale dell'organizzazione nel giugno 1992, a Naples (Florida), come capo del suo gruppo paramilitare.

Nel 1997, la Guardia Costiera USA fermava nelle acque territoriali di Porto Rico lo yacht La Esperanza, di proprietà di Llamas, con i suoi sei membri dell'equipaggio, che si stavano dirigendo all'Isola Margarita con l'intenzione di assassinare il presidente cubano Fidel Castro durante il Vertice Iberoamericano. Uno dei fucili calibro 50 trovato a bordo apparteneva a Hernandez, che non fu mai accusato grazie ai suoi legami con la CIA.

 

Con i suoi 73 anni, racconta nel colloquio con AP, come se si trattasse di una prodezza, come servì da ufficiale di collegamento della CIA nei primi anni della Rivoluzione, con le truppe mercenarie che allora operavano a Cuba, per conto dell'agenzia.

Fatto prigioniero nella fallita invasione della Baia dei Porci, Hernandez entra nell'Esercito USA, dove, precisa enigmaticamente il testo, "ha lavorato con i servizi di spionaggio durante la guerra del Vietnam".

"Abbiamo anche realizzato missioni per la CIA in Medio Oriente e Africa" rivela la fonte senza fornire ulteriori dettagli. "Dice che una volta trascorse sei ore nascosto in un armadio dell'Hotel Hilton di Nairobi nel corso di un fallito tentativo di colpo di stato in Kenya nel 1982." (Per inciso, il Kenya è il paese di origine del padre del presidente Obama, che morì a Nairobi lo stesso anno, 1982, in un incidente d'auto).


Hernández "addestrò gente a Fort Benning, l'accademia CIA del terrore, in Georgia, insieme a Jorge Mas Canosa e Luis Posada Carriles" dice l'articolo.
 


LA FNCA DISTRIBUI' "MILIONI

DI DOLLARI A POLITICI"

 

 

In una chiara conferma delle procedure corrotte che dominano nel paese dello Zio Sam, che predica tanto la sua forma di "democrazia", il testo segnala come la Fondazione "giunse ad essere una delle organizzazioni di lobby più potenti di Washington e distribuì milioni di dollari tra i politici in tutto il paese. "

Inoltre, il capo della FNCA-CIA che questo satellite dell'intelligence yankee "convinse il Congresso ad annullare il divieto di aiutare le organizzazioni paramilitari dell'Angola" e che agiva lì con Mas Canosa "e altri esiliati" che misero in funzione "una radio dei ribelli", forze mercenarie al servizio dei sudafricani e della stessa CIA.

L'attuale presidente della FNCA evita di rispondere alle domande circa l'orientamento e il sostegno finanziario ricevuto da Posada dalla Fondazione per la sua campagna di terrore a Cuba, nel 1997, che causò la morte del giovane italo-canadese Favio Di Celmo.

Né parla della presenza di dirigenti della FNCA nel complotto per assassinare il presidente cubano nel 2000, a Panama, dove Posada fu fatto prigioniero e condannato per le sue attività terroristiche.

AP sembra ignoralo, ma la CIA e anche l'FBI, sanno in maniera dettagliato come questo piano di attentato era diretto da Francisco "Pepe" Hernandez e Alberto Hernandez e come i terroristi
Gaspar Jiménez e Antonio Iglesias consegnarono, in America Centrale, i soldi provenienti dalla FNCA per l'acquisto di armi ed esplosivi.

L'agenzia di stampa non lo ha interrogato sul suo ruolo nella fuga di Posada da un carcere in Venezuela dove era detenuto in attesa di giudizio per la distruzione di un aereo civile cubano.
 


FRAYLE: "MAI CAMBIERA' IL

SUO VESTITO DA LUPO ..."

 


Bosch e PosadaPer
Percy Alvarado Godoy, l'agente Frayle della Sicurezza cubana a cui Posada ha insegnato a fabbricar bombe su richiesta della Fondazione Nazionale Cubano Americana, la testimonianza di Hernandez diffusa da AP è una lunga successione di menzogne.

 

"E'chiaro che Pepe Hernandez mai cambierà il vestito da lupo, anche se sembra essere una pecorella davanti a questo giornalista. Okay lo so, poiché fu proprio lui che si occupò di me  come membro del Fronte Nazionale Cubano, la cellula paramilitare della FNCA, per realizzare una serie di studi sulla vulnerabilità di diversi obiettivi sociali, economici e politici dell' isola, ciò che includeva le marcature con GPS, filmare, elaborare piani e fotografare con lo scopo di realizzare successivamente attentati negli stessi.

"Molti di essi, come l'ospedale CIMEQ e la Clinica Internazionale Cira García, non sono obiettivi di tipo militare.

"Pepe Hernandez mi fece pressione, in ripetute occasioni, perché collocassi un potente artefatto esplosivo nel cabaret Tropicana, luogo dove si trovavano 1150 persone tra cubani e turisti, il 24 novembre 1994. Il suo scopo era quello di scoraggiare il turismo, anche seminando il lutto in centinaia di case in tutto il mondo" ricorda l'agente Frayle.

Conclude: "Fare qualcosa come questo è il frutto di una mente assassina e malata, non di un ipotetico combattente per la libertà del suo popolo".